Coronavirus, Salvaiciclisti: 'Rider a rischio a per la chiusura dei ciclomeccanici'
Meccanici di automobili e motocicli sono tra le attività consentite dall'ultimo decreto del governo, ma restano fuori le officine per la riparazione delle biciclette, mettendo a rischio anche chi consegna il cibo a domicilio
23 March, 2020
Meccanici di automobili e motocicli sono tra le attività consentite dall'ultimo decreto del governo, ma restano fuori le officine per la riparazione delle biciclette, mettendo a rischio anche chi consegna il cibo a domicilio. La denuncia è delle due associazioni Salvaiciclisti Bologna e Roma, che sottolineano "l'assurdità di tenere fuori dalle attività che possono rimanere aperte i ciclomeccanici: una grave dimenticanza, e significa rendere complessa una situazione già durissima per tutta la società civile, specialmente nelle città, dove la bicicletta rappresenta per molti una risorsa imprescindibile".
La ragione della dimenticanza, dice Simona Larghetti, presidentessa della Consulta della bici di Bologna e della locale associazione Salvaiciclisti, nella "classificazione Ateco Istat delle attività chi ripara biciclette: è accomunata a quelle di chi ripara attrezzatura da campeggio e articoli sportivi, tra quelle non essenziali. Nel mondo reale però la bicicletta un mezzo di trasporto, a volte l'unico, un mezzo di trasporto per cui la manutenzione è necessaria. Tra questi ci sono anche medici e infermieri, che ci scrivono preoccupati in queste ore. Per molti altri ancora la bicicletta è uno strumento di lavoro, per esempio per i numerosissimi ciclofattorini che ci portano a casa i pasti a domicilio o ai corrieri sui quali si sono riversate tutte le richieste di spesa a domicilio. Tralasciare dall'assistenza meccanica queste categorie di lavoratori, già vessate dall'assenza di tutele assicurative e sindacali, è una grave dimenticanza"
"Ancora una volta assistiamo al deprecabile comportamento da parte delle Istituzioni di ignorare quale mezzo di trasporto la bicicletta -scrive dal canto suo in una nota l'associazione Salvaiciclisti Roma-. Chiediamo pertanto al Governo di inserire nell'elenco delle attività ritenute essenziali anche il codice Ateco 95.29.02 relativamente alla riparazione delle biciclette per non discriminare le persone che in questi momenti difficili hanno optato per la bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico e che non crea in alcun modo assembramenti".
(adnkronos)