A Corato il manifesto di Asipu che preferisce un tablet a un libro perché avrebbe un ‘minore impatto sull’ambiente’
Sta facendo il giro del web e non solo il manifesto dell’Asipu che mette a confronto un tablet con un libro: "Preferisci i prodotti durevoli con minore impatto sull'ambiente. Produrre meno rifiuti è una tua scelta"
22 February, 2019
Sta facendo il giro del web e non solo il manifesto dell’Asipu (l’azienda che si occupa della gestione rifiuti nei comuni di Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Minervino Murge). I manifesti, subito coperti, mettevano a confronto un tablet con un libro e una scritta: "Preferisci i prodotti durevoli con minore impatto sull'ambiente. Produrre meno rifiuti è una tua scelta" .
Sui social in molti si sono indignati perché la società ha paragonato il libro a un rifiuto. L’azienda con una nota ha cercato di gettare acqua sul fuoco ma “la pezza è peggiore del buco”.
“In relazione alle contestazioni della campagna di comunicazione che affianca un libro e un tablet si chiarisce: la campagna è stata sviluppata dalla società autonomamente. Il logo del comune ne indica esclusivamente la destinazione atteso che la società opera su 4 comuni.
Nelle intenzioni il riferimento è al materiale costituente il libro e non agli aspetti culturali per i quali si nutre la massima considerazione. Il manifesto è stato coperto, nell’attesa di fornire ulteriori elementi a chiarimento. La sovrapposizione tra valore culturale dei libri e finalità della campagna ha ingenerato una percezione negativa per la quale ci scusiamo, essendo lungi dalle nostre intenzioni”.
Aspettando gli ulteriori elementi a chiarimento, possiamo affermare che sarebbe stato più facile e comunicativamente più efficace paragonare una forchetta in plastica monouso (di recente messe al bando dalla Ue) con una in metallo, oppure un piatto in plastica con uno in ceramica. Esempi se ne potrebbero fare all’infinito ma mettere a confronto un tablet e un libro è un errore davvero grave.
“Nelle intenzioni il riferimento è al materiale costituente il libro e non agli aspetti culturali”. Il problema, che a quanto pare l’Asipu ignora, è legato ai materiali con il quali sono fatti i tablet. Se un libro è fatto al 100% di carta (non ditelo all’Asipu, pare che sia un materiale altamente riciclabile attraverso il Consorzio Comieco), un tablet è costituito da: batteria 30%, plastica 20%, scheda 18%, metalli 18%, altoparlante 2%, display 10%. Questo non dice Eco dalle Città ma il Centro di Coordinamento Raee nel ‘Manuale per le aziende di trattamento del Cdc Raee’.
Foto di Mariella Medea Sivo