Napoli, fallimento rifiuti: obiettivo differenziata al 60% entro il 2019 fermo al 36%
La procura di Napoli ipotizza il reato di omissione in atti d'ufficio per su una serie di atti amministrativi di Comune e Regione Campania che avrebbero dovuto portare, tra le altre cose, Napoli al 60% di rd entro il 2019
10 February, 2020
È di qualche giorno fa la notizia dell’inchiesta della procura di Napoli sul ciclo dei rifiuti in Campania, in cui tra i 23 indagati figurano anche Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione Campania e assessore all'ambiente e Raffaele Del Giudice, assessore all'ambiente del Comune di Napoli e già presidente di Asìa.
Il reato ipotizzato dai pm è omissione di atti d'ufficio per presunte inadempienze nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti, da parte degli enti locali governati da Luigi De Magistris e Vincenzo De Luca, che hanno causato sanzioni per 190 milioni di euro nei confronti dell’Italia da parte dell’Unione Europea.
Si indaga su una lunga serie di atti e delibere che avrebbero dovuto portare al raggiungimento di diversi obiettivi in termini di raccolta differenziata, impianti di compostaggio, gestione delle ecoballe, creazione di siti di stoccaggio presso gli Stir. Obiettivi completamente falliti.
Napoli
La situazione di Napoli è emblematica. Secondo la ricostruzione dei magistrati, le delibere del Comune amministrato da De Magistris e il contratto di servizio tra questo e l'Asìa fissavano il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata entro il 2019. Erano inoltre stati individuati tutti i finanziamenti necessari per permettere all’azienda rifiuti di ampliare la raccolta porta a porta, acquistare nuovi mezzi e creare due eco distretti. Niente di tutto ciò è stato realizzato.
Secondo Repubblica Napoli il 2019 si chiude con una raccolta differenziata ferma al 36,1 per cento, un dato praticamente uguale a quello del 2018. Fanpage sottolinea inoltre che nel capoluogo campano non sono mai stati realizzati quei famosi impianti di compostaggio promessi dal sindaco già nel 2011, anno della sua prima elezione. Ad oggi il Comune di Napoli porta il suo umido fuori regione con un costo superiore ai 200 euro a tonnellata.
"Sui rifiuti la giunta De Magistris ha palesemente fallito – dice Raniero Madonna della rete Stop Biocidio che raccoglie i comitati più attivi tra la provincia di Napoli e di Caserta sostenitori dell'obiettivo "rifiuti zero" – Dopo 10 anni ci si aspettava la realizzazione almeno dell'impianto di compostaggio e degli eco distretti, invece non è stato fatto nulla. Spesso in questi anni la capacità di raccolta non è stata quella che i napoletani meritano a fronte di una tassa sui rifiuti che è tra le più alte d'Italia".