Le nazioni del Benelux alla Commissione Ue: la bicicletta diventi la 'cura dei trasporti' nel post coronavirus
Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno scritto al vicepresidente della Commissione Ue e delegato al clima, Frans Timmermans, per esortare l'Unione Europea a dare priorità alle due ruote nel recupero dopo l'emergenza dovuta al Covid 19
15 July, 2020
In una dichiarazione consegnata al delegato al clima della Commissione Ue, Frans Timmermans, le nazioni del Benelux insistono sul fatto che l'UE e i suoi Stati membri dovrebbero sposare in pieno l'uso delle biciclette durante il periodo di recupero post-coronavirus. "Il passaggio a una mobilità sostenibile e intelligente è uno degli elementi principali del Green Deal europeo" per raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica, afferma il documento, il contributo della bicicletta si aggiunge agli sforzi di riduzione dell'inquinamento e rappresenta un vantaggio per la salute pubblica.
Il ministro olandese delle infrastrutture Stientje van Veldhoven ha affermato che “andare in bicicletta è economico, salutare e fa bene al clima e all'aria pulita. Ciò significa che vale la pena prestare maggiore attenzione alle piste ciclabili, ai punti di ricarica per biciclette elettriche e ai posti bici".
La dichiarazione di Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo sottolinea inoltre che il ciclismo porta "benefici globali di 150 miliardi di euro" annuali, inclusi 44 miliardi di euro legati al cicloturismo e che crea posti di lavoro. Sottolinea inoltre come il trasporto sia l'unico settore in cui le emissioni sono ancora in crescita e come la metà di tutti i viaggi in auto in Europa siano inferiori a 5 km.
Timmermans ha accolto con favore l'iniziativa, twittando che “una trasformazione ciclistica sta avvenendo in tutta Europa, con un incremento di vendite. Non vediamo l'ora di rendere le infrastrutture per biciclette in tutta l'UE pronte ad accogliere queste orde di nuovi ciclisti". La scorsa settimana, una lettera congiunta firmata da 51 deputati al Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, chiedeva che le misure sulle biciclette a Bruxelles fossero rese permanenti e che la bicicletta fosse istituita come opzione di trasporto preferita per funzionari e legislatori dell'UE.
"Questa definizione delle priorità sarebbe in linea con l'accordo verde europeo (a cui il Parlamento europeo si è impegnato) e le recenti dichiarazioni della Commissione sulla necessità di promuovere la mobilità attiva all'interno dell'UE", si legge nella lettera.
Tour de Force
Oltre a sollecitare la Commissione europea a mettere in risalto la mobilità ciclistica nella sua imminente strategia di mobilità sostenibile verso la fine di quest'anno, l'iniziativa fa anche una serie di domande più tangibili sia alle istituzioni che alle capitali nazionali. I bilanci nazionali dovrebbero ad esempio "assegnare fondi sufficienti per la bicicletta nei piani di recupero COVID-19 e prevedere piani e campagne di incentivi finanziari per biciclette", cosa che Francia e Italia hanno già iniziato in parte a fare.
La dichiarazione chiede inoltre agli operatori ferroviari di garantire più spazio disponibile per le biciclette, che è attualmente uno dei principali ostacoli a trattenere i colloqui volti ad aggiornare i diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. I negoziati si sono bloccati in giugno, quando i deputati europei, la Commissione e i rappresentanti nazionali non hanno fatto alcun progresso in materia di compensazione, accesso ai disabili e diritti di trasporto in bicicletta.
Il testo del Benelux conclude che i tre paesi sono "un laboratorio
vivente per il ciclismo in Europa poiché l'uso della bicicletta è il più alto
in questa parte d'Europa" e aggiunge che intendono completare entro la fine dell'anno una
"tabella di marcia transfrontaliera sulla stimolazione delle
biciclette".
(da Euractiv, traduzione di Matteo Paolini)