Roma, Assemblea Capitolina contro il 'monopolio rifiuti': approvata mozione perchè la nuova discarica sia pubblica
Venerdì 6 marzo, in occasione del Consiglio Comunale straordinario sulla riqualificazione della Valle Galeria, l’Assemblea ha approvato una mozione che chiede alla sindaca Virginia Raggi e alla giunta di “prevedere nel caso di individuazione di una discarica ogni procedimento utile affinché il sito sia di proprietà pubblica”
09 March, 2020
Venerdì 6 marzo, in occasione del Consiglio Comunale straordinario sulla riqualificazione della Valle Galeria, l’Assemblea ha approvato con 24 favorevoli e 2 astenuti una mozione che chiede alla sindaca Virginia Raggi e alla sua giunta di “prevedere nel caso di individuazione di una discarica ogni procedimento utile affinché il sito sia di proprietà pubblica”.
Ad oggi infatti l’ex cava in zona Monte Carnevale nella valle Galeria, indicata dalla giunta capitolina quale sito per allestire la nuova discarica di Roma, risulta di propietà di Mad Srl, l’azienda che possiede anche i siti per la raccolta rifiuti a Roccasecca (Frosinone) e Civitavecchia. Il titolare di Mad è Valter Lozza, a cui si fa riferimento nellla mozione quale “soggetto economico predominante nella gestione dei rifiuti di Roma”. L’Aula Giulio Cesare impegna quindi Raggi e la sua giunta “a procedere con ogni azione utile che possa superare il monopolio privato, di conseguenza attribuendo preferenzialità alle iniziative dei soggetti a capitale interamente pubblico”.
Un passaggio politico importante ma che non si sa quali effetti possa suscitare, visto che a gennaio erano state approvate due mozioni, presentate Fratelli d’Italia e Partito Democratico, che impegnavano la sindaca e la sua Giunta a ritirare la famigerata delibera del 31 dicembre 2019 con cui avevano stabilito di realizzare la nuova discarica nell’area di Monte Carnevale, chiedendo di valutare una diversa localizzazione. Non solo la delibera non è stata ritirata ma l'approvazione della mozione, arrivata anche grazie ai voti della stessa maggioranza, parte della quale è rimasta fedele alla linea “no discariche”, pare non aver minimamente scalfito la giunta capitolina.