Crollo prezzi carta da macero: il commento di Comieco
Intervista di Eco dalle Città al presidente Amelio Cecchini: "Questi momenti sono sì problematici ma ci danno anche la conferma che il sistema consortile rappresenta per l'Italia un salvagente in grado di garantire comunque ai Comuni uno sbocco per le raccolte differenziate urbane”
03 December, 2019
Giuseppe Iasparra
Abbiamo chiesto al Consorzio Comieco un commento in merito all'attuale situazione dei prezzi della carta da macero e il crollo che si è verificato negli ultimi due anni. Quali sono le strade per sostenere il sistema e uscire da questa situazione? “I prezzi sono molto, molto bassi. Come Italia esportavamo un milione e 200 mila tonnellate. L'Europa ne esportava altre 8. Un anno e mezzo fa il blocco della Cina ha creato un surplus di macero sul mercato.” spiega il presidente Amelio Cecchini. “Lo stop asiatico, unito all'aumento della raccolta anche altri Paesi europei, ha fatto in modo che ci fosse più disponibilità di materiale sul mercato a fronte di una domanda sostanzialmente stabile. Questo ha provocato una situazione per cui i prezzi sono crollati”.
Si sono già registrate situazioni di questo tipo? “In passato sì. Tuttavia non con questa magnitudo. Qui si è partiti con prezzi esageratamente alti due anni fa, fino ad arrivare al crollo attuale” evidenzia Cecchini. “Sono fasi che possono registrarsi e siamo abituati ad affrontarle. E si tratta di congiunture destinate a variare. La stessa Cina tornerà a comprare. Di questo – sottolinea il presidente Comieco - ne siamo convinti. In Cina hanno costruito degli impianti e stretto accordi con altri Paesi asiatici. C'è poi il mercato europeo che è attrezzato per garantire circa 5 – 6 milioni di tonnellate di maggior riciclo. E anche l'Italia contribuirà all’assorbimento del surplus di macero per circa un milione di tonnellate in più grazie all’apertura di 3 nuove cartiere (di cui una già operativa) sul territorio italiano. In questo modo il mercato potrebbe tornare in equilibrio”.
Questa situazione ha ricadute sulla sostenibilità economica della filiera? “La nostra è una filiera chiusa. In momenti di stagnazione del mercato, dovuti anche a questi fenomeni di oscillazione, il Consorzio è comunque preparato per garantire il riciclo del materiale e assicurare i ritiri ai Comuni.” continua Cecchini, che esclude conseguenze sui consumatori: “Anche nel caso ci dovesse essere un incremento del Contributo Ambientale, in un momento in cui tutto il sistema è depresso, questo non arriverebbe al consumatore, come si potrebbe pensare. Questa è una valenza importante della caratteristica di sussidiarietà dei Consorzi per il riciclo degli imballaggi” aggiunge il presidente Comieco che ricorda le “garanzie e la flessibilità” offerta dal Sistema Conai: “Tanti Comuni, con questa situazione di mercato, stanno rientrando in convenzione con Comieco in virtù della flessibilità prevista nell'Accordo Quadro ANCI-Conai, tanto che nel 2020 arriveremo a gestire tra 2 milioni e 300 mila e 2 milioni e 400 mila tonnellate di carta e cartone (su un totale raccolto dai Comuni di oltre 3 milioni e 500 mila t). Questi momenti sono sì problematici ma ci danno anche la conferma che il sistema consortile rappresenta per l'Italia un salvagente in grado di garantire comunque ai Comuni uno sbocco per le raccolte differenziate urbane”.
Quando la situazione sul mercato sarà favorevole cosa accadrà? “Uno zoccolo duro di Comuni rimarrà sempre nel sistema (in termini quantitativa si tratta di circa 1 milione e 300 mila tonnellate di carta gestita). Chi andrebbe mai a ritirare il materiale raccolto nelle aree più periferiche come le isole? In questo caso il Consorzio sopperisce ed è sempre a disposizione. Noi - conclude il presidente di Comieco - trattiamo con tutti i Comuni indipendentemente dalla loro posizione geografica."