Gestione rifiuti e Coronavirus: Commissione Ecomafie ha audito i rappresentanti dell'Istituto Superiore di Sanità
Il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli: "Auspico maggior impegno e chiarezza sul fronte della riduzione dei rifiuti legati all'uso di guanti e mascherine"
12 May, 2020
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito oggi i rappresentanti dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss): il presidente Silvio Brusaferro, con la dottoressa Federica Scaini. L'audizione rientra nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti collegata all'emergenza COVID-19.
Gli auditi hanno riferito in merito alle modalità di gestione dei rifiuti urbani raccomandate dall'Iss per nuclei abitativi sia con soggetti positivi o in quarantena, sia invece in assenza di contagi. Nei primi due casi, nello specifico, secondo quanto riferito, l'Iss ha raccomandato di conferire tutti i rifiuti come indifferenziati per evitare i rischi derivanti dalla manipolazione dei rifiuti nelle fasi di trattamento.
Gli auditi hanno dichiarato che in presenza del rispetto delle disposizioni di legge e delle raccomandazioni dell’Iss, le diverse modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti non presentano rischi di contaminazione. Per quanto riguarda lo spandimento in agricoltura dei fanghi di depurazione, secondo quanto riferito una loro gestione non corretta potrebbe generare aerosol contaminati, esponendo a rischio contagio gli operatori. A questo proposito, gli auditi hanno dichiarato che sarebbero necessari maggiori controlli.
Sul tema della produzione dei rifiuti legati all'utilizzo delle mascherine, gli auditi hanno spiegato che è in corso a livello internazionale un dibattito rispetto al ricondizionamento delle FFP2 e FFP3. Gli auditi hanno inoltre riferito che è possibile fare una riflessione sul favorire da qui in avanti l’utilizzo di mascherine lavabili e riutilizzabili a scopo di protezione per gli usi non professionali.
Per quanto riguarda gli operatori della raccolta rifiuti, gli auditi hanno dichiarato che non c'è al momento uno studio specifico relativo ai livelli di contagio. Secondo quanto riferito, in base ad alcuni contatti con aziende del settore rifiuti non risultano livelli anomali di contagio tra questi lavoratori.
Gli auditi hanno inoltre dichiarato che l'Iss non ha diffuso raccomandazioni per la gestione dei rifiuti nelle Rsa. Gli auditi hanno spiegato che in quelle equiparate agli ospedali i rifiuti seguono lo stesso modello di gestione dei nosocomi. Nelle Rsa non ospedaliere invece, è stato riferito che in caso di ospiti contagiati la raccomandazione è di gestire i rifiuti come nei nuclei abitativi domestici dove sono presenti persone positive. Gli auditi hanno anche riferito che sono in corso studi universitari sui tempi di sopravvivenza del virus sui rifiuti: non appena lo stato delle conoscenze lo permetterà, verranno diffuse indicazioni più precise in merito alla gestione e alla raccolta differenziata.
Sul tema delle correlazioni tra inquinamento atmosferico e contagi ipotizzate da alcuni studi, gli auditi hanno riferito che è in corso di formalizzazione un protocollo con Ispra per poter approfondire questi aspetti.
«Auspico maggior impegno e chiarezza sul fronte della riduzione dei rifiuti legati all'uso di guanti e mascherine. Già se ne vedono troppi abbandonati per strada: visto che dovremo convivere ancora per mesi con questi dispositivi, è importante dare indicazioni chiare e univoche ai cittadini per spiegare come riutilizzarli personalmente in sicurezza. È la prima volta che si usano diffusamente guanti e mascherine chirurgiche nella nostra vita quotidiana e, a prescindere dalla già adeguata capacità di trattamento o dalle tecnologie di riciclo, tutte le istituzioni devo tener presente l'importanza della prevenzione a monte del rifiuto, contro ogni uso indiscriminato. Continueremo perciò ad approfondire questo aspetto», dichiara il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli. «Per quanto riguarda i fanghi di depurazione, abbiamo ricevuto rassicurazioni sull'assenza di rischi quando vengono rispettate tutte le disposizioni di legge. La Commissione stava già lavorando sul tema della depurazione, approfondiremo adesso anche i rischi connessi a una gestione illecita dei fanghi», conclude il presidente Vignaroli.