Mobilità sostenibile. Via alla sperimentazione della micromobilità elettrica a Torino e Milano
La sfida tra Torino e Milano continua a colpi di innovazione . Questa volta il campo della disfida è la micromobilità elettrica aprendo alla circolazione di hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel
29 July, 2019
La sfida tra Torino e Milano continua. Questa volta il campo della disfida è la micromobilità elettrica. Infatti dopo l’emanazione del decreto da parte del Ministero delle infrastrutture le due città, in contemporanea, hanno dato l’avvio alla sperimentazione della micromobilità elettrica sul proprio territorio permettendo così a hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel di poter circolare.
Se a prima vista i due regolamenti comunali sono un mero ‘copia e incolla’ (e non c’è nulla di male in questo, ndr) del decreto approfondendo qualche differenza c’è.
La sperimentazione a Torino
A
Torino monopattini elettrici e segway potranno circolare
nelle zone 30, nelle strade a velocità limitata a 30 km/h e nelle
piste ciclabili e ciclopedonali.
“Abbiamo
inteso aderire a questa possibilità per offrire ai cittadini altre
modalità di mobilità alternative e per agevolare il cosiddetto
‘ultimo miglio’ negli spostamenti intermodali – spiega
l’assessora Maria
Lapietra
-. Si tratta di un servizio che si può integrare con quelli già
attivi contribuendo così a diminuire l’uso dei mezzi più
inquinanti aiutandoci a migliorare l’ambiente e la qualità
dell’aria”
Fino
ad oggi vietati, monopattini e segway dovranno essere condotti
esclusivamente da maggiorenni e minori in possesso della patente AM e
potranno viaggiare alla velocità massima di 20 km/h utilizzando il
necessario limitatore di velocità.
I mezzi dovranno inoltre essere dotati di segnalatori acustici e il
motore elettrico che li alimenta non potrà avere una potenza
superiore a 500W.
Monopattini
e segway potranno essere parcheggiati nelle aree e negli stalli
destinati alle biciclette e ai motoveicoli,
in punti ove non ci siano interferenze con pedoni e altri veicoli e
in altre aree di sosta che l’Amministrazione individuerà con
apposite ordinanze.
Da
mezz’ora dopo il tramonto,
per tutto il periodo di oscurità e di giorno, qualora le condizioni
atmosferiche lo richiedano, i mezzi sprovvisti o mancanti deli
dispositivi utili alla segnalazione visiva, non potranno essere
utilizzati ma solo condotti o trasportati a mano.
Dopo
il tramonto
del sole fino a mezz’ora prima del suo sorgere, inoltre, gli
utilizzatori di monopattini e segway avranno l’obbligo di indossare
il giubbotto o le bretelle autoriflettenti ad alta visibilità.
La
sperimentazione,
per la quale è stato stabilito un periodo massimo di 24 mesi,
partirà
dopo il posizionamento della prevista segnaletica e sarà
accompagnata da una campagna informativa
che si svilupperà in particolar modo in corrispondenza di
infrastrutture di trasporto destinate allo scambio modale: stazioni
ferroviarie, autostazioni, aeroporto.
Nelle
prossime settimane poi la Città di Torino
pubblicherà una manifestazione di interesse rivolta a operatori
privati intenzionati a gestire nel territorio cittadino un servizio
di micromobilità elettrica free floating.
La sperimentazione a Milano
“Un periodo per noi molto interessante. I monopattini e gli altri micromezzi elettrici, al pari delle biciclette, – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità e Lavori pubblici – contribuiscono a migliorare la qualità della mobilità urbana, a patto però che vengano presi sul serio da chi li usa. Non sono giocattoli e la strada non è una giostra, per questo siamo stati chiari nel definire gli ambiti dove possono circolare al fine di garantire la sicurezza di tutti. Chi li usa deve farlo con prudenza e attenzione per sé e per gli altri. Soprattutto, è bene ricordarlo, i marciapiede sono fatti per i pedoni”.
La circolazione dei micro veicoli di mobilità elettrica a Milano viene consentita nelle aree pedonali purché la velocità del mezzo non superi i 6 chilometri orari, su piste e percorsi ciclabili e ciclopedonali e nelle Zone 30 con il limite di velocità di 20 chilometri orari. Vietate le strade con la pavimentazione in sassi di fiume e le corsie preferenziali, anche in Zone 30. Il decreto prevede che i dispositivi siano dotati di limitatore di velocità.
Altre restrizioni riguardano le strade dove siano presenti le rotaie dei tram, a meno che esse non si trovino in una sede stradale separata, nelle aree di parcheggio a fondo cieco, nelle gallerie pedonali. Per questi motivi vigeranno divieti specifici in alcuni tratti delle seguenti strade: via Case Rotte, corso Di Porta Vittoria, via Orefici, via Disciplini, Gattamelata, largo Raffaele Mattioli, viale Duilio, via Campo Lodigiano, via Cordusio, via Porlezza, largo Maria Callas, via Dante, via Larga, via Melone, via Del Carmine, via e vicolo Ciovassino via Olmetto, via San Simpliciano, vicolo San Giovanni Sul Muro, via Carlo Ottavio Cornaggia, via Ripa Di Porta Ticinese (area stradale), via Giuseppe Mazzini, via Gaetano Giardino, via Spadari, via Victor Hugo, via Cesare Cantù, via Armorari, via Broletto, via Tommaso Grossi, via Santa Margherita, piazza Della Scala (fronte Teatro alla Scala), via San Giovanni sul Muro, via dell'Orso, via Arco, via Santa Maria delle Grazie.
La sperimentazione è già cominciata sabato 27 luglio, nelle strade pedonali mentre per le piste e corsie ciclabili e ciclopedonali e nelle Zone 30 bisognerà attendere la posa della segnaletica, come previsto dal decreto ministeriale. I cartelli stradali dedicati alla micromobilità elettrica previsti sono duecento.
La sosta dei monopattini e degli altri micromezzi è permessa negli stalli di sosta dedicati alle biciclette oppure a lato strada ove non espressamente vietata la sosta e in ogni caso mai in contrasto con quanto previsto dal codice della strada e sempre con buonsenso affinché non costituiscano un intralcio o un pericolo.