Arpa Piemonte e Asl Torino aggiornano le indicazioni per i sindaci su pulizia e sanificazione degli spazi esterni
Nell'ottica di un continuo approfondimento, in sinergia con l'ASL di Torino, Arpa Piemonte ha integrato il documento con ulteriori valutazioni per rispondere ancora meglio agli interrogativi che i Sindaci pongono
27 March, 2020
Per fornire un supporto esplicativo ai Comuni piemontesi, coerentemente alle indicazioni tecniche fornite dal Sistema Nazionale della Protezione dell'ambiente e sulla base delle richieste pervenute dalle amministrazioni comunali, Arpa Piemonte e Asl di Torino hanno pubblicato il 21 marzo scorso un primo documento con le indicazioni cui possono attenersi i Sindaci per la pulizia degli spazi esterni.
Nell'ottica di un continuo approfondimento, in sinergia con l'ASL di Torino, Arpa Piemonte ha integrato il documento con ulteriori valutazioni per rispondere ancora meglio agli interrogativi che i Sindaci pongono.
Di seguito proponiamo alcuni estratti delle indicazioni contenute nel documento prodotto dall’Arpa Piemonte e Asl Torino. Va precisato che queste indicazioni possono essere riviste e aggiornate alla luce dell’evoluzione dell’emergenza.
L’intero documento è consultabile sulla pagina dell’Arpa Piemonte o in allegato a questo articolo.
LA SANIFICAZIONE DI STRADE E PAVIMENTAZIONE È EFFICACE CONTRO IL CORONA VIRUS?
Ad oggi, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili, non vi sono evidenze a supporto dell’efficacia della sanificazione delle strade e pavimentazioni esterne con prodotti chimici disinfettanti o igienizzanti. L'ISS ha confermato l'opportunità di proseguire con la ordinaria pulizia delle strade con acqua e saponi/detergenti convenzionali, valutando la “disinfezione” una misura la cui utilità non è accertata. La pratica della pulizia e disinfezione con ipoclorito di sodio andrebbe quindi limitata a interventi straordinari.
QUANTE VOLTE È CONSIGLIATO DISINFETTARE LE SUPERFICI ESTERNE?
Le superfici esterne - quali strade, piazze, prati - non devono essere ripetutamente cosparse con soluzioni disinfettanti poiché, date le caratteristiche di tali sostanze chimiche, il loro uso massiccio può comportare inquinamento ambientale a fronte di una non accertata loro utilità a contrastare la diffusione del COVID-19.
COME SI PUÒ VALUTARE LA PERICOLOSITÀ DI UN PRODOTTO DISINFETTANTE/IGIENIZZANTE?
Sulla scheda tecnica che accompagna tali disinfettanti/igienizzanti (ma anche sulla loro confezione) sono riportate le loro caratteristiche di pericolosità a cui sono associate le precauzioni da assumere per il loro uso e la loro manipolazione. A titolo esemplificativo si riportano nel seguito alcuni pittogrammi (ai sensi dell’etichettatura conforme al Regolamento UE CLP 1272/2008) che si possono ritrovare sulle confezioni dei disinfettanti/igienizzanti che, in funzione dei componenti utilizzati, riassumono le caratteristiche di pericolosità del preparato.
Le schede tecniche di sicurezza che accompagnano obbligatoriamente i liquidi disinfettanti/igienizzanti contengono, oltre alle caratteristiche di pericolo, anche le precauzioni che devono essere assunte nella manipolazione e nell’uso ordinario dei prodotti, ma anche le azioni e le protezioni da assumere nell’eventualità di un loro sversamento accidentale.
L’UTILIZZO DI DISINFETTANTI QUALI L'IPOCLORITO O I SALI D'AMMONIO QUATERNARIO È EFFICACE CONTRO IL VIRUS?
Esistono informazioni contrastanti sull’utilizzo di questi disinfettanti e la loro capacità di distruggere il virus su superfici esterne (strade) e in aria anche perché l'efficacia della disinfezione su una matrice complessa come il pavimento stradale non è estrapolabile dalle prove di laboratorio condotte su superfici pulite.
L'IPOCLORITO DI SODIO E I SALI D'AMMONIO QUATERNARIO HANNO EFFETTI NEGATIVI?
L'ipoclorito di sodio è una sostanza corrosiva per la pelle e dannosa per gli occhi, che, se utilizzata su larga scala per la disinfezione delle strade, potrebbe determinare un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente con conseguente esposizione della popolazione e degli animali. L'uso dei composti quaternari d'ammonio è generalmente associato ad effetti di contaminazione ambientale ed al conseguente effetto tossico su numerosi organismi acquatici. E' stato inoltre documentato un impatto negativo consistente nell'aumento della resistenza agli antibiotici da parte delle comunità batteriche coinvolte, con un potenziale effetto negativo sulla salute sia dell'ambiente che dell'uomo.
GLI EFFETTI PEGGIORI DELL’IPOCLORITO DI SODIO SONO A CARICO DELLE ACQUE. PERCHÉ?
L’utilizzo di sodio ipoclorito inoltre potrebbe nuocere alla qualità delle acque superficiali arrecando anche un danno alla vita negli ambienti acquatici, nonché alla qualità delle acque sotterranee qualora veicolato tramite acque di scolo non convogliate negli impianti di depurazione. Nelle aree servite da fognatura con trattamento di depurazione, particolare attenzione va data all’impatto che quantità eccessive di ipoclorito di sodio possono avere sulla funzionalità degli impianti biologici di trattamento delle acque, con conseguenze negative sulla qualità degli scarichi finali. Il sodio ipoclorito, in presenza di materiale organici presenti sul pavimento stradale potrebbe dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi quali clorammine e trialometani e altre sostanze cancerogene volatili. Non è inoltre possibile escludere la formazione di sottoprodotti pericolosi non volatili che possono contaminare gli approvvigionamenti di acqua potabile.
È INNOCUO PER GLI OPERATORI E LA POPOLAZIONE?
In linea generare gli agenti disinfettanti/igienizzanti svolgono la loro azione germicida proprio per le caratteristiche intrinseche di “pericolosità”, che non consentono la sopravvivenza di organismi semplici, ma che proprio per la loro natura, a concentrazioni non controllate ed in quantità massive, potrebbero nuocere anche all’uomo, alle acque, all’ambiente in generale. Per questa ragione, è necessario assicurare misure di protezione per gli operatori e la popolazione esposta ai vapori tossici dell’ipoclorito e alla potenziale esposizione al virus attraverso il rilascio di polveri e aerosol generati dalle operazioni di disinfezione.
QUAL È LA CONCENTRAZIONE ALLA QUALE VA UTILIZZATO?
Per garantire la tutela ambientale, la concentrazione di ipoclorito di sodio indicata per la sanificazione di oggetti e superfici che possono entrare in contatto con la popolazione è dello 0,1%.
QUANDO È MEGLIO EFFETTUARE IL TRATTAMENTO?
Per ottimizzare l’azione dell’ipoclorito di sodio l’impiego dello stesso è opportuno avvenga nelle ore di minore insolazione (ore notturne). Va invece evitata l’applicazione in presenza di vento.