CoVid-19, in Sicilia un’ordinanza per scongiurare la crisi del sistema di gestione dei rifiuti
Deroghe, gestione rifiuti urbani in linea con l’ISS, termodistruzione e accelerazione dei procedimenti amministrativi per il trattamento e il recupero, sono tra le misure previste dall’ordinanza della Regione Siciliana in piena emergenza Covid-19.
27 March, 2020
Per scongiurare la crisi del
sistema di gestione dei rifiuti e i rischi di carattere igienico-sanitario,
oggi, 27 marzo 2020, è stata firmata dal presidente della regione Musumeci, dall'assessore regionale Pierobon e dal dirigente Cocina, una ordinanza contingibile
e urgente.
Sono state disposte alcune misure temporanee, in deroga alla normativa vigente, per garantire il regolare ciclo dei rifiuti e la tutela della salute di tutti i cittadini e di tutti gli operatori esposti al rischio infettivo con la manipolazione delle frazioni contaminate. Il testo tiene conto dell'incremento del numero dei contagiati sul territorio regionale e dunque dell’aumento dei rifiuti a rischio infettivo, sia nelle strutture sanitarie che nelle utenze domiciliari. Uno scenario emergenziale che si aggiungerebbe alla criticità del settore del trattamento e recupero dei rifiuti urbani, attribuita dalla regione al fermo di alcuni impianti di compostaggio e alla presenza nell’isola di 3 impianti di termodistruzione con capacità complessiva autorizzata di circa 40.000 t/anno.
L'ordinanza regionale è stata anticipata oggi dall'assessore Pierobon durante la premiazione on line delle azioni per la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti dichiarando che “L'ordinanza che è stata firmata dovrebbe scongiurare la chiusura degli impianti. Tutti nel nostro piccolo dobbiamo fare il nostro dovere, anche gli utenti dovranno fare la loro parte e non ci saranno giustificazioni per chiudere gli impianti per l’umido”. Alcune disposizioni dell'ordinanza sono infatti dirette ai cittadini che dovranno seguire le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità nelle operazioni di conferimento dei rifiuti. I soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria e quelli in permanenza domiciliare fiduciaria non dovranno fare la raccolta differenziata, che invece non dovrà essere interrotta per tutti gli altri utenti. In tutte le abitazioni, a scopo cautelativo, fazzoletti, rotoli di carta, mascherine e guanti devono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati, utilizzando almeno due sacchetti, uno dentro l'altro, che dovranno essere chiusi adeguatamente, indossando guanti monouso, con legacci o il nastro adesivo. I rifiuti dovranno essere esposti fuori dalla propria abitazione, negli apposti contenitori, o gettati negli appositi cassonetti condominiali o di strada. I datori di lavoro dovranno formare e informare il personale addetto al ritiro e al trattamento dei rifiuti per cautelare gli stessi lavoratori (in carenza di dispositivi di protezione individuale) e scongiurare rischi di fermo impianti.
In previsione dell’aumento dei flussi, in un contesto già in crisi con impianti fermi, la regione teme l’effetto domino su tutte le fasi della gestione integrata dei rifiuti con il possibile blocco dei conferimenti e della raccolta e i conseguenti gravi rischi igienico-sanitari e di incendio. E Per scongiurare la paralisi del sistema di gestione la pubblica amministrazione è chiamata ad aumentare le capacità autorizzate e ad accelerare le procedure amministrative concedendo la priorità alla realizzazione e alla riconversione di impianti pubblici per lo stoccaggio, trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento rifiuti. Sarà privilegiata la termodistruzione dei rifiuti prodotti dai soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena.
Mentre la Raffineria di Gela potrà ricevere e trattare i rifiuti liquidi, codici CER 16.10.02 (soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 16.10.01) e 19.07.03 (percolato di discarica diverso da quello di cui alla voce 19.07.02*) provenienti da impianti di recupero della frazione organica e da discariche site nel territorio siciliano nel limite massimo di 50 tonn/giorno. L’ordinanza prevede la sospensione graduale del conferimento se il campionamento delle acque di scarico dovesse evidenziare fenomeni di sofferenza del sistema depurativo.