Slitta il Dl clima e ambiente a causa delle coperture finanziarie
L'Ansa riferisce che resta il nodo delle risorse collegato al decreto, soprattutto perché, proprio in questi giorni, ci saranno le prime riunioni per entrare nel merito della manovra. Da qui la necessità di non correre troppo sull'approvazione del provvedimento"
19 September, 2019
La bozza di decreto legge sull'emergenza climatica non sarà presentata oggi (giovedì 19) in Consiglio dei ministri. Lo sottolineano all'ANSA fonti del Ministero dell'Ambiente. Il ministro Sergio Costa voleva far approvare subito le norme sul clima, ma altri ministri hanno fatto presente che alcune di queste norme (in particolare il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi) vanno studiate più a fondo, in coordinamento con altri dicasteri. Costa intende discutere in Cdm del decreto, per riuscire a presentarlo a breve come disegno di legge con una corsia preferenziale o come decreto legge condiviso. Resta, per ora, il nodo delle risorse collegato al decreto, soprattutto perché, proprio in questi giorni, ci saranno le prime riunioni per entrare nel merito della manovra. Da qui, spiegano fonti di governo, la necessità di non correre troppo sull'approvazione del provvedimento sul quale, oggi in Cdm, ci potrebbe essere un mero, ed informale, avvio dell'esame.
A quanto si apprende, i tecnici sarebbero al lavoro sul testo per trovare soluzioni per reperire coperture necessarie; un'ipotesi sarebbe, al momento, quella di utilizzare le 'aste verdi' per liberare risorse (il sistema di scambio delle emissioni Ets Ue). Oltre ai problemi di copertura, ci sarebbero anche alcuni malumori all'interno della maggioranza (non soltanto dei renziani ma anche all'interno del M5s). Tra i nodi, sembra sostanziale quello su una delle norme più corpose, soprattutto a livello di definizione "procedurale"; quella sulla progressiva riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, oggi calcolati in 16,7 miliardi dal Catalogo predisposto dal ministero dell'Ambiente. Il tema infatti andrebbe affrontato da subito nella stesura della Legge di Bilancio (ed è qui che si dovrebbe sciogliere la questione e capire come elaborarla), dal momento che il primo taglio - così come è concepito nel dispositivo - deve iniziare già dal 2020; si parla di un 10% graduale fino all'annullamento entro il 2040. Le risorse recuperate dallo Stato andrebbero per il 50% in Fondo ad hoc al ministero dell'Economia per investimenti in tecnologia, innovazione e modelli di sviluppo sostenibile.
Costa, sul decreto ambiente serve condivisione. "Con il decreto legge sul Clima, che presto approderà in consiglio dei ministri, l'ambiente torna finalmente a tessere l'azione di governo e ad occupare un ruolo centrale nel dibattito politico". Lo afferma il ministro dell'Ambiente Sergio Costa."Si tratta - ha spiegato il Ministro - di un provvedimento corposo, che proprio per questo richiede la massima condivisione, solo così può funzionare. Stiamo quindi lavorando in un clima di grande confronto affinché il testo finale possa approdare nel più breve tempo possibile in Consiglio dei Ministri". "Sono convinto - osserva Costa - che sapremo trovare la giusta sintesi per rendere finalmente effettive tutte le misure in grado di mettere in moto il tanto auspicato 'Green new deal', che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell'ambiente nel nostro sistema costituzionale". "Per farlo - conclude - il decreto interverrà con misure urgenti nei settori considerati più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con l'obiettivo di incentivare comportamenti e azioni virtuose in tempi brevi".
Conftrasporti, i tagli all'autotrasporto sono un autogol. La bozza del decreto legge sul clima punta a cancellare le spese fiscali dannose per l'ambiente.In questa categoria rientrerebbero anche i sussidi all' autotrasporto. "Se così fosse, il provvedimento sarebbe un clamoroso autogol per lo Stato", commenta in una nota il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè. "I tagli lineari che riguardassero l'autotrasporto sarebbero quantomeno inaccettabili, innanzitutto perché il governo verrebbe meno all'impegno assunto con la categoria - spiega Uggè - In secondo luogo perché in questo modo si penalizzerebbero anche i mezzi pesanti meno inquinanti come gli euro 6, con il solo risultato che i camion di tutte le categorie farebbero rifornimento all'estero, con una perdita per le imprese italiane di distribuzione e per le casse dello Stato". "Se invece, come proponiamo da tempo, si penalizzassero solo i veicoli più vecchi, quindi maggiormente inquinanti, tagliando solo a questi i rimborsi delle accise sul gasolio, si spingerebbero le imprese a rinnovare il parco circolante, con un evidente vantaggio per l'ambiente considerato che il 60% dei mezzi circolanti in Italia è di categoria ante euro 4 - prosegue Uggè - Ne beneficerebbero anche l'auto motive e lo Stato, che incasserebbe l'Iva su ogni veicolo di nuova generazione acquistato".
Cgil, non c'è stato nessun dialogo con i sindacati. "Sul decreto clima non c'è, purtroppo, nessun 'grande confronto' così come invece dichiara il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. Non si può parlare di 'massima condivisione' se non è stato avviato alcun dialogo con i sindacati". Così in una nota la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi. "Chiediamo - prosegue la dirigente sindacale - che venga aperto un dialogo con le parti sociali, perché il clima non è una priorità per i soli ambientalisti, gli unici che, come si legge nella bozza di decreto, sono stati invitati a far parte della cabina di regia. Il clima è un tema che ha rilevanti ricadute anche sul mondo del lavoro. Per questo la Cgil - conclude Fracassi - promuoverà assieme a studenti, lavoratrici e lavoratori una serie di iniziative e assemblee nei luoghi di lavoro in occasione della 'Settimana per il futuro'".
Furlan, il governo non ci aveva detto nulla del Decreto Ambiente. "Davvero sono rimasta stupita quando oggi ho scoperto che è già bello e pronto un decreto dove ci sono anche scelte importanti e significative", dice la leader della Cisl, Annamaria Furlan, delle notizie su un decreto sul clima. "Ieri" l'incontro tra Governo e sindacati è "partito molto bene" ma, dice Furlan, "nessuno ci ha accennato che fosse pronto un decreto importante, di questa natura. Credo che non è stato un bene che un atto così importante e significativo dopo l'incontro che è stato davvero positivo nella mattinata lo scoprissimo invece oggi dai giornali". Ora "ci si dovrebbe fermare un attimo", serve "un confronto con le parti sociali". Se il ministro Sergio Costa vuole un confronto "siamo assolutamente pronti e contenti: ci convochi e andremo immediatamente".
Muroni (LeU), non possiamo aspettare, Costa vada avanti. "Stando a quanto riportano i giornali, sembra ci sia chi nella maggioranza di governo frena con motivazioni poco plausibili. E il risultato è che probabilmente il provvedimento slitterà alla prossima settimana. Non proprio un buon inizio per il Green new deal. Al ministro Costa dico: vai avanti e lavoriamo per rendere il testo più ambizioso". Così la deputata di LeU Rossella Muroni sul dl Clima. "Il decreto clima proposto dal ministro Costa, seppur troppo timido nei tempi e poco dettagliato rispetto alle modalità con cui intende attuare il contrasto ai mutamenti climatici, è una buona notizia per l'ambiente. Finalmente vediamo un provvedimento governativo che ha l'ambizione di affrontare la crisi climatica migliorando la qualità dell'aria, investendo su parchi e tutela degli ecosistemi, promuovendo l'economia circolare".