Il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea per il nuovo Centro di riuso creativo Remida
Il Centro Remida di Torino è frutto della collaborazione tra Iter – Istituzione torinese per l’educazione responsabile della Città di Torino - e il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, partner storico di Iter sin dagli anni Novanta
08 October, 2019
Se nel ‘900 il mondo “in frantumi” e in rapida trasformazione ricorreva alla poetica del frammento nell’arte per potersi rappresentare, e in un certo senso ricostruire universi di significato, oggigiorno l’uso di materiali di scarto nell’esperienza artistica assume un nuovo valore, in senso ampio e trasformativo, nel momento in cui l’arte entra nei processi educativi e formativi della società a partire dalle nuove generazioni. Tutto è interconnesso, l’arte si intreccia con le emergenze del tempo presente su cui si concentra l’attenzione dei giovani, come la salvaguardia del Pianeta e la necessità di promuovere un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile all’insegna dell’Economia circolare. Proprio i giovani di tutte le età saranno i fruitori primari del nuovo Centro Remida, che aspira a diventare luogo di aggregazione, pensiero, consapevolezza, oltre a incanalare energie creative e capacità critica, usando la dimensione estetica come elemento di crescita, impegno civile, etico e politico.
Questi presupposti si traducono in esperienza virtuosa per il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, che è partner storico di ITER sin dagli anni Novanta e ha collaborato con il Centro di riuso creativo Remida di Torino fin dalla sua nascita. L’impegno del Dipartimento Educazione a favore della sempre maggior diffusione della cultura della sostenibilità, in sintonia con l’impegno epocale dei giovani a favore dell’ambiente, si concretizza in innumerevoli progetti sviluppati su scala globale, a partire dal territorio di appartenenza.
Il Dipartimento Educazione ha aderito alla manifestazione globale per il clima organizzata da Fridays for future, scendendo in piazza nel 2019 insieme ai giovani coinvolti in un progetto inedito, RIFLETTERE INSIEME PER SALVARE IL PIANETA. Inoltre è l’unico Dipartimento museale coinvolto dall’Università di Torino nel progetto Storie di sostenibilità. In particolare, in occasione del Convegno omonimo il Dipartimento Educazione ha aperto un nuovo Cantiere dell’Arte al Palazzetto Aldo Moro come segno evidente dell’avvio di un inedito percorso di interazione tra arte contemporanea, cultura della sostenibilità e formazione. La data, scelta per il suo forte valore simbolico, è il 25 settembre 2019, giorno della prima pubblicazione degli obiettivi ONU per la sostenibilità – Agenda 2030.
Già dal 2005 partecipa alla grande oper-Azione collettiva Terzo Paradiso, che a partire dal segno simbolo ideato da Michelangelo Pistoletto pone l’arte al centro della trasformazione sociale
Tra i grandi eventi, memorabile la partecipazione al G7 Ambiente di Bologna 2017, insieme alla rete dei consorzi CONAI, con il progetto Abi-tanti la moltitudine migrante portatore di un messaggio di responsabilità sociale nel rispetto dell’ambiente, oltre alle collaborazioni con numerosi Festival, da Milano Green Festival a Cinemambiente e Earthink Festival Torino.
Gli Abi-tanti nel loro viaggio globale hanno raggiunto anche l’Australia, dove il Dipartimento Educazione è stato invitato a rappresentare l’Italia all’Arts Learning Festival di Melbourne per le prime due edizioni, 2017 e 2019. Anche in questo caso, l’uso di materiali di recupero come risorse creative è stato al centro di numerosi workshop, in sintonia con i temi del festival che presentava una selezione di best practice (scelte dal team di Project Zero-Harvard University) di educazione dei giovani alla sostenibilità a partire dall’esperienza dell’arte.
Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Il Dipartimento Educazione è il cuore pulsante della vita del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea fin dalla sua fondazione nel 1984: con le sue molteplici attività rende evidente e tangibile l’idea di museo inteso come Agorà che si apre alla collettività, fucina del pensiero contemporaneo, centro di ricerca e di sperimentazione. Qui l’incontro con l’arte diventa per tutti i pubblici un’avventura emozionante, un vero e proprio “viaggio” di scoperta grazie al lavoro delle Artenaute, basato su un impianto concettuale, pedagogico e filosofico all’avanguardia.
La figura dell’Artenauta, nella definizione di Anna Pironti il viaggiatore dell’arte, la persona che per passione o professione attraversa il mondo dell’arte nel tempo presente e non solo, per vivere un
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