Emilia-Romagna, nel programma di Bonaccini uno dei 4 punti fondamentali è quello della sostenibilità
Sono quattro le categorie in cui il presidente appena rieletto ha diviso temi e obiettivi del suo programma elettorale. Una di queste è quella della “Sostenibilità”, in cui si affrontano argomenti come le rinnovabili, la neutralità climatica, la qualità dell’aria, il dissesto idrogeologico
27 January, 2020
Sono quattro le categorie in cui Stefano Bonaccini, appena rieletto presidente della Regione Emilia-Romagna, ha diviso i temi e gli obiettivi del suo programma elettorale. Una di queste categorie è quella della “Sostenibilità”, in cui si affrontano diversi argomenti tra cui le rinnovabili, la neutralità climatica, la qualità dell’aria, il dissesto idrogeologico, l’agricoltura biologica. Non c’è un impegno espressamente dedicato alle città, anche se gran parte dei temi affrontati coinvolgono anche i centri urbani.
“Vogliamo essere regione capofila nel cogliere gli obiettivi indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e quelli del Green New Deal della Commissione Europa – si legge nel programma del neo governatore - prevedendo la neutralità climatica entro il 2050 e il passaggio al 100% di energie rinnovabili entro il 2035. Per questo vogliamo accelerare tutte le politiche di conversione verso la piena sostenibilità ambientale, economica e sociale, superando il conflitto tra lavoro e ambiente e valorizzando tutte le potenzialità e gli spazi che questo cambiamento offre ai giovani in termini di nuove opportunità di impiego, per passare alla piena e buona occupazione”.
“Dopo la positiva esperienza del Patto per il Lavoro sottoscritto nel 2015 con tutte le rappresentanze sociali ed istituzionali della regione, proporremo la condivisione di un Nuovo Patto per il Lavoro 2030 che abbia al centro il lavoro di qualità e la sostenibilità ambientale, a partire dalla lotta all’emergenza climatica – prosegue il documento - Vogliamo realizzare un grande piano di transizione verso il lavoro ‘pulito’, le energie rinnovabili, un’agricoltura resiliente al cambiamento climatico e l’economia circolare. Vogliamo rafforzare le politiche per la qualità dell’aria con azioni coordinate per tutto il ‘bacino padano’ con un nuovo piano di lotta all’inquinamento dell’aria che respiriamo. Strettamente legato a questo obiettivo è quello della mobilità sostenibile, accelerando nella ‘cura del ferro’ – per aumentare il numero di persone che sceglie di muoversi in treno -, nell’investimento sul trasporto pubblico locale e sulla mobilità dolce, pedonale e ciclabile, finanziando nuove infrastrutture verdi”.
“Così come vogliamo accelerare la messa in sicurezza del territorio e aumentare la resilienza delle nostre comunità attraverso un piano pluriennale di investimenti in prevenzione del dissesto idrogeologico, ma anche grazie ad un’agricoltura sempre più digitale e innovativa, biologica e integrata, a tutela del suolo e della biodiversità. Confermando e rafforzando il principio che abbiamo introdotto di ‘stop consumo di suolo’, anche in forza della maggior autonomia che abbiamo chiesto in materia di riqualificazione urbana, vogliamo potenziare gli interventi di rigenerazione attraverso il recupero delle aree e degli edifici più degradati delle città e delle periferie, con un’attenzione particolare alla qualità delle funzioni, all’offerta di nuovi alloggi di edilizia pubblica o convenzionata e alla sicurezza dei quartieri".
Il documento elenca poi 10 impegni precisi che l'amministrazione promette di mettere in atto:
1. Manutenzione è prevenzione, raddoppiando le risorse per la cura dei fiumi, della costa e dei versanti, passando da 50 a 100 milioni di euro in 5 anni.
2. Quattro milioni e mezzo di alberi in più, uno per ogni abitante dell’Emilia-Romagna, da piantare in 5 anni, perché la lotta ai cambiamenti climatici passa anche da infrastrutture verdi nelle città e dalla forestazione del nostro territorio
3. Energie rinnovabili al 100% entro il 2035, per ridurre radicalmente le emissioni, adeguando gli edifici e incentivando il trasporto pubblico e quello elettrico, con sperimentazioni sull’idrogeno e comunità energetiche di cittadini a scala locale
4. Mobilità sempre più sostenibile, completando il rinnovo dei treni e di tutti gli autobus, aumentando a 2.500 le colonnine per la ricarica elettrica, estendendo l’integrazione tariffaria e il bus gratis a favore dei pendolari abbonati ai treni regionali (con un’attenzione ulteriore agli studenti), ampliando di ulteriori 600 km la nostra rete di piste ciclabili
5. Società regionale per la manutenzione stradale, come risposta alle difficoltà delle Province e ai minori fondi dello Stato, al servizio di tutto il territorio regionale
6. Economia circolare, riciclo 100!, innalzando la raccolta differenziata all’80%, estendendo la tariffazione puntuale, creando tra le imprese nuove filiere di recupero e riciclo, con nuovi impianti che superino progressivamente le vecchie discariche e i termovalorizzatori obsoleti
7. “Fiumi e mari sicuri e puliti”, con un programma per la sicurezza e la manutenzione idraulica e per la pulizia dei fiumi e del mare, e un piano di tutela delle acque
8. Agricoltura e filiere agroalimentari sostenibili, anche superando il 25% dell’intera superficie agricola regionale coltivata con metodo biologico (45% considerando anche la produzione integrata)
9. Stop al consumo di suolo e rigenerazione urbana, confermando e rafforzando la previsione già introdotta di “consumo a saldo zero”, introducendo norme più flessibili nel recupero edilizio e istituendo un fondo unico regionale per interventi di riqualificazione delle città
10. Educazione e Formazione alla sostenibilità, portando nelle scuole l’Agenda 2030 delle Nazioni unite.