Comuni più attenti alle due ruote, ma resta ancora molto da fare
Il terzo rapporto dell’Osservatorio Focus2R, promosso da Confindustria ANCMA e Legambiente, fotografa le politiche comunali in favore di ciclisti e motociclisti. Le zone d’ombra riguardano in generale il miglioramento della sicurezza
30 January, 2019
LA RICERCA - Promossa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Cicli Motocicli Accessori) e Legambiente, elaborata da Ambiente Italia, società di consulenza ambientale, l’indagine dell’Osservatorio Nazionale Infrastrutture, Sicurezza e Mobilità per le due ruote fornisce ogni anno la più completa e aggiornata fotografia delle politiche dedicate a ciclisti e motociclisti dai Comuni italiani capoluogo di provincia. I risultati del monitoraggio, unico in Italia, sono infatti il frutto di un questionario rivolto a 104 municipi, a cui hanno risposto quest’anno 83 Comuni, l’80% degli intervistati. Il report rende quindi disponibile un patrimonio di informazioni su piste ciclabili, guardrail, sharing mobility, parcheggi dedicati, colonnine di ricarica per i veicoli elettrici e tanti altri aspetti legati alla mobilità su due ruote nei centri urbani forniti direttamente dalle amministrazioni locali.
«Serve un piano di investimenti straordinari, politici ed economici, per la sicurezza stradale – sottolinea Alberto Fiorillo, responsabile trasporti di Legambiente –. Pedoni e utenti delle due ruote sono spesso esposti a rischi elevatissimi che, soprattutto nelle aree urbane, possono essere ridotti al minimo seguendo quanto già stanno facendo altre città europee. Inoltre è necessario avviare una bella “cura dimagrante” del parco auto. Nel nostro Paese, infatti, c’è una fortissima anomalia: sono più i veicoli targati (oltre 50 milioni) dei patentati autorizzati a guidarli (meno di 40 milioni). Uno spread-mobilità che rimarca qual è il punto di partenza imprescindibile di qualsiasi strategia sui trasporti: ridurre il numero di auto in circolazione e stimolare forme di mobilità nuova e attiva».
PUNTI DEBOLI – Le zone d’ombra riportate dall’indagine riguardano in generale il miglioramento della sicurezza. Scende infatti il numero dei Comuni che dichiara di avere inserito almeno una misura in questa direzione per le biciclette nei Piani Urbano della Mobilità (-15,4%), mentre l’80% afferma di non avere messo in campo iniziative analoghe per le motociclette. Rimangono ancora poche le città che offrono incentivi economici per l’acquisto di bici tradizionali (9%), a pedalata assistita (14%), di veicoli a motore termico (2%) e a motore elettrico (4%). Il Focus2R mette inoltre in evidenza uno sviluppo a due velocità nell’attenzione dei municipi alle politiche per la mobilità su due ruote, con un Centro-Nord molto più sensibile e dinamico rispetto alle città del Sud.
AREE D’INERZIA - L’indagine, illustrata stamane alla presenza del Presidente di Confindustria ANCMA Andrea Dell’Orto, del Presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto e degli assessori ai trasporti Marco Granelli (Milano), Federico Manzoni (Brescia), Irene Priolo (Bologna), Stefano Balleari (Genova) e del Comandante della Polizia municipale di Firenze Alessandro Casale, individua anche fattori contraddistinti da particolare inerzia. Non cresce infatti in modo sensibile il numero di città che consentono l’accesso di cicli e motocicli alle corsie riservate ai mezzi pubblici, rimane stazionario il dato relativo ai servizi di moto e scooter sharing (solo 3 città: Milano, Roma e Catania) e ancora insufficiente è la disponibilità media di parcheggi per biciclette.
ASPETTI POSITIVI – Tra gli aspetti positivi trova spazio anche il numero crescente di Comuni che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o in almeno una stazione ferroviaria, il 73% degli intervistati. Nel bike sharing sale il numero di biciclette per ogni città: escludendo Milano, dove sono presenti 16.600 biciclette e 257.000 abbonati, in media sono disponibili 156 bici per Comune, distribuite in 16 stazioni con 2039 abbonati. Per quanto riguarda invece le moto crescono le città con punti di ricarica per veicoli elettrici (+11,8%); in aumento, sebbene con numeri ancora esigui, anche l’installazione di guard-rail dotati di protezioni a tutela dei motociclisti: passano infatti da 17% al 29% i Comuni che dichiarano di averli montati, mentre quelli che affermano di volerli implementare o utilizzare in futuro crescono dal 18% al 27%.
I MERCATI DI RIFERIMENTO - Il mercato delle biciclette, nonostante un leggero calo delle bici tradizionali (che passano da 1.556.000 nel 2016 a 1.540.000 nel 2017) si mantiene stabile, anche grazie alla crescita del segmento elettrico. Nel 2017 le e-bike vendute sono state 148.000, il 19% in più rispetto al 2016 (anno in cui le vendite avevano registrato un +120%).
Il totale complessivo delle 2 ruote a motore (moto, scooter, ciclomotori 50cc) immatricolate nel 2018 è pari a 240.388 unità (+5,3% rispetto al 2017). Le moto registrano un +12,7%, mentre gli scooter +3,7%. Diminuiscono i ciclomotori 50 cc (-12,3%), nonostante la crescita degli scooter elettrici che sono più che raddoppiati, arrivando a quasi 3.000 unità (14% del totale dei ciclomotori), grazie anche alle flotte dedicate allo scooter sharing.
Nel 2018 crescono in modo deciso le vendite di veicoli elettrici, in particolare i ciclomotori che passano da 1.144 a 2.928 (+156% rispetto al 2017), mentre i motocicli venduti salgono da 504 a 648 (+29%).