Torino, solo 5 sanzioni al giorno durante i blocchi antismog. Legambiente: 'Abbiamo proposto le telecamere sei anni fa ma nulla'
Vozza: “Speriamo che con l’introduzione della nuova Ztl a Torino vengano messi a regime anche questi tipo di controlli. Ovviamente dovranno essere fatti dei provvedimenti ad hoc per estendere questo tipo di controlli anche nel week end quando la nuova Ztl non sarà attiva”
09 April, 2019
A Torino solo cinque multe al giorno durante le giornate in cui era in vigore il blocco del traffico a causa dello smog. Questo il sunto di un articolo di Federico Genta su La Stampa di oggi martedì 9 aprile 2019.
“A scorrere la conta delle multe, staccate dalla metà di ottobre 2018 fino a tutto il mese di marzo, verrebbe da pensare che gli automobilisti torinesi abbiano dato prova di una stupefacente sensibilità ambientale. Perché a dividere i 757 verbali complessivi per i 165 giorni in cui erano attivi i blocchi non si arriva nemmeno a cinque contravvenzioni al giorno”.
Sempre nell’articolo de La Stampa il comandante della pulizia municipale Bezzon ammette che è difficile controllare tutte le auto in transito, sia per una carenza di personale e sia perché sono tante le deroghe ai divieti. Ma dice qualcosa in più:
“Per quel che mi riguarda, rinnoverò l’invito di chiedere al Ministero la possibilità di usare le telecamere del centro anche per verificare, in automatico, il rispetto delle norme ambientali di tutti i mezzi che si muovono in città… Oggettivamente, non ha senso impegnare cento vigili per fermare tutte le auto che incrociano, quando una sola telecamera è in grado di leggere in mezz’ora fino a 600 targhe, senza peraltro intralciare il traffico”.
Le parole di Bezzon fanno venie in mente una vecchia proposta di Legambiente Piemonte. Abbiamo chiesto a Federico Vozza (vice presidente di Legambiente PDVA) che fine ha fatto la loro proposta di utilizzare le telecamere per monitorare i veicoli che circolano in città durante i divieti anti smog.
“La proposta di Legambiente di aumentare i controlli attraverso le telecamere di accesso alla Ztl risale a sei anni fa con l’Amministrazione Fassino. All’epoca ci fu risposto che per farlo l’iter prevedeva l’autorizzazione del Garante della Privacy. Ma poi non se ne fatto più nulla. Siamo assolutamente favorevoli a una azione che va in questo senso, sarebbe una modalità per ottimizzare una infrastruttura già presente, che va ad aumentare l’efficacia dei provvedimenti anti smog. A Milano già succede. Speriamo che con l’introduzione della nuova Ztl a Torino vengano messi a regime anche questi tipo di controlli. Ovviamente dovranno essere fatti dei provvedimenti ad hoc per estendere questo tipo di controlli anche nel week end quando la nuova Ztl non sarà attiva”.
Per quanto riguarda le fonti responsabili degli alti livelli di inquinamento di Torino e cintura l’Assessore Unia ha posto l’accento sugli impianti di riscaldamento fuori città. Questi hanno un reale impatto sulla città di Torino?
“Se si vanno a guardare le azioni di accompagnamento al nuovo piano aria della regione c’è un lavoro dell’Arpa che mette in evidenza come a Torino la composizione delle emissione è diversa dal resto della provincia. Su Torino c’è una incidenza altissima dovuta al traffico veicolare, mentre in provincia è più impattante la combustione di biomasse legnose per il riscaldamento domestico, dai caminetti a legna alle stufe a pellet. Un problema superato a Torino visto che il solo teleriscaldamento copre circa il 60% delle utenze. In provincia invece è un problema serio da affrontare e a breve. È chiaro che l’Assessore di Torino deve occuparsi dei problemi della città e quindi delle emissioni prodotte dal traffico veicolare, però ben venga che si muova come soggetto di peso all’interno della Città Metropolitana per far adottare provvedimenti sul riscaldamento in provincia. Ricordo che nel nuovo piano aria del Piemonte e più precisamente nell’Allegato A nell’ambito Energia EE06 e EE07 la regione affronta questo problema e propone soluzioni efficaci, ora la palla è in mano ai comuni”.