San Giovanni Rotondo: è doloso l'incendio che ha distrutto i mezzi della ditta rifiuti
La ditta Tekra, che ha subito l'incendio, era sotto 'vigilanza generica radiocontrollata' dal maggio 2017 da parte delle forse di polizia dopo aver subito tre attentati nel 2017. Puglia al secondo posto nazionale per reati nel campo dei rifiuti
31 July, 2019
E' doloso l'incendio che la notte scorsa ha distrutto 33 mezzi per la raccolta dei rifiuti solidi urbani a San Giovanni Rotondo, nel Foggiano. Ne sono convinti i carabinieri che hanno acquisito i filmati delle telecamere della zona dove è divampato il rogo. Stando alle prime informazioni, l'incendio è stato appiccato in più punti. Ad agire - secondo fonti investigative - potrebbero essere state due o più persone, al momento non identificate, che sono entrate nel deposito dopo aver tagliato la rete di recinzione. Vista la velocità di propagazione delle fiamme i malviventi potrebbero aver utilizzato del liquido infiammabile.
Il rappresentante legale della Tekra, ditta salernitana che si occupa della raccolta dei rifiuti e che ha subito il rogo dei mezzi, è stato ascoltato dai carabinieri ma non ha fornito elementi utili alle indagini. Probabilmente il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, convocherà per venerdì, a San Giovanni Rotondo, il comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica.
La ditta Tekra era sotto 'vigilanza generica radiocontrollata' dal maggio 2017 da parte delle forse di polizia dopo aver subito tre attentati nel 2017. Il primo episodio - ricostruiscono gli investigatori - è avvenuto nel maggio di due anni fa quando ignoti spararono colpi d'arma da fuoco contro tre mezzi parcheggiati sempre nel deposito di Pozzo Cavo. A settembre invece l'azienda subì il furto di tre mezzi. Infine, ad ottobre dello stesso anno furono dati alle fiamme tre veicoli per la raccolta dei rifiuti in città. Per questo incendio i carabinieri arrestarono due foggiani. La vigilanza generale - informano dall'Arma - comporta continui passaggi di pattuglie davanti a zone ritenute sensibili, tra queste anche il deposito comunale dove la scorsa notte si è verificato il rogo.
Secondo il rapporto Ecomafia 2019 di Legambiente, in Italia ogni ora vengono accertati più di tre reati ambientali, per un totale di oltre 28mila nel 2018 per un business che vale 16,6 miliardi di euro. Quasi metà dei reati ambientali accertati nel 2018 si sono verificati in quattro del Sud: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
Nel ciclo illegale dei rifiuti la regione Puglia si colloca al secondo posto con 947 infrazioni accertate (l’11,9% sul totale nazionale), 828 persone denunciate, 6 arrestate e 269 sequestri effettuati; a livello nazionale, Foggia, Bari e Brindisi sono rispettivamente al secondo, settimo e ottavo posto con 310, 123 e 120 infrazioni accertate.
Dal 2002 al 1 luglio 2019, in Puglia ci sono state 76 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, circa il 16,5% delle inchieste su tutto il territorio nazionale. Queste hanno portato a 201 ordinanze di custodia cautelare, 549 persone denunciate e coinvolto 86 aziende con oltre 6 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrate. Con l’operazione Black Summer, i militari del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari hanno individuato un traffico illecito di rifiuti speciali. In particolare, su un area demaniale a ridosso della battigia di Margherita di Savoia (Bat) sono state smaltite illecitamente oltre 41.000 tonnellate di rifiuti speciali, in particolare fresato d’asfalto, inerti da demolizione e materiale proveniente da attività di cantiere.