Ue, Olio di palma nei biodiesel. Legambiente: 'Appello ai parlamentari europei per rivedere il testo'
Legambiente, insieme alla coalizione delle associazioni, lancia un appello affinché in queste settimane prima dell’adozione dell’atto finale si ritorni sul tema e si riveda il testo, ascoltando anche la coalizione e gli oltre 600mila cittadini che hanno firmato la petizione “NotInmytank”
11 February, 2019
"La Commissione - spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - fissa finalmente un principio fondamentale ribadendo che l’olio di palma ha un impatto troppo alto in termini di deforestazione, ma contemporaneamente concede eccezioni e scappatoie tanto da lasciare le cose come stanno per cui alla fine nei nostri motori questo olio vegetale ritornerà sotto forma di biodiesel. Per questo la battaglia della coalizione europea NotInmytank, di cui facciamo parte, proseguirà senza sosta in questi mesi di consultazione per chiedere ai parlamentari europei di rivedere il testo. Al nostro governo chiediamo di sostenere, insieme ai rappresentanti italiani nella Commissione e nel Parlamento Europeo, l’abbandono dei biocarburanti e biocombustibili alimentari, chiediamo di moltiplicare gli sforzi per prevedere nel prossimo Piano Nazionale Clima ed Energia una drastica riduzione delle importazioni di olio di palma per usi energetici e di seguire l’esempio di Francia e Norvegia che hanno già annunciato di volerlo eliminare entro il 2020”.
Partita a fine novembre, la campagna europea NotInmytank ha raccolto fino ad oggi oltre 600mila firme. L’emblema della campagna, che Legambiente ha rilanciato in Italia con #Save Pongo, è l'orango, primate che vive nelle foreste di Borneo, tra l'Indonesia e la Malesia, principali produttori mondiali di olio di palma. Ogni giorno, a causa della deforestazione da olio di palma, muoiono 25 oranghi. Questi primati non hanno più di che nutrirsi e, quando si avvicinano ai frutti delle palme, vengono uccisi.
La continua crescita mondiale del consumo di oli vegetali sottrae territorio a foreste tropicali, torbiere, zone umide, prateria ad alto grado di biodiversità. Legambientericorda che lo per la Commissione europea ha rivelato che il biodiesel da olio di palma è tre volte peggiore per il clima rispetto al normale diesel, mentre il diesel a olio di soia è due volte peggio. Tra l'altro la Commissione ha con quest'atto anche esentato arbitrariamente la soia - un importante contributo alla deforestazione in tutto il mondo - dalla categoria ad alto rischio ILUC, in base all'arbitrario criterio per cui meno del 10% dell'espansione delle coltivazioni di soia dal 2008 ad oggi hanno coinvolto foreste e torbiere.