Torino, la Consulta della Mobilità Ciclistica chiede più attenzione: ‘Ci si aspetta fatti concreti in favore della ciclabilità, maggiori risorse e controlli’
Bavuso: “Solo 200 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche e altri 200 mila euro per le piste ciclabili, rispetto ai 6,8 milioni per la manutenzione stradale”
17 December, 2019
La Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico sottopone al Consiglio Comunale di Torino alcune osservazioni in vista della discussione del bilancio preventivo 2020, L’obiettivo della Consulta è quello di apportare un contributo migliorativo sull’argomento visto che per l’ennesima volta la quasi totalità delle risorse è destinata a uso e consumo dell’automobile. Una specie di corto circuito in una città tra le più inquinate d’Italia a causa dello smog dove l’amministrazione continua - a parole - a definirsi per la mobilità sostenibile.
“La suddivisione delle risorse per le manutenzioni dei manti stradali – scrive Samuele Bavuso presidente della Consulta - ci porta a manifestare un forte dissenso, in particolare per quanto riportato nel Documento Unico di Programmazione anni 2020-2022 dove si parla di assegnare in totale 6,8 milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle strade, mentre sono previsti solo 200 mila euro per la manutenzione straordinaria per l’abbattimento delle barriere architettoniche e altri 200 mila euro per la manutenzione straordinaria delle piste ciclabili.
Da una Amministrazione che si dichiara forte sostenitrice della mobilità dolce la Consulta si sarebbe aspettata, dopo le parole, fatti concreti a favore della ciclabilità.
Pertanto la Consulta chiede che vengano rimodulate le assegnazioni economiche come segue:
- 1 milione di euro per abbattimento delle barriere architettoniche
- 1 milione di euro per piste ciclabili
- 5,2 milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle strade
Se si affianca a questa rimodulazione un costante controllo del rispetto delle regole del traffico secondo il Codice della Strada ed altre opportune iniziative necessarie per affrontare l’emergenza ambientale, si otterrà una riduzione del traffico automobilistico che, a sua volta, porterà ad una drastica riduzione della necessità di manutenzione delle strade dedicate alle auto”.