Muroni: 'La legge salvamare aiuterà la qualità delle acque. Anche posidonia e legnami spiaggiati non saranno più rifiuti'
Rossella Muroni è relatrice della proposta di legge “fishingforlitter” da cui la legge appena approvata ha preso spunto. Il cuore del nuovo provvedimento è infatti quello di consentire ai pescatori di portare a terra i rifiuti che recuperano senza doverne sostenere i costi di smaltimento
25 October, 2019
“La legge SalvaMare aiuterà i pescatori a svolgere una funzione importante per la qualità delle nostre acque. Con questo provvedimento affermiamo che la qualità delle nostre acque inizia dalle nostre case e dai nostri comportamenti: l'80% della plastica che si trova in mare proviene dall'entroterra e dai cattivi comportamenti dei cittadini, per questo la Salva-Mare prevede anche sensibilizzazione ed educazione ambientale nelle scuole”. Così Rossella Muroni, deputata di Liberi e Uguali ed ex presidente di Legambiente, a proposito della legge Salva Mare approvata giovedì 24 ottobre dalla Camera e di cui è relatrice.
Più precisamente la Muroni è relatrice della proposta di legge chiamata “fishingforlitter” da cui la legge appena approvata ha preso ampiamente spunto. Il cuore del nuovo provvedimento è infatti quello di consentire ai pescatori di portare e conferire a terra i rifiuti che recuperano in mare, nei fiumi, nei laghi o nelle lagune, senza doverne sostenere i costi di smaltimento e promuovere il riciclo dei materiali 'pescati'.
La Muroni ricorda inoltre come la Commissione abbia “lavorato per migliorare la legge, che è riconosciuta importante a livello trasversale, finalmente una legge che ha messo tutti dalla stessa parte quanto al principio condiviso. In commissione abbiamo lavorato anche sul fatto che la posidonia spiaggiata lungo le nostre coste, ma anche i legnami che arrivano dai fiumi non debbano più essere considerati dei rifiuti”.
Invece “per quanto riguarda la flotta già a disposizione del ministero dell’Ambiente, la Castaglia, in questo momento adatta a intervenire sugli sversamenti degli idrocarburi, consentiremo interventi anche sul fronte dei rifiuti. Per quanto riguarda l’Ispra, infine, consentiremo ai subacquei che compiono ricerche scientifiche e tecniche di non sottostare alle lungaggini burocratiche solite ma di essere invece riconosciuti come scienziati che aiutano il mare”.