Credito di imposta del 36% per le aziende che acquistano imballaggi riciclati
La misura, contenuta nelle legge di bilancio 2019, è stata predisposta per incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti di lavorazione, nonché per la riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio non riciclabili
03 January, 2019
di Tiziana Giacalone
Con legge di bilancio del 2019, come nella precedente, sono stati stanziati i fondi per il credito di imposta per le aziende che acquisteranno prodotti in plastica riciclata o imballaggi compostabili o riciclati. La misura è stata predisposta per incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti di lavorazione, nonché per la riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio non riciclabili.
I commi 73-77 dell’art. 1 della L. n. 145/2018, approvata il 30 dicembre ed entrata in vigore il 1° gennaio 2019, prevedono un credito di imposta nella misura del 36%, per gli anni 2019 e 2020, sulle spese sostenute e documentate per gli acquisti di:
- prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica;
- imballaggi biodegradabili e compostabili secondo la normativa UNI EN 13432:2002;
- imballaggi derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio.
Il credito di imposta è riconosciuto fino a un importo massimo annuale di euro 20.000 per ciascun beneficiario, con una somma complessiva di un milione di euro annui, per il 2020 e il 2021. Risorse che per Marevivo, una delle principali associazioni impegnate nella lotta alla plastica in mare, sono insufficienti: “Con risorse così esigue sarà impossibile dare una reale efficacia a questa norma”. In Italia nel 2017, secondo i dati diffusi da Corepla, sono stati immessi al consumo circa 2 milioni e 271 tonnellate di imballaggi. Come ricorda la stessa associazione, si tratta per lo più di imballaggi in polietilene (PE) circa il 71%, PET e PP. Con questi dati secondo il Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, “Non basta ridurre gli imballaggi in plastica ma è necessario non produrne più. Adesso ci aspettiamo la legge Salvamare, che Marevivo ha proposto al Ministero dell’Ambiente, con i provvedimenti per una soluzione più radicale del problema”.
I requisiti tecnici e le certificazioni idonee ad attestare la natura ecosostenibile dei prodotti e degli imballaggi, secondo la normativa nazionale ed europea, oltre ai criteri e alle modalità per usufruire del credito di imposta saranno definiti con un decreto del Ministero dell’ambiente che sarà adottato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge finanziaria, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico e con il Ministero dell’economia e delle finanze.