'Insieme per il cibo a tutti': come il recupero di cibo si è adeguato all'emergenza di aprile
In occasione della fine del periodo coperto dal bando "Insieme per il cibo a tutti" tracciamo un breve bilancio di attività di Eco dalle Città sul territorio torinese. Nuovi mercati, nuovi panettieri, recupero dai grossisti, contatto diretto con comitati. A maggio si continua
Ufficialmente è terminato mercoledì 6 maggio il progetto torinese "Insieme per il cibo a tutti. Non sprechiamo nell’emergenza’. Un nome complicato ma che tiene insieme, per l’appunto, le varie azioni e anime dell’iniziativa promossa da Eco dalle Città e che non ha nessuna intenzione di sospendere, visti i risultati.
Nato grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ‘Insieme andrà tutto bene’, il progetto vede come capofila Eco dalle Città con partecipazioni o consulenze di associazioni Eufemia, Arteria Onlus, Re.Te Ong fino a comprendere la Fi.Va (l’associazione di categoria degli operatori su area pubblica), e il Comitato Inquilini delle Case bianche. Il progetto si è concentrato sul recupero e distribuzione del cibo da alcuni mercati rionali verso persone in difficoltà socio-economiche. Potenziando di fatto le attività già attivate con Food Pride nei mercati di via Porpora, Corso Cincinnato e Porta Palazzo.
Alle attività di recupero è stata anche affiancata l’attivazione di “antenne territoriali” e online sui social con il gruppo Facebook ‘Torino Salvacibo’, così da intercettare i bisogni di nuove fette della popolazione colpite dalla crisi economica seguita al lockdown delle attività produttive.
Ma non solo, infatti oltre al recupero del cibo viene svolta l’attività di consegna dell’ortofrutta a cucine e ristoranti che forniscono pasti gratuiti per indigenti e strutture per senza dimora. Senza dimenticare l’attività di recupero nelle panetterie delle eccedenze di prodotti da forno.
Infine il progetto “Insieme per il cibo” ha permesso la prosecuzione dell'attività di mappatura delle realtà attive sul territorio sul fronte del recupero e distribuzione del cibo e delle nuove esigenze delle fasce più deboli
Il recupero nei mercati
Con un recupero quotidiano nei mercati di via Porpora, Corso Cincinnato e al giovedì a Borgo Vittoria il progetto è riuscito a intercettare una media giornaliera di 130 kg di frutta e verdura, ridistribuita parte in loco a circa 25 beneficiari al giorno e parte distribuita nelle case di coloro che pur abitando in prossimità dei mercati era impossibilitata a uscire dalla propria abitazione.
Con la sospensione del mercato di Porta Palazzo l’azione di recupero è stata rimodulata nell’ottica di un salto di qualità ma soprattutto di quantità andando alla fonte, cioè dai grossisti. È nata così la Carovana di Eco dalle Città che attraverso il prelievo al CAAT e da Battaglio è riuscita a recuperare in un solo mese ben 44143 kg di frutta e verdura. Cibo che quotidianamente veniva distribuito negi snodi - ufficiali e non - della città per poi esser redistribuito capillarmente a domicilio ai bisognosi. "Insieme per il cibo a tutti" col sostegno di Compagnia San Paolo, ha dato un contributo iniziale all'avvio della Carovana che poi è rientrata nell'alveo del progetto Repopp.
Le “antenne” territoriali e online
Proficua anche se non sistematica è stata l’attività di “antenne territoriali” per intercettare i bisogni di chi sfuggiva e continua a sfuggire alla rete di aiuti ufficiale predisposta e organizzata dalla Città di Torino. Grazie alle “antenne”, ossia volontari e non che attraverso l’attività nei mercati veniva a conoscenza di situazioni di disagio, il progetto è riuscito a soddisfare il bisogno immediato di decine di bisognosi per poi indirizzarli verso i canali ufficiali di assistenza. Inoltre in questa logica e grazie alla collaborazione di Vivi Balon si sono individuati e si è potuto allestire un approvvigionamento settimanale di cibo negli insediamenti informali rom a margine della città.
Anche l’azione di “antenne” online è stata efficacie, infatti grazie al gruppo Facebook “Torino Salvacibo” una sorta di bacheca per lo scambio di informazioni su recupero, donazione e condivisione del cibo (e relativa logistica) durante l'emergenza. Un gruppo che attualmente conta più di 170 iscritti facenti parte delle principali realtà che nella città di Torino sono attive durante l’emergenza.
Il giro del pane
Importate per garantire una alimentazione equilibrata durante l’emergenza è il pane. Con il progetto “Insieme per il cibo” è stato potenziata l’azione di recupero del pane del progetto Food Pride nei quartieri di Barriera di Milano, Aurora e Borgo Dora. Grazie al recupero nelle panetterie e nei forni di zona è stato possibile recuperare e ridistribuire a snodi comunali e ad altri progetti di soccorso alimentare per i bisognosi una media giornaliera di almeno 30 kg di pane e 15 kg di prodotti da forno.
"Ridurre gli sprechi per alimentare gli aiuti"
"I dettagli dei singoli progetti derivanti dai bandi a cui partecipiamo sono spesso intrecciati tra loro e a volte ci rendiamo conto che dobbiamo ringraziare diversi enti finanziatori ma al tempo stesso abbiamo bisogno di volontari perché altrimenti i conti non tornano. L’emergenza - dice Paolo Hutter presidente dell'Associazione - ha costituito comunque una svolta e ci ha fatto sentire più responsabilizzati di prima. Le settimane tra fine marzo e inizio maggio sono state intense e piene di novità. Già solo per il pane, ad esempio, Gigi Vendola e Guido Maglioli hanno trovato e curato nuovi sistematici donatori delle eccedenze. Il recupero nei mercati, sospesa purtroppo Porta Palazzo, lo abbiamo allargato a una presenza quotidiana in via Porpora Corso Cincinnato piazza Foroni, mantenendo anche il giovedì di Borgo Vittoria. Siamo dentro il gruppo che sta facendo crescere il Cecchi Point come ulteriore "nodo" del cibo. E soprattutto ci siamo lanciati nell'avventura di andare a prendere le grandi... donazioni o eccedenze? .. dei grossisti con la Carovana Salvacibo dei furgoni di Vivi Balon. A Porta Palazzo, come se non bastasse, abbiamo organizzato il servizio d'ordine indispensabile per la riapertura del mercato e ora abbiamo riaperto anche il banco del recupero e redistribuzione quotidiana e l'attività per la raccolta differenziata. La Città di Torino con Amiat "coprono" quella che era la nostra attività principale, ora ci confronteremo con loro per vedere come "coprire" il resto ma in ogni caso indietro non si torna. C'è troppo bisogno di cibo a costo zero – conclude Hutter - quello ancora buono che si può salvare prima che diventi rifiuto, ed è soprattutto a questo che ci vogliamo dedicare."