Smog a Milano, il sindaco Sala: dal 2023 stop alle caldaie a gasolio
"La prossima cosa che proporrò da assessore alla Transizione ambientale, più che da sindaco, in giunta e all'interno del Piano dell'aria che porteremo in Consiglio comunale è di dichiarare fuorilegge le caldaie a gasolio dall'inverno del 2023" ha detto il primo cittadino in un incontro pubblico
30 January, 2020
A Milano a partire dall'inverno del 2023 saranno dichiarate fuorilegge le caldaie a gasolio. Lo ha annunciato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un appuntamento pubblico. "La prossima cosa che proporrò da assessore alla Transizione ambientale, più che da sindaco, in giunta e all'interno del Piano dell'aria che porteremo in Consiglio comunale è di dichiarare fuorilegge le caldaie a gasolio dall'inverno del 2023. - ha detto -. In altre parole ci saranno 3 anni di tempo per intervenire e voglio precisare che la misura riguarderà il privato e il pubblico".
Sulle caldaie a gasolio "mi sembra che sia qualcosa di totalmente accertato da tutte le analisi" il fatto che inquinano, "ormai siamo arrivati a questo zoccolo duro di circa 1500 condomini che non la cambiano. Per cui di fatto è necessario intervenire con una regolamentazione. Io non voglio solo regolamentare ma anche supportare per cui chiamerò già da settimana prossima gli amministratori condominiali - ha aggiunto Sala - per capire cosa si può fare, risentirò il governo per capire se i finanziamenti possono essere diversi, rifletterò a livello di giunta per capire se possiamo fare di più, ma questo è uno degli elementi fortemente inquinanti". Il sindaco ha poi chiarito che il Comune di Milano ha ancora "non molte" caldaie a gasolio, "alcune decine" che appartengono perlopiù a scuole e edilizia pubblica. "Ho fatto fare una verifica e lo possiamo fare: affretteremo alcuni percorsi, ma è chiaro che se non diamo l'esempio noi, poi ha ragione chi non farà una cosa così. Ma noi lo faremo".
La domenica a piedi, come quella che si terrà il 2 febbraio a Milano con il blocco del traffico dalle 10 alle 18, secondo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala "non è una misura ideologica, ma una misura che parte dalle analisi sull'inquinamento". Il sindaco ne ha parlato con i giornalisti a margine della presentazione alla Triennale di Milano del libro di Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, 'Assedio all'Occidente', edito da La Nave di Teseo. Alla domanda dei giornalisti se è possibile che ci saranno delle domeniche a piedi anche in futuro il sindaco ha risposto che "dipende dal tempo e dal Pm10: oggi obiettivamente è una situazione difficile". "Vediamo come si muovono i dati del Pm10. Intanto cominciamo a fare questa domenica: le caratteristiche sono quelle standard, cioè blocco per alcune ore dalle 10 alle 18 - ha proseguito -. Cercheremo di favorire anche l'afflusso al Meazza, per quelli che vengono da fuori Milano. Questo è l'unico elemento di novità, per il resto sono le caratteristiche standard, come si fanno nei blocchi". Commentando le polemiche da parte del centrodestra Sala ha poi detto che "sono polemiche anche di chi i blocchi li ha fatti in altri tempi, quindi andiamo oltre: non mi appartiene la politica delle polemiche, sono scelte che chi governa deve fare. Io conosco due regole: la prima è quella che tutti devono fare la loro parte e io con questo voglio chiamare i milanesi a capire che il tema è un tema per cui tutti noi dobbiamo fare la nostra parte - ha concluso -. La seconda è che su un tema così complesso non c'è una misura risolutiva. Un pezzo alla volta, ma non ci fermeremo e andremo avanti".
Da domani, giovedì 30 gennaio, sono revocate le misure temporanee anti-smog di primo livello nei comuni con più di 30.000 abitanti e in quelli aderenti su base volontaria nelle province di Como e Varese. Restano attive invece nelle province di Milano, Monza, Lodi, Pavia, Bergamo, Cremona e Mantova. Lo comunica la Regione Lombardia. "Le concentrazioni di Pm10 hanno fatto registrare valori in generale miglioramento nella maggior parte della Regione. In particolare - ha spiegato l'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo - a Como e Varese si è registrato il primo giorno inferiore al limite che, unito a previsioni favorevoli alla dispersione, consente la revoca delle misure temporanee".