Tmb Salario, la relazione impietosa dell'Arpa di novembre: 'Non tratta rifiuti, li produce'
Lo scopo dell'impianto era quello di separare la frazione umida da quella secca delle circa 600 tonnellate di rifiuti quotidiane. In realtà questo compito il tmb lo svolgeva poco e male, come ha certificato l'Arpa Lazio in una relazione impietosa realizzata lo scorso 16 novembre
11 December, 2018
Da anni al centro di proteste da parte della cittadinanza per via dei cattivi odori, della sua collocazione a 100 metri dal centro abitato e non ultima della sua pericolosità, l'impianto Tmb Salario a Roma, in cui si è sviluppato un incendio dalle prime ore dell'alba, si occupava di selezionare i rifiuti indifferenziati. Lo scopo era quello di separare la frazione umida, l'organico, da quella secca, cioè carta, plastica e vetro.
In realtà questo compito l'impianto lo svolgeva poco e male, come ha certificato l'Arpa Lazio in una relazione impietosa realizzata lo scorso 16 novembre, che però non ha impedito alla Regione di rinnovare alla struttura l'autorizzazione all'esercizio per tutto il 2019.
Prima di bruciare, il Tmb Salario trattava mediamente 600 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, un quinto dei rifiuti indifferenziati quotidiani di Roma, per produrre soprattutto Fos (Frazione organica stabilizzata) e Cdr (combustibile derivato da rifiuti) da inviare poi in altri impianti. Ebbene l'Arpa ha certificato che l'impianto invece che realizzare questo processo produceva per lo più altri rifiuti, limitandosi a cambiargli etichetta. In particolare Arpa Lazio aveva registrato come la qualità della Fos prodotta fosse quasi tutta al di sotto degli standard di legge: il materiale trattato risultava ancora "putrescibile". Tolto il Cdr e i materiali ferrosi recuperati, nel 2017 il 68,6% dei rifiuti entrati sono usciti sotto forma di scarto o presentando criticità e quindi bisognosi di ulteriori trattamenti. Inoltre Arpa ha registrato delle irregolarità nell'area di stoccaggio, perennemente satura, e nella gestione dello scarico dei rifiuti e della trasferenza.
L'assessore alla cultura del III
Municipio, il giornalista e scrittore Christian Raimo, raccontava due
settimane fa sul Manifesto di aver fatto leggere la relazione alla
dirigente di una società che tratta rifiuti al nord, la quale gli
disse: “A noi una relazione di Arpa così farebbe chiudere
l’impianto in tempo zero. Ne viene fuori una gestione
agghiacciante. In pratica finisce tutto in discarica senza
trattamento”.