Rifiuti di Roma, Raggi in Commissione Ecomafie: 'Avanti senza discariche nè inceneritori'
Non cambia la strategia di Virginia Raggi, ascoltata l'11 giugno dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti: "Roma Capitale è disponibile a valutare impianti solo per la valorizzazione di rifiuti da raccolta differenziata"
11 June, 2019
Nessuna discarica o inceneritore ma "centri di raccolta e domus ecologiche" per arrivare all'obiettivo "del 50% di raccolta differenziata per il 2019 e del 70% per il 2021". Non cambia di una virgola la strategia di Virginia Raggi per la gestione dei rifiuti di Roma. La sindaca, che ricordiamo ha in capo anche la delega all'Ambiente dopo che l'ex assessora Pinuccia Montanari ha rassegnato le dimissioni, è stata ascoltata l'11 giugno dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, insieme ai tecnici del Comune e della Città Metropolitana.
Nonostante la situazione di cronica emergenza soprattutto per quanto riguarda l'indifferenziato, Raggi ha ribadito che Roma Capitale "è disponibile a valutare un supporto ad Ama" solamente "in investimenti per impianti per la valorizzazione di rifiuti da raccolta differenziata" e non per impianti di smaltimento. L'amministratore unico di Ama, Massimo Bagatti, dal canto suo ha confermato le difficoltà nella raccolta e nella gestione dei rifiuti della Capitale, che nel 2018 avrebbero subito anche un aumento del 2,5% nella produzione complessiva, in controtendenza rispetto agli anni precedenti.
Attualmente ogni anno "circa 1 milione di tonnellate di rifiuti escono dalla città metropolitana di Roma, diretti a impianti di trattamento o smaltimento in base alla tipologia di rifiuto" riferisce Maurizio Lupo, direttore generale di Arpa Lazio, anche lui sentito in Commissione. Citando i dati Ispra, Lupo ha spiegato che quasi l'80% dei rifiuti urbani del Lazio vengono prodotti nell’area della città metropolitana di Roma. Nel 2018 circa 300mila tonnellate di rifiuti indifferenziati dell'area sono stati trattati in altre province. Nei primi quattro mesi 2019, a seguito dell'incendio al Tmb Salario, ha proseguito Lupo, i rifiuti della città metropolitana di Roma hanno saturato una quota compresa tra il 40% e il 70% della capacità dei tre Tmb nelle province di Viterbo, Latina e Frosinone.
Le audizioni di tecnici e dirigenti Ama si sono protratte fino a tarda sera. In conclusione il presidente della Commissione Stefano Vignaroli ha dichiarato: "Abbiamo acquisito utili informazioni per aggiornare il quadro della gestione dei rifiuti e delle acque reflue. Nei prossimi giorni sentiremo anche il Presidente della Regione Lazio Zingaretti, la cui audizione è stata rinviata per il protrarsi delle altre. La complessità della situazione della Capitale è evidente e per risolverla è necessario che tutti facciano la propria parte, dialogando e collaborando nell’interesse dei cittadini. Estendo il mio invito alla responsabilità anche rispetto alla situazione di Malagrotta, dove dal 2013 i rifiuti arrivano solo per il pretrattamento e vengono poi inviati ad altre discariche. L’area non è mai stata sottoposta a un risanamento ambientale".