Selezione imballaggi in plastica: il punto della situazione con Michele Rizzello (dg Assosele)
Intervista di Eco dalle Citta a Michele Rizzello, direttore Demap e direttore generale Assosele. Al centro del dibattito, tra le altre cose, il rinnovo dell'Accordo Quadro Anci Conai che non vede i selezionatori partecipare al tavolo della trattativa
31 January, 2019
Partiamo da Demap: è possibile tracciare già un primo bilancio dell’attività del 2018?
E’ stato un anno assolutamente positivo. Nonostante tutte le difficoltà ormai intrinseche del nostro settore, abbiamo registrato comunque una crescita.
Abbiamo avuto un incremento dei volumi totali trattati che hanno raggiunto le 60.000 tonnellate rispetto alle 57.000 dell’anno prima, con una crescita di circa il 3,5 %. Sono cresciuti i ricavi ed è cresciuta di conseguenza anche l’occupazione con l’inserimento di nuove figure e la stabilizzazione di altre.
Il territorio risponde bene e continua a premiare il lavoro e l’attenzione avuta negli anni dalle amministrazioni e dai convenzionati. La raccolta multimateriale del bacino provinciale, continua a svilupparsi nonostante gli ottimi risultati in termini di quantità pro capite già raggiunti da anni, superiori a quelli di molte altre Regioni e sicuramente migliori rispetto alla media nazionale.
Lo scorso anno sono state conferite in Demap circa 23.500 tonnellate di multimateriale (il 5% in più dell’anno prima); sono stati valorizzati metalli per oltre 2.000 tonnellate (quasi il 9% della raccolta) e il consorzio CIAL ci ha comunicato nei giorni scorsi il raggiungimento per il 2018 del “Premio resa”, che sarà riversato ai convenzionati conferitori di questa raccolta.
Anche sul fronte dei volumi acquistati alle aste Corepla, siamo riusciti mantenendo gli stessi volumi dell’anno precedente a ridurre la distanza media chilometrica degli approvvigionamenti passando dagli oltre 100 km di distanza media del 2017 ai 77 km dello scorso anno: aspetto questo della prossimità, molto importante, considerato il basso peso specifico del materiale, sia per i costi che per l’impatto ambientale.
Qualche nota dolente: sul piano della prossimità, come accade ormai negli ultimi anni al fine di offrire supporto al consorzio Corepla, il ritiro di esigui volumi di rifiuti provenienti dalla Sardegna; sul piano del recupero invece il ritorno per alcune quantità minori di plasmix allo smaltimento in discarica.
Proviamo ad allargare lo sguardo a livello nazionale: ripetutamente sui giornali abbiamo letto di problematiche legate allo sbocco dei materiali e alla saturazione degli impianti, in qualità di Direttore Generale Assosele, le chiedo una sua valutazione su quanto sta accadendo...
Purtroppo il settore da questo punto di vista sta vivendo una fase molto delicata.
Il blocco dell’import dei rifiuti da parte della Cina, ha generato enormi problemi non solo al mercato del riciclo italiano.
Come ho già avuto modo di esporre nel corso dell’audizione della Commissione Regionale nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli incendi, non c’è una correlazione diretta tra Cina e rifiuti selezionati dai nostri impianti, in quanto i rifiuti del circuito Corepla non hanno mai avuto come destinazione la Cina. Il blocco dell’esportazioni però ha aumentato i volumi disponibili sul mercato e in questa situazione quelli provenienti dalle raccolte differenziate urbane sono i primi che faticano a trovare sbocchi.
Questo ha avuto anche un riflesso sugli aspetti economici legati allo smaltimento dei sovvalli in quanto a causa dell’aumento della domanda e della scarsa disponibilità di impianti di recupero energetico, le tariffe sono fortemente incrementate ed è stato inevitabile il ricorso alle discariche.
Gli impianti, ed in particolare gli impianti di selezione del circuito Corepla che lavorano un rifiuto eterogeneo che poi restituiscono al Consorzio in forma omogenea, sono come dei contenitori, per essere riempiti hanno bisogno di essere svuotati.
Il rallentamento nei ritiri da parte del Consorzio, causato dalla flessione del mercato ha generato, e genera tutt’ora, soprattutto in alcune aree del paese meno favorite dalla logistica, e per alcune tipologia di prodotti, l’accumulo di questi materiali negli impianti di selezione.
Attualmente è in corso la trattativa per il rinnovo dell’Accordo Quadro Anci Conai. Dal punto di vista delle piattaforme di selezione, qual è il vostro auspicio e contributo per questa nuova intesa tra Comuni e Consorzi?
Per dare un contributo innanzitutto c’è bisogno che qualcuno lo chieda.
Noi purtroppo pur rappresentando un anello fondamentale, direi quasi imprescindibile per la filiera, non siamo chiamati a partecipare ai tavoli di discussione e non ci riteniamo rappresentati da nessuna delle due parti.
Non conosciamo lo stato della trattativa, se non per quello che abbiamo avuto modo di leggere dai documenti di audizione in merito all’indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio Conai e Anci presentati alla VIII Commissione Ambiente della Camera.
Purtroppo abbiamo visto negli anni che alcune scelte hanno poi avuto ricadute pesanti sul comparto della selezione che è poi chiamato, solo a chiusura dei giochi a dare attuazione a quello che le parti hanno concordato.
Non dimentichiamo infatti che i centri di selezione garantiscono il ritiro dei volumi raccolti sul territorio nazionale, rappresentando l’ultimo stadio della raccolta e il primo del riciclo, rendendo fruibili dei rifiuti che diversamente non lo sarebbero.
Basti pensare che ad oggi, a due mesi dalla scadenza mancherebbero ancora da sottoscrivere due sub allegati tecnici dell’attuale accordo (quello sulle analisi merceologiche e quello sui bilanci di massa) per capire quanto sarebbe stato importante avere al tavolo la partecipazione delle rappresentanze dei selezionatori.
Mi auguro inoltre che vengano superate alcune storture che vedono l’aspetto economico prevalere sull’aspetto ambientale e che vengano finalmente definite delle regole più stringenti sulle deleghe che in alcuni territori rappresentano a mio avviso il vero problema del sistema.
Abbiamo inviato già qualche mese fa ad ANCI che ci ne ha fatto richiesta uno studio commissionato tempo addietro da Assosele sulla rappresentatività delle analisi merceologiche, faremo lo stesso con Corepla nei prossimi giorni, così come è nostra intenzione chiedere anche questa volta di essere invitati a partecipare al tavolo di discussione dei diversi allegati tecnici.
Sarà inoltre importante capire la tempistica prevista per la sottoscrizione del nuovo accordo quadro, visto che il contratto di selezione ha pari scadenza ed il 31 marzo 2019 è ormai alle porte e nei giorni seguenti i nostri associati vorranno garantire continuità al servizio.