Tap, documenti sequestrati e tre indagati per scarico abusivi di inquinanti. Il Movimento: 'Sospendete tutti i lavori'
Riceviamo e pubblichiamo il documento del Movimento No Tap scritto dopo la notizia che i carabinieri del Noe hanno sequestrato molta documentazione nelle sedi legali e operative di Melendugno, Lecce, Roma e tre persone risultano indagate per scarico abusivo contenente elementi inquinanti
16 November, 2018
Era Febbraio quando, sui nostri canali multimediali, denunciammo strani fumi che uscivano dalla falda acquifera di San Basilio. Tap, dal canto suo, minacciò querele per insinuazioni non veritiere. Ma quelle querele non arrivarono mai, e l’ago della bilancia sembra ora pendere nel verso opposto.
Ieri, i Carabinieri del N.O.E. hanno effettuato una maxi perquisizione nelle sedi Tap tra Melendugno, Lecce, Roma e Padova, sequestrando una corposa documentazione riguardante la realizzazione del gasdotto. Nello specifico, l’indagine si focalizza sul probabile inquinamento della falda acquifera in località San Basilio, dove le quantità di cromo esavalente superano i limiti di norma. Per questa anomalia, il sindaco di Melendugno predispose il divieto di utilizzo dei pozzi e, insieme ai tecnici del territorio, avviò una serie di procedure che oggi hanno portato all’intervento della magistratura. L’indagine (nella quale sono coinvolte tre persone che lavorano per Tap) servirà a stabilire le cause di questo inquinamento.
Oggi chiediamo massima chiarezza su quanto sta avvenendo. Non è ancora tempo di esultare, lo sappiamo benissimo: le indagini seguono un loro corso, e fino alla sentenza definitiva non potremo essere contenti.
La nostra battaglia, una battaglia di civiltà, ha sempre denunciato strane irregolarità, che oggi forse vengono a galla. Come si porrà ora quel governo che, meno di un mese fa, dichiarò di non poter fermare l’opera in quanto non emergevano irregolarità? E quel ministro del Sud che aveva le mani legate (e sulla quale, senza anticiparvi nulla, abbiamo delle grosse novità), oggi come si sente? Tutti quei politici che salivano sui palchi urlando la loro indignazione per poi sparire nel compromesso del sistema, oggi non si indignano del loro atteggiamento?
Le irregolarità sembrano esistere da sempre, da quando gli stessi carabinieri del NOE dichiararono, nel maggio 2016, che non c’era stato un inizio lavori nei tempi prestabiliti, dichiarazione che qualcuno forse archiviò un po’ troppo “frettolosamente”. Oggi, invece, emerge la presenza di un cantiere sotto sequestro (“Le Paesane”) e di due cantieri (San Basilio e Masseria del Capitano) sottoposti a due differenti indagini! Non basta questo per FERMARE l’opera almeno fino a quando le indagini non saranno chiuse? Non basta questo ad impedire lo scempio che si sta perpetrando tra le campagne e nei mari salentini? Tra l’altro, chiediamo a gran voce che qualcuno CONTROLLI anche i lavori in mare, visto che in ambiente marino cambiano gli organi di vigilanza!
Ufficialmente oggi chiediamo la SOSPENSIONE DI TUTTI I LAVORI FINO A CONCLUSIONE DELLE INDAGINI!
Su di noi piovono denunce, multe e repressione perché da anni denunciamo tutto quello che oggi sta per emergere. Non faremo mai un passo indietro, e ognuna di quelle sanzioni, oggi, diventa una MEDAGLIA D’ONORE di un popolo che resiste! Perché sappiamo di essere nel giusto.