Camminare e andare in bici rimangono le migliori soluzioni per gli spostamenti brevi in città
Pubblicato il nuovo rapporto dell'EEA: "Muoversi a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici rimangono opzioni di mobilità più ecologiche rispetto agli scooter elettrici o ai viaggi in auto e saranno cruciali se l'Europa vuole raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità e gli obiettivi nell'ambito del Green Deal proposto dalla Commissione europea"
02 February, 2020
C'è stato un periodo in cui il tema dell'ultimo miglio, il percorso che una persona compie prima e dopo l'uso dei mezzi pubblici per il proprio spostamento, era uno dei temi fondamentali del dibattito sulla moblità sostenibile in città. Ora che l'argomento è un po' scomparso dai radar, ci pensa l'Agenzia Europea per l'Ambiente a tenerlo vivo con il nuovo rapporto “The first and last mile — the key to sustainable urban transport” pubblicato lunedì 3 febbraio.
I viaggi brevi di "primo e ultimo miglio" sono una parte essenziale del tragitto quotidiano di milioni di cittadini nel mondo. I servizi di autobus, treni e metropolitana coprono spesso la parte principale degli spostamenti, ma le persone devono anche camminare, guidare o usare un altro modo per raggiungere la fermata più vicina, il luogo di lavoro o qualsiasi altra destinazione. Il rapporto dell'EEA fa una valutazione di come le opzioni ecologiche e sostenibili quali le biciclette, i monopattini o il semplice camminare, possano davvero trasformare i sistemi di mobilità nei centri urbani se le città decidessero di favorirli e incentivarli in maniera decisa. Spostamenti ecologici brevi significa ovviamente ridurre l'uso dell'auto privata, diminuirere la congestione del traffico e delle emissioni e quindi migliorare la qualità dell'aria.
"Muoversi a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici rimangono opzioni di mobilità più ecologiche rispetto alle auto ma anche a veicoli elettrici quali ad esempio gli scooter e saranno cruciali se l'Europa vuole raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità nell'ambito del Green Deal proposto dalla Commissione europea" sottolinea il rapporto, che avverte: "Le app di digitalizzazione e mobilità possono contribuire ad un sistema di mobilità urbana ancora migliore, ma non possono compensare trasporti pubblici poco sviluppati. Alcuni studi dimostrano che il loro impatto sull'ambiente non è sempre positivo. I sistemi di condivisione di scooter elettrici ad esempio sembrano attrarre utenti che altrimenti avrebbero camminato o utilizzato il trasporto pubblico, e mentre il loro uso genera pochi impatti ambientali diretti, le loro credenziali ecologiche possono essere messe in discussione dagli impatti negativi associati ai materiali, alla loro produzione e alla loro frequente necessità di ricarica."
"Il
settore dei trasporti continua a fare molto affidamento sui
combustibili fossili - ribadisce ancora una volta il documento - ed è responsabile di un quarto delle emissioni
di gas serra in Europa. Il settore è anche una fonte significativa
di inquinamento atmosferico, in particolare di particolato (PM) e
biossido di azoto (NO2), nonché la principale fonte di rumore
ambientale in Europa"
Roma, l'area urbana più congestionata nell'Ue
All'interno del documento c'è anche un dato molto significativo che riguarda l'Italia e che è stato messo in luce dall'Ansa: nel 2018 risulta che Roma sia stata l'area urbana più congestionata nell'Ue, con i cittadini che hanno perso in media 254 ore l'anno a causa del traffico nelle ore di punta, il 16% in più rispetto al 2017. Più di Parigi e Londra (237 e 227 rispettivamente). Tra le 15 aree urbane Ue più congestionate, Milano occupa il quinto posto con 226 ore (+6% sul 2017), Firenze il settimo (195 ore, +3%), Napoli il decimo (186 ore, -3%), Torino il dodicesimo (167, -2%).
In generale, gli italiani sono terzi in Europa per quantità di tempo passato imbottigliati nel traffico con oltre 35 ore pro-capite nel 2017, in lieve peggioramento rispetto al 2015.