Fase 2 e mobilità: lettera aperta al Governo delle 'Famiglie senz'auto'
La rete nazionale che da Nord a Sud riunisce le famiglie che si muovono senza automobile ha deciso di scrivere una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad alcuni ministri e a Trenitalia
28 April, 2020
Il Gruppo le Famiglie senz’auto, la rete nazionale che da Nord a Sud riunisce i cittadini che si muovono senza automobile ha deciso di scrivere una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, Paola De Micheli (Ministro delle Infrastrutture e Trasporti), Roberto Speranza (Ministro della Salute), Elena Bonetti (Ministro della Famiglia), Sergio Costa (Ministro dell'Ambiente), Orazio Iacono (Ceo di Trenitalia) e Gianfranco Battisti (presidente del gruppo FS) per chiedere alcuni interventi e l’introduzione di soluzioni pratiche per rendere il trasporto pubblico nella fase 2 più sostenibile certi che “è sulla mobilità sostenibile pubblica e non sulla motorizzazione privata che deve basarsi l'investimento e la ripresa economica”.
Gent.mi,
siamo il Gruppo "Famiglie senz'auto".
Famiglie e single che dal Nord al Sud Italia si muovono principalmente a piedi, bici, mezzi pubblici o carsharing. Molti di noi non hanno un'auto di proprietà, o stanno pensando di rottamarla.
Qualunque
sia la motivazione dietro questa nostra scelta (economica, etica,
ecologica, di praticità e comodità), contribuiamo
attivamente a rendere più salutare l'aria che tutti noi respiriamo,
a rendere più belle e vivibili le nostre città.
Da anni ci
battiamo per diffondere una cultura della mobilità sostenibile anche
in Italia, paese tra i più motorizzati al mondo (quasi 64 auto ogni
100 abitanti),e per far crescere i nostri figli e nipoti in città
meno inquinate. Qui in Italia sembra una cosa strana, ma in altri
paesi ed in particolare nelle città del Nord Europa, le famiglie
senz'auto sono la normalità.
L'effetto dannoso sulla salute umana dell'inquinamento da polveri ultrafini (PM 2.5) e di NO2, inquinanti in gran parte prodotti dal traffico veicolare, è accertato da tempo. Si stanno inoltre accumulando sempre maggiori evidenze che tali inquinanti possano aver svolto un ruolo predisponente e aggravante sulla diffusione e decorso dell'epidemia di Covid-19.
Ci
sembra quindi necessario come priorità assoluta della fase 2 quello
di ridurre al minino l'uso delle auto, altrimenti tra pochi mesi ci
ritroveremo con la stessa emergenza smog e Covid.
Abbiamo già
chiesto al Governo Conte,
insieme ad altre associazioni ambientaliste e al coordinamento
nazionale per la mobilità ciclistica, corsie dedicate e incentivi
alla mobilità attiva pedonale e ciclabile.
Con
questa lettera aperta vogliamo focalizzarci sui mezzi pubblici.
La
fase 2 dell'emergenza covid 19 prevederà il mantenimento del
distanziamento sociale con conseguente limitazione dei posti
disponibili sui mezzi pubblici. Questo porterà verosimilmente alla
possibilità di prenotare ed utilizzare su treni ed autobus solo
alcuni dei posti a sedere (a scacchiera).
Chiediamo
quindi:
-che sia concessa la possibilità di prenotare
posti a sedere vicini nel caso in cui la prenotazione sia effettuata
da nuclei familiari. Questo consentirebbe di ottimizzare la
capienza dei mezzi senza in alcun modo venire meno alla sicurezza ed
alla prevenzione del contagio.
-il ripristino dei treni
regionali a lunga percorrenza (Torino - La Spezia; Torino -
Rimini; e tanti altri);
-allestire spazi su tutti i
treni e bus per trasporto bici nel numero di ameno 15 unità
e che le bici siano trasportate gratuitamente.
-gratuità
per i ragazzi almeno fino 18 anni (o a carico dei genitori), per
il trasporto su mezzi pubblici. Tariffe famiglia realmente
convenienti su tutti i treni e bus.
-che le stazioni
ferroviarie siano efficaci luoghi di scambio modale fra
treni e bus, riorganizzando opportunamente a tal fine orari e
servizi.
-corsie preferenziali, con asservimenti semaforici
per bus e tram, al fine di rendere il trasporto pubblico sempre
più competitivo e attrattivo pur nelle limitazioni imposte dal
distanziamento sociale.
-un importante investimento per
aumentare il numero di vagoni, treni e bus, e relativo personale,
in modo da garantire viaggi comodi e sicuri a tutti, e che nessun
cittadino sia spinto a prendere l'auto a causa della scarsità di
mezzi pubblici e di posti disponibili.
-una parziale,
progressiva e continua conversione del settore automotive,
affinché le fabbriche di auto producano gradualmente sempre meno
auto, e convertano la loro produzione in mezzi pubblici (e bici
elettriche). In questo modo non si perderà occupazione e verrà meno
il "ricatto del lavoro".
E' sulla mobilità sostenibile pubblica e non sulla motorizzazione privata che deve basarsi l'investimento e la ripresa economica.
Certi di una vostra risposta, porgiamo cordiali saluti.
Il
gruppo Famiglie Senz'auto
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famigliesenzauto@gmail.com