Il Ministero apre all’ingresso delle auto elettriche in Ztl e smorza le critiche: “la norma non permette il transito di veicoli nelle aree pedonali”
Il MIT risponde alle critiche dell’Anci e delle associazioni e chiarisce: “impossibile ipotizzare alcuna estensione di accesso ai veicoli nelle aree pedonali. E chi afferma il contrario dice il falso"
10 January, 2019
Dopo l’appello al governo dalle principali associazioni impegnate sui temi della mobilità e dell’ambiente e la richiesta di un incontro da parte dell’Anci con il Ministro Toninelli, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) arriva una precisazione sulla modifica al Codice della Strada che consentiva “in ogni caso” a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle ZTL.
“La norma, inserita in legge di Bilancio, che permette l’accesso nelle Ztl delle città alle vetture elettriche e ibride non permette in alcun modo il transito di veicoli nelle aree pedonali”. Prova così a spegnere le polemiche il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Michele Dell’Orco, che in una nota spiega: “si stanno diffondendo da più parti interpretazioni errate ed erronee. Dunque è bene fare chiarezza. La formulazione della norma inserita nella legge di Bilancio 2019 non apre le porte delle zone pedonali alle auto e ai motorini elettrici o ibridi. Non lo avremmo mai permesso. E per altro ricordo che l'articolo 3 del Codice della Strada, che definisce appunto le aree pedonali delle città, stabilisce che in queste zone possano circolare esclusivamente pedoni, biciclette, veicoli di persone con disabilità, mezzi delle forze di polizia e di soccorso. Questo articolo del Codice non è stato modificato dalla norma che abbiamo inserito in Bilancio: va da sé che è logicamente impossibile ipotizzare alcuna estensione di accesso ai veicoli nelle aree pedonali. E chi afferma il contrario dice il falso".
"Detto questo - continua il sottosegretario - la norma è sicuramente migliorabile. Per questo, in accordo con il Parlamento, stiamo lavorando a una modifica normativa che elimini la possibilità di accesso alle Ztl anche per le auto ibride, lasciandola solo per i veicoli elettrici. Ritocco, peraltro, che il Mit aveva suggerito anche durante l'esame della norma in legge di Bilancio. In questo modo la misura potrà realmente rispondere alla necessità di far sviluppare il mercato dell'elettrico e un ricambio del parco mezzi privati con veicoli a basso impatto, ma non rischierà di affollare i centri storici delle città”.
Di fatto la risposta del sottosegretario apre all’ingresso delle sole auto elettrice in Ztl per “far sviluppare il mercato dell'elettrico” ma nei fatti non risponde alle critiche sia dei sindaci che delle associazioni. Infatti se i sindaci rivendicavano il diritto di decidere in autonomia (come del resto prevede la legge) quali mezzi possono circolare nelle zone a traffico limitato, la nota del Ministero elude questo aspetto, come non affronta nemmeno le critiche delle associazioni incentrate sull’annosa questione di liberare le città “da un eccessivo carico di auto di qualsiasi genere: non è più solo un problema di inquinamento, ma di occupazione dello spazio pubblico, di congestione, di sicurezza”.