Inchiesta “Bloody Money” sul traffico di rifiuti: tutto archiviato, vince il giornalismo
Chiesta l’archiviazione per il direttore di Fanpage.it, Francesco Piccinini, e per il giornalista Sacha Biazzo, indagati per istigazione alla corruzione dopo la pubblicazione dell’inchiesta giornalistica Bloody Money sul traffico illecito di rifiuti.
24 September, 2019
Ne avevamo parlato anche su Eco dalle Città in occasione della presentazione del libro “Blody Money”, edito da Paper Firts, che racconta l’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla corruzione nella gestione dei rifiuti. I due giornalisti, Francesco Piccinini, il direttore del giornale, e Sacha Biazzo che ha realizzato l'inchiesta, erano stati indagati per istigazione alla corruzione, ma i giudici della procura di Napoli ne hanno chiesto l’archiviazione.
Per la Procura partenopea prevale l’interesse pubblico sotteso all’attività dei due giornalisti che era finalizzata alla pubblica denuncia del grave fenomeno di corruzione nella pubblica amministrazione. Archiviata anche la posizione di Nunzio Perrella, ex boss di camorra, definito come “il re dei rifiuti”, che si era poi pentito scontando la pena e passando dall’altra parte della barricata.
Il suo ruolo nell’inchiesta, che è andata avanti per 6 mesi tra il 2017 e il 2018, è stato equiparato a quello di “undercover journalist” avendo preso contatti, come “agente provocatore”, con un’azienda alle porte di Milano disponibile in un primo momento a ricevere un camion con un carico di rifiuti proveniente da Napoli.
Rispetto al coinvolgimento di politici, amministratori e imprenditori campani, piuttosto che il reato di corruzione o istigazione alla corruzione, secondo i giudici si configura il cosiddetto “reato impossibile” perché manca l’elemento soggettivo: almeno una delle due parti non voleva corrompere e la prova sarebbero i rifiuti contenuti nella valigetta, in sostituzione dei 50 mila euro offerti per lo smaltimento di fanghi tossici con l’affidamento diretto.
Sulle richieste di archiviazione si pronuncerà il GIP.