Palermo differenziata 2. Raccolta al 59,9% e i lavoratori della Rap presentano un piano per migliorare lo sviluppo del porta a porta partendo da Brancaccio
La raccolta differenziata a Palermo sembra decollare, o comunque ci sono tutti i presupposti. Il sindacato Fiadel propone una progettualità che mira a contenere i costi, a far rimanere pubblica la gestione del servizio e a premiare i cittadini che differnziano
20 May, 2019
La raccolta differenziata a Palermo sembra decollare, o comunque ci sono tutti i presupposti. Qualche giorno fa è arrivato il via libera dal Ministero per l’Ambiente per la costituzione di un tavolo interistituzionale sui rifiuti che coinvolge la Regione Sicilia e i Comuni di Palermo, Messina e Catania. In particolare, per il Comune di Palermo, il tavolo potrà occuparsi “di monitorare e stimolare l’adempimento degli obblighi previsti dal protocollo ‘Palermo differenzia 2’, come l’attivazione del porta a porta, l’aggiornamento del regolamento comunale rifiuti e l’istituzione degli accertatori ambientali”.
Ed è proprio il Protocollo Palermo differenzia 2 il protagonista del decollo della raccolta differenziata. Infatti stando ai dati diffusi dallo staff tecnico dell’Area Igiene Ambientale della Rap, nelle sole aree (step 1, 2 e 3) dove è partito il porta a porta, la percentuale di raccolta differenziata di attesta al 59,9% (dato riferito ai primi quattro mesi del 2019).
A dare maggiori speranze per una radicale rivoluzione in città è la proposta fatta all’amministrazione comunale e alla Rap da parte del sindacato Fiadel, che in vista dello step 5 (ovvero l’arrivo del porta a porta nel quartiere di Brancaccio), propone una progettualità che mira a contenere i costi, a far rimanere pubblica la gestione del servizio di rifiuti e a premiare i cittadini che si impegnano a far bene la differenziata.
Ne da notizia oggi, lunedì 20 maggio, il sito siciliablog.it che scrive:
Partendo dalla sperimentazione nel territorio dal V step della previsto dal progetto Palermo Differenzia 2 a Brancaccio, l’ipotesi sperimentale proposta prevede la realizzazione di un centro comunale di raccolta dedicato. In quest’area la Rap gestirà direttamente le sole frazioni umido e frazione residua non riciclabile, organizzando il servizio con i mezzi impiegati per la raccolta dell’indifferenziato e gli stessi uomini, informando l’utenza che la frazione umida e residuo non riciclabile verrà ritirata dai contenitori stradali. Le restanti frazioni secche dovranno essere conferite dall’utente o in campane o contenitori stradali per carta, vetro, plastica o metalli, senza il riconoscimento di alcun corrispettivo, o direttamente presso il centro di raccolta con il vantaggio per l’utenza di vedersi riconoscere un corrispettivo pari a quanto il consorzio di filiera paga a Rap, in base all’accordo Anci-Conai o un corrispettivo in buoni sconto da spendere presso esercizi convenzionati. Con tali motivazioni il sindacato Fiadel ha consegnato a Rap il progetto dettagliato.
Si tratta di una ipotesi sperimentale che contiene molti punti di forza. Non incide sui costi di gestione del servizio da parte di Rap, mantenendo sostanzialmente il rapporto uno a uno rispetto alle risorse in atto impiegate per la raccolta con il sistema tradizionale di cassonetti stradali per l’indifferenziato. Consente di recuperare efficienza ottimizzando l’utilizzo del personale. Consente di incrementare in modo significativo la percentuale di RD (probabilmente ben oltre il 35% fissato come soglia minima, calcolato sul territorio di riferimento V step). Contiene forti elementi incentivanti per il cittadino, che vedrebbe immediatamente valorizzati in termini economici i propri sforzi per effettuare un buon livello di separazione del rifiuto.
Renderebbe disponibile per il cittadino sempre e con orari non vincolati alle fasce di conferimento attuali, un luogo dove legittimamente conferire quotidianamente il rifiuto prodotto (escluso l’umido e la frazione residua non riciclabile), senza rischi di incorrere in sanzioni e senza vincoli di calendario per le diverse frazioni, tipici del sistema porta a porta . Eleverebbe il grado di credibilità dell’Azienda ed influirebbe positivamente sul livello di qualità del servizio percepita dall’utenza.
Aprirebbe un canale di comunicazione, informazione e sensibilizzazione con l’utenza utile anche per veicolare messaggi legati al valore ambientale della Raccolta Differenziata. Ma principalmente: Consentirebbe di mantenere internalizzato il servizio di Raccolta Differenziata anche delle frazioni secche su una porzione importante del territorio cittadino, che il recente bando di Rap offre a gestioni di privati, operando di fatto una privatizzazione di pezzi di servizi che strutturalmente rappresentano il core business aziendale, in un’ottica di difesa della salvaguardia degli attuali livelli occupazionali.