Coronavirus e qualità dell’aria. In Veneto Pm10 vicini ai 100 µg/m3, in Lombardia si tocca quota 50 e pessime le previsioni per il Piemonte
Il dibattito dell’influenza delle restrizioni alla mobilità dei cittadini sulla qualità dell’aria continua ad alimentarsi di contributi. Negli ultimi giorni Arpa Piemonte, Arpa Veneto e Arpa Lombardia hanno provato a dare una risposta
20 March, 2020
Il dibattito dell’influenza delle restrizioni alla mobilità dei cittadini sulla qualità dell’aria continua ad alimentarsi di contributi. Negli ultimi giorni Arpa Piemonte, Arpa Veneto e Arpa Lombardia hanno detto la loro. Se per il Piemonte e il Veneto tutto dipende sostanzialmente dal meteo (anche se il calo del traffico veicolare potrebbe influire sugli attuali livello di biossido di azoto). per la Lombardia è troppo presto per fare una valutazione seria perché i fattori in campo sono molti e complessi.
Osservano
di dati delle regioni del bacino padano qualcosa non quadra.
Sicuramente le condizioni meteorologiche sono l’elemento
fondamentale, però – sul fronte delle PM10 - se a Torino e
in Piemonte, fatta
eccezione in questi giorni da Alessandria e Novara, non
si supera da molto tempo la soglia dei 50
µg/m3
(anche
se le previsioni dei prossimi giorni non fanno ben sperare) nelle
altre aree del Settentrione non è così.
È
la stessa Arpa Veneto a far
notare che
“dal
8 al 13 marzo – scrive
in un comunicato di
pochi giorni fa
- nel pieno delle misure restrittive, si sono avuti alcuni giorni di
parziale stagnazione degli inquinanti e in tutta la regione si è
registrato un trend di accumulo con aumento dei livelli di PM10 fino
a concentrazioni oltre il limite giornaliero. Venerdì
13 marzo si sono registrate le concentrazioni più alte, quando hanno
superato il valore limite l’80% delle centraline della rete, con
massimi vicini ai 100 µg/m3.”
Sempre osservando i dati della Lombardia, che non sono stati ancora validati dalla stessa Arpa, la qualità dell’aria comincia a peggiorare toccando i 50 µg/m3 . Infatti sia dai grafici previsionali che dal dettaglio per comune nell’area milanese (ma non solo) i valori cominciano a salire.
Però a una domanda nessuno ha ancora provato a rispondere: se non ci fossero le restrizioni quali sarebbero oggi i livelli di inquinamento nel Nord Italia?