Mascherine. ISS: sì al riutilizzo per quelle di comunità, no per quelle chirurgiche
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito i rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)
04 June, 2020
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito i rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS): il Presidente Silvio Brusaferro, accompagnato dalle dottoresse Rosa Draisci e Federica Scaini. L’audizione rientra nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti collegata all'emergenza COVID-19.
Gli auditi hanno spiegato che da inizio marzo sono stati istituiti presso l’ISS una serie di gruppi di lavoro multidisciplinari che anche attraverso rapporti ad interim hanno fornito indicazioni, pareri ed evidenze scientifiche a supporto dell’azione di governo ai diversi livelli.
Gli
auditi hanno fornito informazioni sul tema del possibile riuso delle
mascherine. Secondo quanto riferito, per quanto riguarda le mascherine
chirurgiche non ci sono al momento evidenze che consentano il loro
ricondizionamento: qualora ci fossero nuove evidenze, queste verranno
valutate. Gli auditi hanno inoltre dichiarato che il riutilizzo può
essere possibile per le mascherine di comunità.
Sul
fronte dell’impiego di materiali e beni riutilizzabili anziché usa e
getta, quali imballaggi e stoviglie, gli auditi hanno spiegato che
laddove ci sono superfici adeguatamente igienizzate, il virus viene
disattivato. Gli auditi hanno inoltre evidenziato il ruolo delle
associazioni di categoria rispetto anche all’applicazione in concreto
nelle attività commerciali delle linee guida dell’ISS.
Rispetto all’igienizzazione delle strade, gli auditi hanno spiegato che la disinfezione deve essere fatta in maniera appropriata e senza eccessi, allo scopo di scongiurare altri effetti negativi. Secondo quanto riferito, uno dei primi rapporti COVID dell’ISS ha sconsigliato l’uso eccessivo su strade e grandi superfici di disinfettanti contenenti ipoclorito di sodio, che possono risultare pericolosi. È stata inoltre richiamata l’importanza del ruolo delle ASL quali presidi territoriali anche per la prevenzione e la sanificazione di aree e ambienti.
Sul tema della raccolta dei rifiuti urbani, gli auditi hanno dichiarato che non ci sono ancora studi sulla sopravvivenza del virus nei rifiuti. Rispetto alla sterilizzazione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo, gli auditi hanno riferito che sul tema è opportuna una riflessione anche legata alle prospettive future.
«Ringrazio il Presidente dell’ISS per il sul lavoro. L’ISS ha espresso la sua disponibilità a collaborare con la Commissione sulle criticità legate alla proliferazione dei rifiuti connessa all’emergenza COVID-19, in particolar modo stoviglie, guanti e mascherine usa e getta. Il tema merita grande attenzione considerando che al vertice della gerarchia europea dei rifiuti c’è proprio la riduzione e le evidenze scientifiche rivestono un ruolo di primo piano per tracciare un quadro in modo serio e preciso e individuare misure di prevenzione dei rifiuti. La corretta informazione dei cittadini e delle attività commerciali gioca un ruolo di primo piano e mettere insieme le forze è fondamentale», dichiara il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli.