Bioplastica e direttiva europea su prodotti e stoviglie monouso: un importante interrogativo
Il testo della direttiva europea su monouso mette al bando anche i prodotti in bioplastica? E’ l’interrogativo che ci siamo posti dopo una lettura letterale del testo (in attesa di quello ufficiale che sarà pubblicato sulla Gazzetta Europea)
10 March, 2019
Ultimo aggiornamento 28 marzo 2019
Il testo della direttiva europea su monouso mette al bando anche i prodotti in bioplastica? E’ l’interrogativo che ci siamo già posti in occasione dell’incontro “Nuova normativa Europea per il contrasto alla plastica: cosa cambia davvero?” che si è svolto in occasione di Fa’ la cosa giusta 2019 sabato 9 marzo. L’evento, di cui eravamo media-partner, aveva l’obiettivo di approfondire le novità che si affacciano con la nuova normativa approvata lo scorso dicembre dopo la fase di “trilogo” tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione UE. Mercoledì 27 marzo 2019 la direttiva è stata approvata dall'Europarlamento. Si attende ora l'approvazione da parte del Consiglio e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Europea.
Partiamo dalla premessa, che quanto proponiamo di seguito non è un’interpretazione giuridica della direttiva, ma il frutto di una lettura letterale del testo (al momento, giovedì 28 marzo, non è ancora stato pubblicato il testo approvato e quello a disposizione è il testo in inglese approvato dal "trilogo" https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-5483-2019-INIT/en/pdf). L’interrogativo che ci siamo posti parte dal fatto che non c’è una chiara esenzione della bioplastica dal divieto che verrebbe imposto dalla direttiva. Ricordiamo che si tratta solo di alcune tipologie di prodotti (bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini).
La direttiva contiene sì la definizione di plastica biodegradabile:
'biodegradable plastic' means a plastic capable of undergoing physical, biological decomposition, such that it ultimately decomposes into carbon dioxide (CO2), biomass and water and in accordance with European standards for packaging recoverable through composting and anaerobic digestion;
Tuttavia, questa non è mai applicata nel corso della direttiva e si fa riferimento alla biodegradabilità quando si parla della plastica oxo-degradabile:
The market restrictions introduced in this Directive should also cover products made from oxo-degradable plastic, as this type of plastic does not properly biodegrade and thus contributes to microplastic pollution in the environment, is not compostable, negatively affects the recycling of conventional plastic and fails to deliver a proven environmental benefit.
Si potrebbe pensare, dalla lettura di questo passaggio, che la plastica biodegradabile compostabile possa “andare bene”? Come dicevamo all’inizio questa eccezione non è esplicitata in nessun passaggio del testo. Gli oxo-degradabili sono vietati in maniera puntuale, non lo stesso la bioplastica. Il dubbio rimane. Tuttavia non si può tenere conto di quanto già contenuto nelle normative nazionali su questo tema. In Italia, ad esempio, i Criteri Ambientali Minimi per la ristorazione collettiva contemplano, laddove non sia possibile l’uso dei prodotti riutilizzabili, e dove c’è la raccolta dell’organico, l’utilizzo delle stoviglie biodegradabili e compostabili in alternativa alle stoviglie in plastica tradizionale. Ci sono poi le delibere regionali sulle eco-feste che spingono sul riutilizzabile: laddove però non fosse possibile, ad esempio per impossibilità di installare lavastoviglie, anche in questo caso si opta per il biodegradabile compostabile. Questa è già realtà da tempo. La direttiva europea come si andrà a raccordare con questa situazione?
Il commento dell'eurodeputato Pedicini
Tra i vari commenti a seguito dell'approvazione della direttiva da parte dell'Europarlamento, c'è quello di Piernicola Pedicini - Portavoce M5S al Parlamento Europeo. Vi riportiamo di seguito un passaggio che fa riferimento esplicito alle bioplastiche e al percorso che ha portato all'approvazione della direttiva: "E' scandaloso che alcuni parlamentari abbiano ostacolato quelle soluzioni innovative basate su plastica biodegradabile e compostabile solo perché provenienti da un'innovazione tutta quanta italiana. Credo che questi parlamentari, e le forze politiche che hanno appoggiato queste posizioni, debbano prendersi una grande responsabilità, perché hanno impedito che si possa fare un passo avanti per un futuro migliore e per un ambiente più tutelato".