Stato dell’Ambiente in Piemonte: smog e rifiuti tra le principali criticità
Arpa e Regione Piemonte hanno presentato la Relazione sullo Stato dell'Ambiente. I dati presentati costituiscono la base della conoscenza su cui si fonda il processo di costruzione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile
20 June, 2019
Arpa e Regione Piemonte hanno presentato stamattina (giovedì 20 giugno) la Relazione sullo Stato dell'Ambiente. Ad aprire i lavori sono stati il neo Assessore all'Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati, il Direttore regionale della Direzione Ambiente Roberto Ronco, il Direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto e il Direttore di IRES Piemonte Marco Sisti. L'evento ha aperto la 24 ore della sostenibilità che si concluderà domani mattina con la Relazione del Piemonte Economico Sociale dell'IRES.
I dati presentati, integrati con molti altri, costituiscono la base della conoscenza su cui si fonda il processo di costruzione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile che il Piemonte ha già avviato.
Di seguito i dati più significativi dei temi trattati dal nostro notiziario:
Percentuale di popolazione urbana esposta a fasce di concentrazione media annua di PM10 e PM2,5
Considerando complessivamente tutta la popolazione piemontese che abita nei comuni capoluoghi di provincia, si rileva che nel 2018 la popolazione è stata esposta in media a concentrazioni di PM10 e di PM2,5 inferiori ai limiti di legge (40 μg/m3 ). Se si considera invece il valore soglia per la protezione della salute, consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità - di 20 μg/m3 per il PM10 e di 10 μg/m3 per il PM2,5 - il 94% e il 100% della stessa popolazione urbana è esposta a concentrazioni superiori a tali soglie
Pm10. Superamenti del valore limite giornaliero previsto
Negli ultimi quindici anni si è assistito, a livello regionale, ad una diminuzione generalizzata del numero di superamenti del limite giornaliero del PM10, particolarmente accentuata nell’anno 2018, caratterizzato anche da condizioni meteoclimatiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Nonostante il netto miglioramento, il 32% delle stazioni della rete regionale, in cui si misura tale parametro, ha superato il limite previsto dalla normativa. Il numero medio di superamenti per il 2017 a livello nazionale è di 40 giorni.
Raccolta differenziata dei rifiuti urbani
La raccolta differenziata, nel 2017, si colloca al 59,6%. Le frazioni maggiormente raccolte su base annua sono la carta e cartone (266.043 t circa; 61 kg pro capite); l’organico (254.731 t circa; 58.2 kg pro capite), il vetro (153.0455 t circa; 35 kg pro capite); gli sfalci e potature (131.678 t circa; 30 kg pro capite), e il legno (82.088 t circa; 18,7 kg pro capite). Il compostaggio domestico è pari a 23.378 t circa. Il dato nazionale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani si assesta sul 55,5%.
Produzione di rifiuti speciali pericolosi
I rifiuti pericolosi, comprensivi dei rifiuti da demolizione e costruzione, costituiscono, dal 2014 al 2016, il 10% del totale di rifiuti speciali dichiarato e il loro quantitativo si è mantenuto al di sopra delle 800.000 tonnellate. In modo particolare nel 2016 i rifiuti speciali pericolosi sono aumentati del 10% rispetto all’anno precedente, l’aumento più consistente (+15%) si è registrato nella Città Metropolitana di Torino, con un incremento prevalentemente di rifiuti pericolosi derivanti dal trattamento di altri rifiuti, e nella provincia di Alessandria, con particolare riferimento alle terre e rocce contenenti sostanze pericolose. I rifiuti speciali pericolosi prodotti in Piemonte rappresentano circa il 10% del dato nazionale.
Rifiuti speciali avviati alle operazioni di recupero e smaltimento
Nel 2016 sono stati sottoposti alle operazioni di recupero 7,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che rappresentano l’80% di quelli gestiti in Piemonte, mentre il 6% è stato smaltito in discarica e il restante 14% mediante altre tipologie di smaltimento. Per la maggior parte si tratta di rifiuti non pericolosi (98%) e i quantitativi trattati non presentano significative variazioni rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le quantità totali di rifiuti speciali avviati alle operazioni di smaltimento, diverse dal deposito in discarica, queste sono pari a poco più di 1,3 milioni di tonnellate circa, con un calo del 22% rispetto al dato del 2015.
Emissioni CO2 e altri gas climalteranti
In Piemonte i processi di combustione industriale rappresentano la principale fonte di produzione di gas serra (22% delle emissioni totali), in termini di CO2 equivalente, seguiti dal trasporto stradale (20%) e dal riscaldamento (18%). Per il calcolo della CO2 equivalente sono stati considerati i tre principali gas serra: l’anidride carbonica (CO2 ), il metano (CH4 ) e il protossido di azoto (N2 O). Non sono stati inclusi gli assorbimenti di CO2 dai serbatoi forestali.
Anomalie di temperatura media rispetto ai valori climatologici
Il 2018 in Piemonte è stato il 2° più caldo degli ultimi 61 anni, con un’anomalia termica media di circa +1,6 °C rispetto alla climatologia del periodo 1971-2000. Se si considera l’andamento delle temperature massime negli ultimi 60 anni in Piemonte si osserva un trend positivo statisticamente significativo, più accentuato nel periodo dal 1981 al 2018 (0,6 °C/10 anni) rispetto all’intero periodo 1958 - 2018. In particolare, le temperature massime sono aumentate di circa +2,3°C in 60 anni. Questo aumento sembra essere più accentuato nelle zone montane.