Il parlamento francese adotta definitivamente il disegno di legge anti-spreco
La norma impone ad aziende, supermercati e piattaforme on line l’obbligo di non buttare i prodotti invenduti, come elettrodomestici, tessuti, prodotti per l'igiene. Per tutto ciò che rimane su scaffali e magazzini subentra l’obbligo di riutilizzo, riciclo o donazione alle associazioni caritative
31 January, 2020
di Tiziana Giacalone
Giovedì 30 gennaio il Parlamento francese ha definitivamente approvato il testo di legge contro gli sprechi e per l’economia circolare. Il testo “antigaspillage”, già approvato dall'Assemblea nazionale, è passato al Senato all’unanimità.
La
norma impone alle aziende l’obbligo di non buttare i prodotti
invenduti, per esempio gli elettrodomestici, i tessuti, i prodotti per l'igiene.
Per
tutto ciò che rimane su scaffali e magazzini subentra
l’obbligo di riutilizzo, riciclo o donazione alle associazioni
caritative. La legge, è bene ricordarlo, non
riguarda lo spreco di prodotti alimentari che
è regolato da un'altra norma attiva
già da diverso tempo.
Tra i divieti previsti dalla nuova legge c’è anche quello rivolto alle piattaforme online che dal 2022 non potranno più gestire come rifiuto l’invenduto con l'obbligo di donare, riutilizzare e riciclare. Innovativo anche il provvedimento contro l’obsolescenza programmata che introduce un indice di riparabilità , una sorta di etichetta, che i francesi troveranno in particolare nei prodotti elettronici, con informazioni sulla riparabilità del prodotto e su dove trovare i pezzi di ricambio.
Una delle misure più eclatanti di questo provvedimento normativo era il divieto di distribuzione gratuita di bottiglie di plastica in stabilimenti aperti al pubblico (oltre 300 persone) entro il 2021, che però è slittato al 2023.
I lavori in questi mesi sono stati
segnati da un dibattito animato tra le forze di governo, gli
operatori del settore del riciclo e i produttori di plastica. La
percentuale di raccolta differenzia registrata in Francia è meno del
60% e le forze di governo avrebbero voluto fissare al 2022 il termine
per il deposito su cauzione delle bottiglie di plastica per
raggiungere l’obiettivo europeo di raccolta del 77% entro il 2025 e
il 90% entro il 2029. Ma le resistenze degli addetti ai lavori hanno
costretto il Ministero della transizione ecologica ad accettare un
compromesso concedendo un anno in più di tempo per raggiungere gli
obiettivi intermedi fino al 2023.
Il disegno di legge era stato
presentato come l’indicatore dell’impegno sui temi ambientali
della presidenza Macron ma il WW in realtà lo considera “una mancata occasione per uscire dalla società usa e
getta”.