Repopp: mercoledì 5 febbraio si potrà assaggiare la zuppa di Porta Palazzo fatta con le eccedenze del mercato
Mercoledì 5 febbraio, in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, dalle ore 12.00 alle ore 15.00, tutti i cittadini torinesi potranno assaggiare gratuitamente la zuppa di Porta Palazzo, una pietanza calda cucinata proprio con queste stesse eccedenze
Sempre più rigenerazione ambientale e sociale per RePopp, il progetto di economia circolare urbana della Città di Torino, sostenuto da Amiat Gruppo Iren, Novamont, Eco dalle Città e ora anche dal Mercato Centrale Torino.
Da oggi infatti l’iniziativa, nata con l’obiettivo di avviare un efficiente sistema di raccolta e ridistribuzione delle eccedenze alimentari organiche ancora valorizzabili presso il mercato alimentare di Porta Palazzo a Torino, punta a una nuova sfida.
Mercoledì 5 febbraio, in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, dalle ore 12.00 alle ore 15.00, tutti i cittadini torinesi potranno assaggiare gratuitamente la zuppa di Porta Palazzo, una pietanza calda cucinata proprio con queste stesse eccedenze.
Nello specifico, gli avanzi alimentari recuperati presso i banchi degli ambulanti del mercato (260 del settore ortofrutta) dagli Ecomori e le Sentinelle dei Rifiuti verranno consegnati al Mercato Centrale Torino, dove lo Chef stellato Davide Scabin preparerà la zuppa calda. La distribuzione della zuppa avverrà direttamente sulla piazzetta esterna del Mercato Centrale Torino. Novamont da parte sua fornirà piatti, posate e bicchieri compostabili e Amiat Gruppo Iren si occuperà come sempre della pulizia dell’area mercatale.
Con questo evento si avvia inoltre una collaborazione che una volta al mese consentirà la distribuzione gratuita della zuppa di Porta Palazzo: le eccedenze alimentari verranno consegnate al Mercato Centrale per la conservazione. La Scuola di Cucina Lorenzo de’ Medici, al primo piano del Mercato Centrale, metterà a disposizione la cucina attrezzata per le preparazioni.
Lo scopo di questa nuova attività è ovviamente duplice: da un lato cercare di ridurre gli sprechi alimentari, raccogliendo e valorizzando ortaggi e verdure ancora edibili ma non più vendibili e, dall’altro, garantire l’accesso al cibo in modo dignitoso a tutti, anche ai più indigenti.