Taranto: calano le polveri sottili man mano che gli impianti Ilva si fermano, il monitoraggio di PeaceLink
L'associazione pubblica una relazione: "In questi giorni la fabbrica sta riducendo la marcia degli impianti e le centraline Arpa registrano un calo complessivo delle polveri sottili del 33%. E' plausibile che le polveri di Tamburi scendano nei prossimi giorni fino ad allinearsi con i quartieri periferici e la provincia"
19 November, 2019
Mentre il governo sta lavorando ad una strategia per tenere l'Ilva aperta attraverso Cassa depositi e prestiti, nel caso in cui Arcelor-Mittal dovesse decidere di abbandonare definitivamente Taranto, Peacelink pubblica una relazione in cui dimostra che man mano che l'impianto si ferma calano le polveri sottili. "In questi giorni la fabbrica sta riducendo la marcia degli impianti e le centraline Arpa registrano un calo complessivo delle polveri sottili del 33% " scrive l'associazione.
"Nel quartiere Tamburi di Taranto (accanto al quale è sorto il polo siderurgico nel 1960) in questi giorni la qualità dell'aria sta migliorando, se si prendono in considerazione i dati del mese di novembre. Quello che si registra in particolare è il calo delle polveri sottili che non si depositano al suolo ma che rimangono a mezz'aria ed entrano nei polmoni, come il PM10. La copertura dei parchi minerali non aveva influito sulle polveri sottili ma solo su quelle grossolane che si depositano al suolo. Adesso invece, con il fermo degli impianti in corso, a scendere sono proprio le polveri fini e finissime, ossia quelle che 'galleggiano' nell'aria che respiriamo, senza depositarsi al suolo per le loro caratteristiche gravimetriche".
"E' plausibile che il livello dell'inquinamento da polveri sottili del quartiere Tamburi scenda nei prossimi giorni fino ad allinearsi con quello dei quartieri periferici e con quello della provincia di Taranto".
Peacelink sottolinea che "vi è una netta differenza fra in quartiere Tamburi di Taranto e le aree più distanti; tale differenza era fino a un mese fa di circa 10 microgrammi a metro cubo per il PM10 e che ciò ha costituito un rischio costante e inaccettabile per la salute".
L'associazione ricorda infine che "per quanto riguarda i dati di salute, è importante sottolineare la differenza di incidenza dei tumori fra la città di Taranto e la provincia, fotografata impietosamente dallo studio Sentieri dell'Istituto Superiore della Sanità, che riportiamo in forma riassuntiva".
+100% mesotelioma
+100% tumore maligno del rene
+100% tumore vie urinarie
+30% tumore alla vescica
+30% tumore della testa e del collo
+40% tumore maligno del fegato
+60% linfoma non Hodghin
+20% tumore maligno del colon
+20% tumore della prostata
+90% melanoma cutaneo
Donne
+24% tumore maligno alla mammella
+80% tumore del collo dell'utero
+48% tumore del polmone
+21% tumore del colon retto
+75% tumore del fegato
+43% linfoma non Hodgkig
+100% tumore dello stomaco
Bambini
+54% tumori infantili rispetto alla Regione
(fonte dati: Studio Sentieri Istituto Superiore Sanità, cfr. https://bari.repubblica.it/…/22/foto/tumori_ilva-45106574/1/)