Rifiuti di Roma, maxi evasione Tari: di 180 milioni il comune ha incassato solo il 6%
Come spiega il Messaggero, lo scorso giugno il Campidoglio inviò un dossier riservato in cui si leggeva che degli importi contestati dal 2018 ai primi cinque mesi del 2019 fosse stato incassato solo il 6%, a fronte di un ammontare di oltre 180 milioni di euro
26 August, 2019
Tra i mille problemi nella gestione rifiuti di Roma quello della Tari non è da sottovalutare. Non si tratta solo del livello della tariffa, di cui si parla spesso per via delle cifre tra le più alte d'Italia, ma anche della massiccia evasione fiscale. Come spiega il Messaggero, lo scorso giugno il Campidoglio inviò un dossier riservato, messo a punto dalla partecipata Aequa Roma (una specie di Equitalia comunale), in cui si leggeva che degli importi contestati dal 2018 ai primi cinque mesi del 2019 fosse stato incassato solo il 6%, a fronte di un ammontare di oltre 180 milioni di euro. Una cifra ingente che sarebbe stata evidentemente molto utile all'Ama per migliorare un servizio inefficiente e cronicamente lacunoso.
Più nel dettaglio nel 2018, Aequa Roma ha inviato avvisi per intimare il pagamento di 170.666.674 euro, ma la quota riscossa è stata del 7% (8.994.625 euro). Nei primi mesi dell'anno in corso, sono stati spediti 2.490 avvisi per 19.158.085 euro, ma l'incasso è stato di 201.014 euro.
Ora il Campidoglio vuole accelerare sulla riscossione della Tari e di altri pagamenti (Imu, Ici, Tasi). Nel frattempo molti cittadini hanno avviato procedimenti legali per ottenere dall'Ama un rimborso della tariffa rifiuti a causa dei noti disagi nella raccolta, a cui la scietà fino ad oggi ha sempre detto no: niente rimborsi e niente sconti.