Torino, Ecomori nuovamente in piazza per il clima dopo l'entusiasmo della prima volta: 'Giovani di tutto il mondo uniamoci'
Venerdì 27 settembre il gruppo di ragazzi africani che recupera cibo nei mercati di Torino torna in piazza per il secondo sciopero globale per il clima. Abbiamo incontrato Omar, uno dei veterani del progetto Repop. Ecco cosa ci ha detto
27 September, 2019
La prima partecipazione degli 'Ecomori', il gruppo di ragazzi e ragazze africani che operano nel progetto Repop di recupero cibo a Torino, era stata entusiasmante. Gli studenti torinesi li avevano accolti con vere e proprie ovazioni. Stampa, Repubblica e Manifesto gli avevano dedicato articoli e interviste. Insomma un successo. Oggi, venerdì 27 settembre, tornano in piazza per il secondo sciopero globale per il clima. Abbiamo incontrato Omar Sillah, uno dei veterani del progetto Repop. Ecco cosa ci ha detto.
Ciao Omar con quale spirito tornate in piazza in questo secondo sciopero per il clima?
Noi ci sentiamo profondamente ambientalisti per il lavoro che facciamo e vogliamo partecipare anche questa volta, come gruppo, dopo la prima bellissima esperienza. E poi come africani, io sono gambiano, siamo coinvolti esattamente come gli europei nei problemi ambientali, perché i cambiamenti climatici hanno effetto in tutto il mondo. Noi africani ne siamo vittime al pari degli europei. Quando ero più piccolo ti posso assicurare che in Gambia pioveva molto di più di oggi. Ecco, la prima conseguenza di questo è che si coltiva molto di meno e il lavoro per i contadini è decisamente più stancante, perché purtroppo il nostro è un paese che in larga parte dipende ancora dalla pioggia.
Vi sentite molto partecipi dunque a questa giornata di manifestazioni.
Certo. E non solo come africani ma anche come giovani. Crediamo assolutamente che come giovani di tutto il pianeta sia giusto unirsi, perché il futuro appartiene a noi e dobbiamo prendercelo. Giovani africani e giovani italiani, europei, siamo tutti parte del mondo. Tocca a tutti, tocca anche noi.
Siete in contatto con qualche gruppo estero?
Guarda sono tornato da poco da un viaggio in Norvegia nell’ambito del programma Erasmus Plus e lì ho incontrato molti ragazzi e ragazze europei con cui ho parlato di progetti giovanili legati alla cura e alla salvaguardia dell’ambiente. Sono tutti rimasti molto impressionati dal nostro lavoro di recupero cibo nei mercati di Torino e da tutte le attività di sensibilizzazione che facciamo come gruppo Ecomori con l’associazione. Alcuni di loro hanno ipotizzato di fare uno scambio di esperienze tra il nostro progetto e i loro progetti e, perché no, di realizzare qualcosa di simile a Repop nelle loro città, anche se al nord Europa è un po’ diverso rispetto all'Italia dove i mercati sono molto diffusi.
Sono due anni che sei dentro quest’esperienza, un bilancio?
Sono cresciuto molto nelle conoscenze e nella consapevolezza di come diverse attività quotidiane siano direttamente legate alla cura e al rispetto dell’ambiente. Io sono sempre stato appassionato di questi temi già da quando ero ragazzino in Gambia. I rifiuti ad esempio sono un tema che riguarda tutti i paesi del mondo, perché tutti ne producono. Ecco nel nostro paese sono gestiti molto male mentre qui la raccolta e il riciclo sono ben organizzati, almeno qui in Piemonte. Le cose che mi hanno impressionato maggiormente sono stati i centri di selezione dei diversi materiali, come la carta o i rifiuti elettronici. Fantastico.