[Inchiesta Rifiuti] Nei primi sei mesi del 2019 leggero calo della produzione nazionale di rifiuti urbani: -1,4%
In attesa dei dati ufficiali dell’Ispra, Eco dalle Città ha raccolto le performance di circa il 10% di tutta la popolazione italiana così da per cercare di capire il trend nazionale in atto sul fronte della produzione totale dei rifiuti urbani
06 August, 2019
Come ogni anno, in attesa dei dati ufficiali dell’Ispra, Eco dalle Città prova a leggere il trend della produzione rifiuti urbani in Italia nei primi sei mesi grazie ai dati forniti da comuni e da aziende che si occupano della gestione rifiuti.
Nonostante i rifiuti siano una delle principali voce di spesa per i bilanci comunali, non sempre è facile reperire questi dati e, va da sé che, l’analisi di quest’ultimi è vincolata a eventi locali che possono in qualche modo non riflettere l’andamento a livello nazionale.
Per dare una validità statistica, o comunque per poter leggere il trend nazionale della produzione totale dei rifiuti urbani, abbiamo raccolto i dati rappresentativi di circa il 10% di tutta la popolazione italiana. Da questi si evince che nei primi sei mesi del 2019 è in atto una variazione tendenziale negativa dell’1,4%. Le cause di questo calo possono essere imputabili principalmente a due fattori: la stagnazione economica che vede il Pil nazionale e i consumi sostanzialmente fermi; e eventuali politiche delle amministrazioni locali rivolte alla riduzione (che da quest’anno, per la prima volta, verranno monitorate dal Ministero dell’Ambiente).
Ovviamente è anche possibile che aumentino o diminuiscano i rifiuti conferiti fuori zona, o abbandonati, da cittadini che vogliono evitare l'impegno della differenziazione, come da tempo denunciano le amministrazioni di Bari, Palermo e Trieste.
Partiamo da Trento (118.500 abitanti). Nella città capoluogo dell’omonima provincia autonoma è la stessa amministrazione che, con solerzia, pubblica mensilmente i dati della produzione rifiuti. Sul sito internet del comune si legge quindi che “dal confronto con i dati di raccolta differenziata registrati nel 2018, a giugno 2018 la raccolta differenziata era pari al 81,58% mentre a giugno 2019 la raccolta si attesta 81,58%”. In pratica stessa percentuale sul dato mensile ma se si considerano i primi sei mesi Trento riesce a migliorarsi. Infatti la raccolta differenziata nei primi sei mesi del 2019 si attesta all’81% rispetto all’80,83% dello stesso periodo del 2018. Altro dato funzionale ai fini dell’analisi è che la produzione rifiuti nei primi sei mesi è “in leggero calo rispetto ai primi mesi dell'anno scorso dell’ -1,59%”. Inoltre il Comune di Trento rendere pubblico un dato interessante, ovvero quello dei rifiuti smaltiti in discarica, che nei primi sei mesi del 2019 è del -5,74% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Milano. Continua la crescita della raccolta differenziata a Milano che nei primi sei mesi di quest'anno raggiunge il 61,8% (nello stesso periodo del 2018 la percentuale è stata del 59,5%). I dati, forniti da Amsa (che serve 1,698 milioni di abitanti suddivisi in 14 comuni) mostrano una crescita di tutte le principali frazioni urbane: umido (+2,73%), carta (+2,62%), vetro (+2,62%), imballaggi in plastica e metallo (+4,83%). A livello generale la produzione di rifiuti nei primi sei mesi del 2019 è stata di 356.806 tonnellate contro le 356.145 dello stesso periodo dell'anno scorso (+0,19%).
Torino (879.500 abitanti). Sotto la Mole non ci sono dati ufficiali della produzione dei rifiuti ma da Amiat fanno sapere che nei primi sei mesi c’è stata una flessione del 2% sulla produzione totale dei rifiuti urbani. Anche nei 19 comuni della Città Metropolitana di Torino serviti da Covar 14 (circa 260.000 abitanti) il calo è del 2% con una raccolta differenziata che continua a crescere attestandosi al 63,8% nei primi sei mesi di quest’anno.
Venezia* (260.000 abitanti). Nonostante l’invasione di turisti il sistema di gestione rifiuti di Venezia regge e si migliora. I dati diffusi da Veritas vedono, nel primo semestre 2019, un aumento della produzione totale dei rifiuti urbani dello 0,7% ma è tutto merito di un forte incremento della raccolta differenziata che cresce del 5,5% mentre quella indifferenziata è in calo del 5,4%. Dati alla mano Venezia raggiunge il 61,8% di raccolta differenziata contro il 59,1% dello stesso periodo del 2018.
[* I dati diffusi da Veritas sulla produzione dei rifiuti urbani di Venezia sono pervenuti dopo la pubblicazione dell’articolo, ma non pregiudicano l’analisi andando di fatto a confermare una tendenza alla diminuzione (-1,4%) della produzione totale dei rifiuti urbani]
Firenze (378.800 abitanti). Secondo quanto comunicato da Alia nel primo semestre dell’anno la produzione rifiuti è in calo del 1,2% (poco meno di 1500 tonnellate). Un decremento che riguarda principalmente i rifiuti indifferenziati (-1,3%) rispetto a quelli differenziati che rimangono stabili (-0,1%). Un dato questo che permette a Firenze di incrementare (anche se di poco) la percentuale di raccolta differenziata al 53,5%.
Pisa (88.000 abitanti). Nella città della Torre la produzione dei rifiuti urbani è in calo dello 0,6%. I dati forniti da Geofor parlano di un calo che riguarda esclusivamente quelli differenziati (-1,8%) mentre quelli differenziati crescono (+1,5%), con la diretta conseguenza che la percentuale della raccolta differenziata risulta in leggero calo passando dal 62% del primo semestre 2018 all’attuale 61,21%.
Macerata. Anche qui la produzione totale dei rifiuti è in calo. Secondo i dati pubblicati dalla Cosmari Mc, l’azienda che si occupa della gestione rifiuti nel capoluogo marchigiano, la diminuzione nei primi sei mesi di quest’anno si attesta al 3,9%. Un calo che colpisce principalmente la raccolta di rifiuti differenziati (-4,7%) e che si riflette leggermente sulla percentuale che dal 74,8% dei primi sei mesi del 2018 scende al 74,2%.
Se invece si guarda a tutti i comuni del maceratese gestiti dalla Cosmari Mc, circa 340.000 abitanti compreso il Comune di Loreto (An), il calo è solo dello 0,5% rispetto ai primi sei mesi del 2018 con una raccolta differenziata che si attesta complessivamente al 73%.
In attesa dei dati di Napoli e Roma, due città che insieme incidono sull’andamento nazionale della produzione rifiuti, concludiamo con i dati provenienti dalla Puglia.
A Bari (320.200 abitanti), grazie al contatore rifiuti sul sito di Amiu, è possibile ricavare la produzione totale dei rifiuti nei primi sette mesi del 2019. Complessivamente dal 1° gennaio sono state prodotte circa 114.000 tonnellate di rifiuti, di cui 47.000 circa raccolte in modo differenziato.
Numeri piuttosto in linea con quelli del 2018, quando la produzione totale da gennaio a luglio era stata di 112.900 tonnellate, di cui 46.900 raccolte in modo differenziato. Un aumento rispettivamente dello 0,9% e dell0 0,2%, con una percentuale di raccolta differenziata attorno al 44%. Secondo l'assessore all'ambiente Petruzzelli, il leggero aumento dei rifiuti deriva dall'incremento dei conferimenti nei cassonetti stradali di Bari da abitanti dei comuni vicini nei quali è stata estesa la raccolta porta a porta.
Foggia (151.200 abitanti) segue il trend delle città italiane analizzate. La produzione totale dei rifiuti urbani è in decremento nei primi sei mesi di quest’anno: -3,2%. Nel dettaglio si riscontra una diminuzione addirittura del 3,8% dei rifiuti differenziati e un calo del 3% di quelli indifferenziati, che inchiodano la percentuale di raccolta differenziata cittadina al 24,6% (in calo di due decimi di punto rispetto allo stesso periodo del 2018).
Barletta (95.000 abitanti). Nella Città della Disfida nei primi sei mesi di quest’anno si registra un calo della produzione totale di rifiuti del 2,6%. Un calo in realtà che riguarda solo la componente indifferenziata (-4,7%) in quanto i rifiuti differenziati sono in aumento (+2,8%). Un dato che premia gli sforzi della città e che fa registrare un percentuale della raccolta differenziata al 70%.
Andria (100.000 abitanti). Anche qui nella prima metà dell’anno si registra un calo dello 0,45% e come per Barletta il decremento è imputabile alla sola frazione indifferenziata (-2,6%) mentre la differenziata è in aumento (+2,8%), con una percentuale di raccolta differenziata al 59,8%.
Rimaniamo sempre nella Bat provincia. A Trani (55.000 abitanti) invece c’è qualcosa che non va. Infatti anche qui la produzione totale dei rifiuti cala (-1,4%) ma tutto a discapito della differenziata (-5,8%) mentre l’indifferenziata cresce di molto (+14,8%), un dato che si riflette inevitabilmente sulla percentuale della raccolta differenziata ferma al 24,8%.