XII Forum QUALENERGIA. Ecco la roadmap per anticipare la completa decarbonizzazione dell’Italia entro il 2040
Quale futuro per il Green New Deal Italiano? Nella settimana di apertura della COP25 di Madrid Legambiente presenta la Roadmap per anticipare la completa decarbonizzazione dell’Italia entro il 2040 e rendere il Piano Energia e Clima davvero ambizioso e all’altezza della sfida climatica
03 December, 2019
Anticipare la completa
decarbonizzazione dell’economia italiana entro il 2040 non è una sfida
impossibile. Quello che serve è un
drastico cambio di passo rispetto all’attuale Piano Nazionale Integrato Energia
e Clima (PNIEC) proposto dal governo. Un Piano poco ambizioso negli obiettivi –
che incredibilmente il nuovo Esecutivo non vuole rivedere - con una riduzione
delle emissioni al 2030 di solo il 37%, al di sotto del traguardo europeo
fissato al 40%, e con una proiezione al 2050 di appena il 64%. Eppure l’Italia avrebbe
tutto da guadagnare, in termini di riduzione di importazioni e consumi di
petrolio e gas, anticipando già entro il 2030 una riduzione delle emissioni
climalteranti del 60% e arrivare al 2040 a zero emissioni. Per farlo è indispensabile
definire una nuova roadmap della decarbonizzazione con obiettivi e misure
coraggiose e praticabili riguardanti il settore dell’efficienza energetica, dei
trasporti, dell'industria e il settore civile. Solo così si potrà rendere il
piano energia e clima davvero all’altezza di quella sfida climatica che
l’Italia si trova oggi ad affrontare, creando occupazione e vantaggi tangibili
per l’ambiente, l’innovazione, la qualità della vita e l’economia.
A dimostrarlo è lo studio realizzato da Elemens per Legambiente e presentato oggi nella giornata di apertura del XII Forum QUALENERGIA organizzato a Roma dall’associazione ambientalista, dall’editoriale Nuova Ecologia, dal Kyoto Club, in partenariato con Cobat. Un appuntamento che si inserisce nella settimana di inizio della Cop25 di Madrid. Adottando obiettivi di decarbonizzazione indicati da Legambiente, e coerenti con il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C, lo studio sviluppa due scenari - zero@2040 e zero@2050 - in grado di raggiungere emissioni nette zero al 2040 (zero@2040 - scenario virtuoso) anticipando, così, gli impegni di riduzione delle emissioni secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi per i paesi industrializzati ed emissioni nette zero nel 2050 (zero@2050) secondo quanto previsto dalla Strategia climatica europea di lungo termine proposta dalla Commissione Europea – in entrambi i casi l’obiettivo si raggiunge grazie anche al contributo degli assorbimenti di CO2 del settore forestale.
In particolare lo scenario Zero@2040 consente di raggiungere zero emissioni nette entro il 2040 inclusi gli assorbimenti del settore agro-forestale. In questo modo sarà possibile colmare il ritardo degli anni passati e raggiungere una riduzione delle emissioni del 60% già entro il 2030, grazie al fondamentale contributo degli assorbimenti per compensare le emissioni del settore industriale che presenta le maggiori difficoltà per una rapida decarbonizzazione.
Per raggiungere i livelli di decarbonizzazione
prospettati in questo scenario, è però indispensabile accelerare in 8 campi di azione descritti nello studio: semplificare
le autorizzazioni, aprire alle comunità energetiche e all’integrazione del
fotovoltaico in agricoltura, spingere sistemi di accumulo, efficienza
energetica, elettrificazione delle città, potenziare di reti e
interconnessioni, spingere biometano e l’eolico galleggiante. Queste nuove policy sono indispensabili per
dare un massiccio impulso all’efficienza energetica, incrementare l’uso delle
rinnovabili in tutti i settori, soprattutto nel mix elettrico e far decollare
l’elettrico nel settore trasporti. E prevedere una cabina di regia che coordini e verifichi l’efficacia degli
strumenti adottati e monitori i risultati ottenuti in termini di aderenza con
la roadmap di decarbonizzazione. Oggi, infatti, gli investimenti sono fermi sia
nelle rinnovabili che nell’efficienza energetica. Per questo Legambiente lancia
di nuovo un appello al Governo affinché il Piano energia e clima venga rivisto
e migliorato prevedendo obiettivi più ambiziosi e scelte nette per ridurre le
emissioni climalteranti e tener fede agli impegni presi con l’Accordo di
Parigi. Senza contare i benefici che arriverebbero sul fronte occupazionale: con
640mila nuovi addetti tra diretti e
indiretti attraverso il ciclo di investimenti, in particolare nell’efficienza
energetica, ma anche nelle rinnovabili elettriche e termiche e nelle reti.
“Il Green new deal di cui abbiamo sentito parlare in
questi mesi dal nuovo Governo Conte - dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente – ancora
non si vede in campo energetico. Eppure l’Italia può svolgere un ruolo da
protagonista mettendo in campo un’azione climatica ambiziosa, coerente con
l’obiettivo di fermare l’aumento delle emissioni entro 1.5°C, a partire da una
revisione entro dicembre del Piano Energia e clima. Lo studio che abbiamo
presentato oggi dimostra che non esistono ragioni tecniche o economiche per rinviare
ancora le scelte per uno scenario davvero ambizioso, perché abbiamo la fortuna
di godere di risorse naturali che possono permetterci di arrivare a emissioni
neutrali già al 2040. Il Governo deve rivedere gli obiettivi del Pniec, perché
tra poco l'Europa ci chiederà di farlo visto l'impegno della nuova
presidente della commissione Von der Leyen, e perché avremmo tutto da
guadagnarne in termini di uscita dalla crisi e di rilancio industriale e occupazionale.
Su questi campi di intervento chiediamo da subito un impegno
perché l'Italia e il clima non possono più aspettare”.
“Siamo in una fase di emergenza climatica che non
ammette incertezze. Non solo l’Italia deve alzare il suo obbiettivo al 2030 in
coerenza con le nuove ambizioni europee, ma le politiche industriali, della
mobilità, dell’edilizia, dell’agricoltura andranno riviste, in alcuni casi
profondamente, per allinearle con un percorso di neutralità carbonica nell’arco
di soli trent’anni. Temo che la nostra politica non abbia capito il messaggio”,
spiega Gianni Silvestrini Direttore Scientifico QualEnergia e Kyoto
Club.
Il Forum QUALENERGIA, come da tradizione, si
conferma appuntamento annuale di confronto tra imprese e istituzioni sulle
sfide che il nostro Paese ha di fronte nella lotta ai cambiamenti climatici.
Nella sua prima giornata ha visto alternarsi quattro sessioni: la prima, dal
titolo “Energia e clima: un piano
all’altezza della sfida?”, introdotta
da Klemens Moemkes Vice Capo Missione Ambasciata di Germania in
Italia e Tommaso Barbetti,
eLeMeNS e moderata dal giornalista del Tg1 Marco
Frittella, ha visto la partecipazione di Luigi Michi Responsabile
Strategie, Sviluppo e Dispacciamento Terna, Gianni Silvestrini Direttore
Scientifico QualEnergia e Kyoto Club, Andrea
Zaghi Direttore Generale Elettricità
Futura, Edoardo Zanchini Vice Presidente Legambiente, Carlo Zorzoli Head of Business
Developement Enel Green Power. La sessione successiva, “L’elettricità del futuro tra ricerca,
innovazione e decarbonizzazione” moderata sempre dal giornalista Marco
Frittella, ha visto intervenire: Fabrizio
Bernini Vice Presidente
Confindustria Toscana Sud, Francesco Ferrante Vice
Presidente Kyoto Club, Agostino Re Rebaudengo Presidente
Asja Ambiente Italia, Paolo Ricci Presidente Umbria Energy, Fabio Roggiolani Vice Presidente GIGA, Simone Togni Presidente ANEV, Alessandra Toschi Managing Director
BayWa r.e. Italia.
La terza sessione, “La valutazione e il monitoraggio degli impatti ambientali legati all’utilizzo di risorse geotermiche profonde: metodologie scientifiche e falsi miti, a cura di CoSviG – Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche e moderata da Sergio Ferraris Direttore di QualEnergia, ha coinvolto Loredana Torsello Responsabile Progetti Internazionali di CoSviG, Referente italiano Set Plan IWG Deep Geothermal e Maria Laura Parisi Assistant Professor Università di Siena.
L’ultima sessione della giornata “Imprese e mercati: dove va la transizione”, moderata sempre da Ferraris, ha visto la partecipazione di Gianni Girotto Presidente Commissione Attività Produttive Senato della Repubblica, Massimo Beccarello Vice Direttore Area Politiche Industriali Confindustria, Annalisa Corrado Responsabile Tecnica AzzeroCO2, Riccardo Filosa Direttore Commerciale Zucchetti Centro Sistemi, Gaetano Iaquaniello Presidente NextChem, Mirko Menecali Presidente ASM Tern, Roberto Moneta Amministratore Delegato GSE, Diego Righini Direttore Generale Geotermia italia, Chicco Testa Presidente Sorgenia, GB Zorzoli Presidente FREE.
Il Forum QUALENERGIA proseguirà domani mercoledì 4 dicembre, a partire dalle ore 10.00, con numerosi ospiti e appuntamenti. Info sul programma: http://www.forumqualenergia.it/