Extinction Rebellion: ‘Non c’è Carnevale in fondo al mare’
Extinction Rebellion punta i riflettori sull'emergenza ecologica e climatica durante le giornate di sabato 22 e domenica 23 del Carnevale di Venezia
18 February, 2020
Ribelli veneziani, veneti, e provenienti da tutta Italia stanno convergendo sulla città lagunare per mettere in atto delle azioni di impatto mediatico, alcune festose, altre di disobbedienza civile nonviolenta, che puntino i riflettori sull'emergenza ecologica e climatica che stiamo vivendo. Dichiarano i ribelli aderenti al movimento politico e sociale XR, nato per fronteggiare la crisi ecologica e climatica e le sue cause:
"Venezia è una città di frontiera climatica e sta subendo la distruzione dell'ecosistema lagunare, come l'Amministrazione Comunale sa bene. Con le nostre azioni dirette nonviolente vogliamo dire la verità e ricordare che l’acqua sta salendo: agire ora è l'unica possibilità di salvezza."
Extinction Rebellion si rivolge al Governo Italiano e all’Amministrazione Comunale di Venezia, chiedendo innanzitutto di dichiarare lo stato di emergenza ecologica e climatica e di agire concretamente per fermare la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e per portare allo zero netto le emissioni di gas climalteranti entro il 2025, nonché aprire subito un confronto sull'istituzione delle assemblee di cittadini.
Il movimento Extinction Rebellion, con le sue azioni dirette si rivolgerà al Sindaco Luigi Brugnaro, chiedendo di dire la verità alla cittadinanza che ha scelto di rappresentare. In questo modo, unirebbe la voce di Venezia a quella di scienziati, comunità e istituzioni che da ogni angolo del pianeta chiedono di agire ora contro la crisi che minaccia la vita e il futuro.
Le azioni di ribellione a Venezia inaugureranno "l'ondata" di ribellione italiana e internazionale per il 2020, che si basa sulla dichiarazione di ribellione di XR:
"A livello governativo l'inazione verso la crisi è totale. In questa situazione non ci sentiamo tutelati dagli organi preposti a perseguire il bene comune. Il nostro futuro e quello delle generazioni a venire è in pericolo: consideriamo pertanto nullo il patto sociale con le istituzioni, fino a quando queste non inizieranno a proteggerci. Le nostre richieste e ripetuti appelli sono rimasti inascoltati, dunque dichiariamo Ribellione allo Stato Italiano. Ci ribelliamo in nome delle vita, per proteggere il futuro."