Roma, rifiuti: 'Campidoglio e Ama fanno di tutto perchè l'emergenza non finisca. E i cittadini pagano'
Ritorna ancora la Lupa Verde che scrive: "Per una Capitale in cui il primo problema è l’assenza di impianti di trattamento, ridurre le ambizioni sulla raccolta differenziata significa assicurare che l’emergenza mantenga radici profonde e durature nel tempo. Tutto ciò a spese dei romani"
21 August, 2019
Sempre in questo mese afoso emerge con evidenza, un altro problema di non poca rilevanza, ovvero se il blocco della attuale gara per i cassonetti venga rivisto e perché. Forse in virtù degli obiettivi rivisitati, meno ambiziosi e non a norma di legge? Anche le stesse dichiarazioni di Ranieri sembra propongano dei parametri al di fuori della legge ovvero lui ha dichiarato il 55% come obiettivo, mentre la legge che vale per tutti i comuni italiani parla del 65% almeno. Non solo: il nuovo pacchetto approvato dall'Unione europea prevede che si raggiunga il 70% di riciclo (ben più impegnativo) entro il 2030.
Ci sono poi altre considerazioni palesemente errate negli articoli di questi giorni. Basterebbe leggere il bando per accorgersi che 1.100 è la volumetria dei cassonetti in plastica e non la base d'asta. La base d'asta dei cassonetti da 2.400 litri (gli ultimi acquistati) era unica sia per quelli in plastica sia per quelli in lamiera ed era di 750 euro per cassonetto. Quella per i cassonetti da 1.100 litri di 250/300 euro. Ancora una grande occasione persa per dire la verità, accanto ad informazioni scorrette finalizzate a solito esercizio di “distrazione di massa”.
Emerge in questi mesi rispetto alla gestione dei rifiuti a Roma un approccio che non solo tende a fare tabula rasa del passato, ma si basa su dati e obiettivi palesemente discutibili sia sotto il profilo tecnico che sotto il profilo di legge. Per una Capitale in cui il primo problema è l’assenza di impianti di trattamento dei rifiuti prodotti, ragione della costosa dipendenza da terzi, ridurre le ambizioni sulla raccolta differenziata, unica strategia possibile di breve periodo, significa assicurare che l’emergenza mantenga radici profonde e durature nel tempo. Tutto ciò a spese dei romani, mentre i colpevoli si succederanno di periodo in periodo, nella consueta narrazione mediatica del Campidoglio.