'Il percolato sta uccidendo i nostri ulivi’. Il Comitato 17 novembre riaccende i riflettori sulla discarica di San Pietro Pago a Giovinazzo (Ba)
Il Comitato 17 novembre torna ad accendere i riflettori sulla discarica di San Pietro Pago. A fine 2018 l’emergenza sembrava essersi risolta, o meglio, gli attori in campo si erano attivati per concordare una soluzione che dopo sei mesi non è ancora arrivata
21 May, 2019
Ci eravamo già occupati di Giovinazzo e della sua discarica di San Pietro Pago. In quell’occasione avevamo addirittura scomodato l’Arpa Puglia per capire davvero cosa stava succedendo. L’emergenza sembrava essersi risolta, o meglio, gli attori in campo si erano attivati anche grazie all’intervento della magistratura. Ma a distanza di sette mesi la realtà sembra essere ben diversa.
Di seguito il comunicato del Comitato 17 novembre che denuncia, anche con un video, cosa sta succedendo in contrada San Pietro pago:
Ancora
una volta siamo costretti a denunciare intensi fenomeni di lagunaggio
di percolato
in prossimità della discarica di San
Pietro Pago.
Un evento divenuto oramai consueto, ma che questa volta presenta
un’ulteriore aggravante: gli
ulivi raggiunti dal percolato stanno morendo!
Quegli
stessi ulivi che solo qualche mese fa erano vigorosi e floridi, dopo
essere venuti a contatto con il percolato di discarica si sono
tristemente ed irrimediabilmente disseccati.
Dinanzi a
queste immagini spettrali appare ancor più irritante e grave il
tentativo di banalizzazione del Sindaco, massima autorità sanitaria
cittadina, sull'emergenza percolato, irresponsabilmente definito
acqua
sporca, liquido non pericoloso e percolato di caffè.
E
intanto, sei mesi dopo la manifestazione del 17 novembre 2018:
-
il
percolato continua a tracimare,
addirittura agevolato dai lavori di riparazione del muretto di
contenimento, iniziati ad aprile e dopo mesi non ancora terminati: un
sito critico e delicato come quello della discarica lasciato
abbandonato a se stesso come un qualsiasi cantiere di città;
-
gli
olivi che affondano le proprie radici in quel liquido malsano muoiono
con rapidità
impressionante, nonostante i proclami di non pericolosità del
percolato fin qui sbandierati;
- si sono oramai perse
le tracce del finanziamento di 4,5 milioni di euro
revocato per la sciatteria e per la "dichiarata incapacità"
di questa amministrazione;
- non
esiste ancora il più volte richiesto cronoprogramma di controlli
concordati tra enti,
debitamente comunicati alla cittadinanza.
E soprattutto,
sei mesi dopo, la pazienza dei Giovinazzesi è oramai finita!