Torino. Campagna 'Che aria tira?': i 274 campionatori analizzati confermano una situazione molto critica e che riguarda tutta la città
Presentati i risultati della campagna di monitoraggio civico della qualità dell’aria “Che aria tira?” organizzata dal Comitato Torino Respira. Il 91% dei siti misurati ha concentrazioni superiori al limite di legge di 40 µg/m3 su base mensile
16 May, 2019
Mercoledì 15 maggio sono stati presentati presso Envipark i risultati della campagna di monitoraggio civico della qualità dell’aria “Che aria tira?” organizzata dal Comitato Torino Respira.
Alla campagna hanno aderito oltre 200 cittadini che hanno acquistato e installato 300 campionatori passivi per il rilevamento del biossido di azoto, presso la propria abitazione o un luogo importante per loro, come il posto di lavoro, la scuola dei figli O il parco in cui vanno fare sport.
“L’adesione di oltre 200 cittadini, che hanno pagato di tasca propria i campionatori, è stata molto incoraggiante e ci ha confermato che il problema della qualità dell’aria è molto sentito dai torinesi. - ha commentato il Presidente del Comitato Torino Respira Roberto Mezzalama introducendo la presentazione dei dati - Speriamo che questa partecipazione ampia e i risultati ottenuti, che purtroppo confermano una situazione critica, siano di stimolo alle amministrazioni competenti per intraprendere azioni incisive per ridurre le emissioni.”
Il biossido di azoto è un inquinante che può provocare seri effetti negativi sulla salute e che viene generato per circa il 60% dal traffico veicolare, sia a livello urbano che a livello regionale, con un contributo preponderante (93%) da parte dei motori diesel.
Tutte le circoscrizioni di Torino sono state interessate dal campionamento che, al netto dei campionatori persi o danneggiati, ha consentito di raccogliere 274 dati utili. Otto campionatori sono stati posizionati vicino a scuole, 4 elementari e 4 superiori. Uno presso l’Ospedale Molinette.
I campionatori sono stati esposti durante il mese di febbraio e alla fine della campagna sono stati raccolti e spediti alla Gradko environmental, laboratorio inglese che produce i kit utilizzati da “Che aria tira?”, dove sono stati analizzati secondo il metodo BS EN 13528, che specifica i requisiti prestazionali generali per campionatori diffusivi utilizzati per la determinazione della concentrazione di gas e vapori in aria ambiente.
Per calibrare i dati, 4 campionatori sono stati posti nei pressi delle centraline ARPA, e i risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli misurati da ARPA nello stesso periodo. Per ottenere una migliore calibrazione, sono stati utilizzati gli analoghi confronti fatti a Milano, Brescia e Roma durante le campagne organizzate con la stessa metodologia dall’associazione “Cittadini per l’aria”.
Questi i principali risultati del monitoraggio, dettagliati nelle slide allegate e visualizzabili sulla mappa interattiva sul sito http://www.torinorespira.it/cheariatira-mappa/ :
- Oltre 200 cittadini di tutte le circoscrizioni di Torino hanno partecipato al monitoraggio, insieme a cittadini dei Comuni di Beinasco, Borgaretto, Bruino, Cambiano, Cirié, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Orbassano, Rivoli, Settimo T.se, Venaria e Vinovo.
- La campagna “ Che aria tira?” ha avuto una partecipazione molto alta in rapporto alla popolazione se confrontata con altre città come Milano o Roma: Milano 294 con 1,3 di milioni abitanti; Roma 150 con 3,3 milioni di abitanti, Torino 274 con 887 mila abitanti.
- I risultati ottenuti sono in linea con i livelli di accuratezza registrati nelle campagne analoghe svolte a Brescia, Milano e Roma e con i risultati ARPA del periodo di monitoraggio.
- I valori di concentrazione media annua stimata grazie ai dati della campagna sono in linea con i valori medi annui misurati dall’ARPA nei 4 anni precedenti (48,6 µg/m3 contro 48,9 µg/m3). Tuttavia i valori massimi sono risultati più alti (85 µg/m3 contro 79,20 µg/m3).
- Il 91% dei siti campionati ha concentrazioni superiori al limite di legge di 40 µg/m3 su base mensile (96% a Milano nel 2017).
- L’84% dei siti campionati ha concentrazioni superiori al limite di legge di 40 µg/m3 su base annua (84% a Milano, 60% a Roma, 10% a Brescia).
- I 10 siti di Torino con le maggiori concentrazioni di NO2 si trovano in 5 delle 8 circoscrizioni e in generale sono localizzati presso arterie stradali con traffico molto intenso.
- Il sito con le concentrazioni più alte di NO2 è l’incrocio tra Corso Novara e Via Cigna, seguito da Corso Principe Oddone e Piazza Baldissera. Questi siti scontano le scelte sul traffico fatte in questa parte della città, dove si è costruita un’autostrada tra le case.
- I 10 siti di Torino con le concentrazioni più basse sono tutti localizzati in collina o in prossimità di parchi e aree verdi. I siti con i valori più bassi di tutta la campagna di monitoraggio sono localizzati fuori Torino.
- Tutte le scuole campionate superano i limiti di legge e presentano valori tra 2 e 3 volte più elevati del valore raccomandato dall’OMS (20 ug/m3). In un caso, quello del Liceo Alfieri, in corso Dante, il valore misurato è tra i 10 più alti in città.
- L’unico campionatore installato presso l’Ospedale Molinette ha superato i limiti di legge, nonostante fosse collocato al secondo piano e non direttamente sulla strada.
- A Torino un solo sito campionato, sulla collina di Superga, presenta concentrazioni inferiori ai limiti raccomandati dall’OMS.
- L’analisi preliminare degli effetti sulla salute mostra che solo il 16% dei siti campionati non presenta rischi per la salute secondo i valori della legislazione, mentre il restante 84% mostra rischi di aumento della mortalità per individui oltre i 30 anni che vanno dal 5,5% a oltre il 16%.
Anna Gerometta, Presidente dell’Associazione “Cittadini per l’aria” che ha promosso le campagne di monitoraggio di Milano, Brescia e Roma ha così commentato i risultati: “Direi che dai dati di Torino emerge che è essenziale che le amministrazioni competenti si impegnino ad adottare nel più breve tempo possibile misure per ridurre l’NO2. E quindi una ZTL che abbia adeguato livello di ambizione (almeno euro 4 subito e euro 5 entro breve), ciclabilità, sharing e trasporto pubblico per raggiungere Torino e circolare al suo interno senza danneggiare la salute propria e altrui.”
Sulla base di questi risultati il Comitato ha deciso di intraprendere una serie di azioni ulteriori, volte a interpretare i dati raccolti, a diffonderli tra la cittadinanza e a sensibilizzare le autorità. In particolare le azioni che intraprenderemo sono:
- Un’analisi degli effetti sulla salute attraverso la preparazione di una mappa del rischio realizzata in collaborazione con il Servizio Epidemiologia dell’ASL1 di Roma.
- La condivisione dei dati con ARPA, Università e Politecnico al fine di permettere un loro utilizzo ai fini di ricerca e studio.
- L’offerta ai Presidenti delle Circoscrizioni di Torino di presentare i dati attraverso incontri pubblici nelle proprie sedi.
- L’invio dei risultati della campagna in Procura, ad integrazione e sostegno dell’esposto presentato ormai due anni orsono.
- Lo svolgimento di un corso di formazione per insegnanti delle scuole superiori attraverso la collaborazione con il Liceo Darwin di Rivoli e del CESEDI.
- Lo svolgimento di un progetto di monitoraggio della qualità dell’aria nelle scuole superiori con il contributo della Compagnia di San Paolo.
A proposito dell’utilizzo dei dati a supporto della ricerca il Prof. Pietro Salizzoni dell’Ecole Centrale di Lione ha detto “Questa campagna di monitoraggio ha permesso la raccolta di dati diffusi sul territorio, che consentiranno di fare analisi e confronti con i risultati dei modelli di dispersione a cui abbiamo lavorato. Credo che i risultati saranno un materiale di studio importante per studenti e ricercatori e che ci consentiranno di ampliare il raggio delle nostre ricerche.”
“Questa campagna è stata un grande impegno per il quale voglio ringraziare gli attivisti del Comitato che hanno speso molto tempo libero per renderla possibile. Sicuramente si tratta solo di una tappa, e speriamo di avere il supporto di molti torinesi anche nelle prossime iniziative.” Ha concluso Roberto Mezzalama.