La terza giornata sperimentale delle Sentinelle di EcodalleCittà/Repopp insieme al camion "marocchino" della iniziativa spontanea per "Porta Palazzo mercato solidale" è stata di fuoco. I due ragazzi che erano lì per l'Associazione si sono presi ciascuno una multa per violazione del DPCM perchè "non si attenevano al divieto di assembramento". L'assembramento in questione è quello che si è venuto a creare sui marciapiedi attorno alle case popolari di via Maddalene zona Regio Parco, periferia torinese, nel momento in cui i due generosi ambulanti dell'ortofrutta - disattendendo gli accordi presi - sono arrivati col camion e hanno detto " mettetevi in fila che distribuiamo gratis" . Le persone si sono messe in fila ma rapidamente sono diventate tante, come era già accaduto in giorni precedenti.

Sono arrivati i vigili urbani che all'inizio sorpresi e spiazzati pensavano di cercare di dare più ordine alla fila e alla distribuzione, poi ha prevalso la considerazione che comunque la iniziativa era del tutto irregolare. Non era un supermercato non era un mercato. E i "nodi" del cibo da regalare previsti dal Comune escludono la modalità della fila per strada anche se a un metro di distanza. I vigili hanno ordinato di sospendere la distribuzione, sono rimasti a parlare con loro solo le Sentinelle di Ecodallecittà/Repopp che peraltro il giorno prima avevano convinto "il camion" a cessare le distribuzioni stradali e a consegnare solo a centri, "nodi", parrocchie, centri sociali, "case del quartiere". Il richiamo della foresta dei vicini di casa era stato però irresistibile per Y. e A. che sono tornati alla distribuzione e ad andarci di mezzo sono stati Giulio Baroni e Luigi Crea per Ecodallecittà che li avevano seguiti in auto per cercare di ridurre i danni e di farli partire per la parrocchia Falchera. ( Cosa che poi dopo la multa è avvenuta)

Il camion solidale di Porta Palazzo aveva cominciato ad agire su idea originale di Y. e A, poco dopo la chiusura dello storico mercato all'aperto per "motivi di sicurezza". Gli altri mercati di Torino avevano riaperto con transenne e numero chiuso e Porta Palazzo, il più popolare, no. I due ambulanti marocchini hanno continuato ad andare al mattino al grande mercato all'ingrosso, Caat, ma in una nuova chiave, facendosi regalare bancali di ortofrutta invenduta o comprandoli a prezzi stracciati e distribuendo poi o in via Maddalene o a "gatto selvaggio" nelle adiacenze. Poi il contatto con EcodalleCittà/Repopp (che da tre anni recuperava ortofrutta invenduta al mercato di Porta palazzo) e la decisione di collaborare partendo da una ricognizione mattutina ai mercati generali.

Volendo limitare da subito per poi evitare del tutto le distribuzioni stradali, si è cercato da lunedì, giorno per giorno, in base alle quantità raccolte dal camion ( poco più di una tonnellata e mezza il suo pieno carico) di incrociare le necessità/disponibilità dei nodi/ centri per il cibo. Un lavoro da centralino logistico in tempo reale, pieno di imprevisti, che chi scrive ha affrontato.

Quintali di ortofrutta sono stati portati a Casa del Quartiere Bagni di via Agliè, Associazione Eufemia e cucina Veg, centro sociale Prinz Eugen, Arci progetto Fooding, Cecchi point, occupanti spazio Neruda, Comitato e parrocchia Falchera, parrocchia Vallette, parrocchia Resurrezione via Monterosa.

Nel pomeriggio di lunedì ai donatori grossisti del mercato generale Caat si è affiancata anche la grande azienda Battaglio dell'ortofrutta. Quel giorno sono state distribuite circa tre tonnellate. Si tratta in gran parte della fisiologica eccedenza dei grossisti, che sarebbe veramente triste non recuperare in questa emergenza. Molta ne recupera Banco Alimentare, ma ancora ne resta. Il problema sono i luoghi, i tempi, i modi della distribuzione. Se le norme anticontagio proibiscono di creare file con distribuzioni aperte (come invece sono quelle del commercio) non resta che la complessa organizzazione di luoghi di stoccaggio chiusi al pubblico da dove si muovono volontari o operatori automuniti per andare a consegnare a domicilio chi è presente in elenchi vecchi o nuovi di aventi diritto. A Milano, a Torino, le città che seguo di più, ci si sta prodigando in questo modo. Ma i "nodi" restano nodi da sciogliere,rischiano di essere colli di bottiglia. Le distribuzioni selvagge del camion benefico di Porta Palazzo e le singolari multe per assembramento caritatevole non sono una curiosità estemporanea ma la rivelazione (ulteriore?) di un problema.