Comuni Ricicloni 2018, sono 299 i comuni 'Rifiuti Free' in Lombardia
La presentazione del dossier di Legambiente Lombardia, giunto alla XXV edizione, è avvenuta al Palazzo Reale di Milano nell'ambito della seconda edizione dell'Ecoforum Rifiuti dedicata in particolare all’economia circolare
28 November, 2018
Aumenta il numero di Comuni Ricicloni in Lombardia. Sono 299, quarantuno in più dell’anno scorso, gli enti locali che quest’anno possono fregiarsi del titolo Comuni Rifiuti Free perché capaci di superare il 65% di raccolta differenziata e di ridurre sotto i 75kg per abitante il residuo secco indifferenziato, ovvero tutto ciò che non può essere allo stato attuale riciclato.
E’ quanto emerge dal dossier “Comuni Ricicloni 2018” di Legambiente Lombardia, giunto alla XXV edizione e realizzato in collaborazione con l'Osservatorio Rifiuti Sovraregionale di Arpa Lombardia. La presentazione dei dati e la premiazione delle migliori pratiche sono avvenute stamattina a Palazzo Reale a Milano nell'ambito della seconda edizione dell'Ecoforum Rifiuti dedicata in particolare all’economia circolare.
La percentuale regionale di raccolta differenziata è pari al 69,7% ma le differenze all’interno del territorio sono rilevanti. Ne è una dimostrazione la concentrazione diComuni Rifiuti Free in metà delle province lombarde: sono infatti 59 nel mantovano, 49 sia in provincia di Bergamo che di Brescia, 47 a Cremona, 36 nella Città Metropolitana Milanese, 35 nel varesotto, 16 in Monza Brianza. In fondo alla classifica le province di Como e Lodi con 3 Comuni Rifiuti Free a testa e Lecco, Pavia e Sondrio con 1 solo. I Comuni Rifiuti Free sono anche il termometro della quantità di raccolta differenziata effettuata nelle province lombarde: si passa così dall'86,6% di Mantova al 55,2% della provincia di Sondrio e al 50,2% di quella di Pavia.
Tra i migliori Comuni Rifiuti Free sotto i 10mila abitanti si trovano Bianzano (Bg), Acquafredda (Bs), Martignana di Po (Cr), Rodero (Co), Sustinente (Mn), Cisliano (Mi), Lesmo (Mb), Bregano (Va), Casalmaiocco (Lo), Scaldasole (Pv), Piuro (So) e Montevecchia (Lc).
Sopra i 10mila abitanti spiccano Albino (Bg), Bagnolo Mella (Bs), Porto Mantovano (Mn), Carugate (Mi), Usmate Velate (Mb) e Caronno Pertusella (Va).
Venti sono i Comuni, soprattutto nelle province di Bergamo e Brescia, che sono diventati Finalmente Ricicloni grazie all’aumento di oltre il 15% la percentuale di differenziata rispetto all’anno scorso, superando così il 65%.
Passi avanti anche dai capoluoghi di provincia, nonostante la maggior complessità della gestione. Quasi tutti raggiungono il 65% di raccolta differenziata e la tendenza è di miglioramento anche per chi resta al di sotto, come per Pavia che arriva al 64,4%. Da rilevare la costante crescita di Milano che raggiunge il 57% rispetto al 52,4% dell’anno scorso, una performance degna delle migliori metropoli europee.
"In questi venticinque anni fotografati dal nostro dossier Comuni Ricicloni la Lombardia è passata dall’emergenza rifiuti alle eccellenze di raccolta di alcune province - dichiaraBarbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Bisogna ringraziare non solo le amministrazioni comunali che hanno creduto e credono nella sostenibilità ambientale ma anche i cittadini che hanno capito e permesso questo risultato. Ora deve iniziare una nuova fase: accanto alla riduzione della produzione dei rifiuti serve mettere in campo le migliori innovazioni industriali per trasformare davvero i rifiuti in risorsa. E’ urgente imprimere una svolta al sistema di recupero e riciclaggio dei materiali, per non vedere annullati anni di modelli virtuosi di raccolte differenziate, ed entrare a pieno titolo nell'era dell'Economia Circolare”.
Essenziale lavorare su processi sempre più in grado di garantire, da un lato, l’uso efficiente delle risorse, e dall’altro il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti, con evidenti vantaggi ambientali ed economici. L’obiettivo è massimizzare la messa in circolo di conoscenza e innovazione tecnologica nell’ambito del recupero dei materiali, riducendo in maniera significativa l’impiego di materie prime, i trasporti e le emissioni di CO2 e i rischi legati alla dispersione di prodotti inquinanti nell’ambiente.
A questo scopo Legambiente ha chiamato stamattina a partecipare all’Ecoforum Rifiuti Lombardia istituzioni, aziende, mondo dell’economia e della ricerca. Al centro dell'attenzione gli imballaggi e la plastica, considerate le difficoltà del settore del riciclaggio soprattutto di frazioni eterogenee, destinate fino a qualche tempo fa ad essere smaltite o recuperate all'estero.
Un’attenzione che si ritrova nel pacchetto per l'Economia Circolare approvato in via definitiva dal Parlamento Europeo, che prevede il traguardo del 65% di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani al 2035, con target intermedi del 55% al 2025 e 60% al 2030. Per gli imballaggi i target previsti sono del 65% nel 2025 e del 70% nel 2030, con due obiettivi specifici per il riciclo degli imballaggi in plastica che dovrà essere almeno pari al 50% nel 2025 e al 55% nel 2030.
"Per raggiungere l'obiettivo di riciclare almeno il 50% di plastica entro il 2025 occorre davvero togliere i freni e gli ostacoli che rallentano la corsa verso l'economia circolare, sia quelli tecnologici che quelli normativi - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente Onlus -. Per chiudere il ciclo dell’economia circolare è necessario mettere mano all’impiantistica a favore del riciclo e ai decreti che possono dare una svolta verso l'end of waste, la semplificazione delle procedure e il riutilizzo delle materie prime seconde. Ed è allo stesso tempo fondamentale dare attuazione alle normative già esistenti, a partire dall’obbligo di acquisti verdi per le pubbliche amministrazioni, troppo spesso non praticato ma che può rappresentare una spinta decisiva all’economia circolare. Il riciclo e il riuso delle plastiche è una grande sfida da vincere: non è più possibile assistere alla distorsione del sistema per cui vengono avviate al recupero solo le plastiche economicamente vantaggiose e si lascino tutte le altre pericolosamente stoccate nei capannoni”.
Tornando alla Lombardia, l'auspicio di Legambiente è che l’avvio dell'Osservatorio sull'Economia Circolare possa creare una rete tra amministratori, imprenditori ed enti di controllo e del terzo settore in grado di perseguire la strada del maggior recupero e riutilizzo di materiali da raccolta differenziata.
"La raccolta differenziata dei rifiuti fa la differenza in Lombardia - è il commento dell'Assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo che questa mattina ha partecipato all'evento organizzato da Legambiente -. Grazie a questa innovazione abbiamo ottenuto risultati concreti che fanno della Lombardia un esempio per tutto il Paese. In Lombardia alle politiche delle “bacchette magiche” che certamente creano consenso, ma pochi risultati, si è preferita la politica della concretezza. Gli enti locali insieme hanno lavorato per proporre un nuovo paradigma che mettendo in rete le realtà territoriali, facesse del riciclo e del riuso il proprio punto di partenza che per una corretta gestione ha bisogno di tutte le fasi del processo: dalla raccolta, al recupero, allo smaltimento della frazione decadente. Ringrazio Legambiente per il suo impegno, anche attraverso queste importanti iniziative che creano importanti occasioni di contatto e buone pratiche tra gli enti locali della Lombardia”.
Ecoforum Lombardia è reso possibile grazie al patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano, Anci Lombardia, l’indispensabile contributo di Fondazione Cariplo, al prezioso contributo tecnico di ARS Ambiente e il sostegno di Eurosintex, Gelsia, Ideaplast, A2A Ambiente, Novamont, Mantova Ambiente, Consorzio dei Comuni dei Navigli, Vallecamonica Servizi.
Il dossier è scaricabile al link www.legambiente.it/sites/default/files/docs/comuniriciclonilombardia-2018.pdf