Primi spunti green per il nuovo governo. L’editoriale di Gianni Silvestrini su Qualenergia
Silvestrini: “Per rendere il nostro paese carbon neutral a metà secolo il Governo da subito deve iniziare a riorientare investimenti pubblici, incentivi, sussidi, obiettivi e politiche energetiche. Tra i tanti interventi che l'Esecutivo dovrà affrontare c’è quello dei sussidi ai fossili”
10 September, 2019
Proponiamo uno stralcio dell'interessante editoriale di Gianni Silvestrini (Direttore Scientifico di Kyoto Club) sul notiziario online Qualenergia.it pubblicato martedì 9 settembre:
Cambia il Governo e, perlomeno nelle dichiarazioni, la tematica ambientale sembra rilevante nei programmi. Un’attenzione che si è vista molto raramente in passato. Viviamo in un periodo di accelerazione dei rischi climatici, ma finora la politica italiana, diversamente da quella di altri paesi, non aveva colto la drammaticità della situazione.
Paiono dunque interessanti diversi spunti delle linee programmatiche. Sottolineiamo il seguente passaggio: “il governo intende realizzare un Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente e della biodiversità tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale. Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la protezione dell’ambiente, il progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici”.
Dunque si dovrà avviare uno screening ambientale serio per tutti gli investimenti pubblici. Sembra una ovvietà, ma se questa operazione verrà fatta seriamente potrà bloccare scelte sbagliate e indirizzare le risorse dello Stato verso soluzioni ambientalmente sostenibili.
Estendendo il termine investimenti pubblici anche agli incentivi, come appare logico, si determinerebbero effetti molto positivi. Pensiamo, ad esempio al programma Industria 4.0.
Se invece di essere distribuito a pioggia, il sostegno venisse concesso in maniera prioritaria alle proposte per innovare processi produttivi e impianti coerenti con un percorso di riduzione delle emissioni climalteranti e di “circolarità economica”, aiuteremmo il nostro sistema industriale ad accelerare un percorso di innovazione coerente con le sfide ambientali.
Il Governo ha poi una occasione immediata, importante e qualificante da cogliere. Nei prossimi 110 giorni dovrà infatti rivedere il Piano Energia Clima che aveva inviato a Bruxelles all’inizio di gennaio. Alcune osservazioni sono arrivate dai vari stakeholder e altre sono pervenute a giugno dalla Commissione.
Ma c’è una novità politica, di cui non si può non tenere conto. Ursula von del Leyen, nuovo presidente della Commissione si è impegnata infatti ad alzare il taglio delle emissioni climalteranti al 2030 dal 40% al 50-55%, una dichiarazione che si aggiunge alla scelta del Parlamento europeo che aveva già votato un innalzamento del target al 55%.
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