Errata raccolta differenziata. A Genova le multe le fa il Wwf
Può sembrare strano ma a Genova a multare i cittadini che non fanno bene la raccolta differenziata ci pensa il WWF. Abbiamo contattato Guglielmo Jansen, coordinatore ligure dell’associazione ambientalista, per capire come mai e perché sono dovuti intervenire
01 July, 2019
Può sembrare strano ma a Genova a multare i cittadini che non fanno bene la raccolta differenziata ci pensa il WWF. Sembra strano ma è proprio così. Dopo aver letto l’articolo sulla pagina locale di Repubblica nel quale emerge che sabato 29 giugno sono state elargiti verbali per un totale di 2000 euro a chi non differenziava i rifiuti. Abbiamo contattato Guglielmo Jansen, coordinatore ligure del WWF Italia che personalmente ha partecipato all’operazione, per capire come mai e perché sono dovuti intervenire i volontari dell’associazione ambientalista.
Come mai il Wwf ha sanzionato a Genova chi sbaglia a fare la raccolta differenziata?
Siamo attivi sulla provincia di Genova dal 1977 come servizio di vigilanza. Nel nostro organico ci sono delle guardie giurate con la qualifica di pubblici ufficiali e agenti di pulizia amministrativa. Da circa vent’anni abbiamo competenze anche in materia ambientale e possiamo redigere verbali di accertamento di violazioni amministrative e denuncia all’autorità giudiziaria come un agente di polizia locale, un carabiniere o un poliziotto. Ovviamente non abbiamo le stesse qualifiche però abbiamo quella che ci permette di fare direttamente sanzioni sul tema dei rifiuti. Prevalentemente operiamo in ambiente naturale ma le nostre competenze coinvolgono anche l’ambito urbano, infatti già da ottobre del 2018, grazie a un progetto sperimentale, interveniamo sia a campione o dopo le segnalazioni dei cittadini e esercenti genovesi in situazioni critiche, come quella di via Ettore Vernazza.
Per noi sono normali servizi di vigilanza. Nel caso specifico siamo intervenuti dalle 8 alle 13 e a conclusione del servizio i bidone dell’indifferenziato era al 50% della sua capienza. In pratica, come da prassi nei comuni più virtuosi e più sensibili al tema, apriamo il sacco e vediamo cosa sta per essere conferito nei bidoni per capire se viene fatta la raccolta differenziata. Ricordo che la raccolta differenziata nel Comune di Genova è obbligatoria da 2000, oggi siamo nel 2019 e purtroppo molti cittadini continuano a commettere errori o a non farla per niente. Nell’intervento di sabato ne abbiamo individuati 35, prevalentemente anziani, che avevano sì differenziato ma emergevano enormi difficoltà a differenziare alcune tipologie e quindi la nostra azione è stata anche di informazione e sensibilizzazione. Mentre abbiamo sanzionato persone, con quantità di rifiuti anche considerevoli, che all’interno del proprio sacco avevano materiali misti facilmente differenziabili.
Le maggior parte delle sanzioni elevate sono nell’ordine di 50 euro ma abbiamo anche fatto multe che arrivano a 500 euro.
Non solo avete fatto delle sanzioni evidenziando gli errori fatti, ma vi siete anche operati a differenziare i rifiuti analizzati. Perché?
Abbiamo differenziato tutto quello che era possibile differenziare davanti alla persona che sanzionata specificando che era una nostra “gentilezza” perché la normativa non lo prevede. Lo abbiamo fatto per educare chi sbagliava, facendo notare che era facile differenziare dal 70 all’80% dei rifiuti. Ovviamente nei sacchetti abbiamo trovato di tutto.
C’è però un aspetto che vorrei sottolineare. Qualcosa che normalmente sfugge agli organi di stampa e che è verificabile. Mi riferisco al numero di sanzioni per i rifiuti, dall’errato conferimento all’abbandono, e purtroppo sono pochissime quelle elevate a Genova.
Quale è stata la reazione dei cittadini multati?
Strana, nel senso che tra i sanzionati che conferivano i rifiuti provenienti da attività commerciali, anche tramite imprese di pulizie, c’era un po di mugugno. Addirittura una parte di loro era rassegnata alla multa, perché consapevoli che prima o poi sarebbero stati multati.
Mentre quindici giorni prima nel famoso Vico de Marini, dove la situazione era ed è preoccupante anche a livello sanitario, abbiamo sanzionato supermercati che tranquillamente scaricano i loro rifiuti (parliamo solo di imballaggi) direttamente con i carrelli all’ecopunto quando invece dovrebbero servirsi di una raccolta differenziata dedicata.
Addirittura in questi giorni stiamo seguendo un caso di una attività commerciale che, in barba all’uno contro uno e l’uno contro zero, non ritira i raee. In questo modo finisce tutto nei cassonetti o per strada.
Per queste iniziative ricevete un compenso?
No e non c’è nessun costo da parte della pubblica amministrazione.
Quindi volontari?
Sì ma è un volontariato professionale, nel senso che le 12 unità impegnate che non pesano un euro ma anzi ne facciamo entrare parecchi. E il lavoro non finisce con la sanzione perché il verbale bisogna registrarlo, trasmetterlo, seguire e monitorare la pratica. Tutto lavoro d’ufficio che richiede tempo e precisione.
Avete in programma di fare altri interventi?
Assolutamente sì, forse già il prossimo fine settimana. Rinunceremo a una giornata di mare per dedicarla al bene della città, e con queste temperature non è facile.
Foto via Repubblica